




fin dalle primissime battute di questa commedia appare chiaro perche` roman polanski abbia deciso di portarla sullo schermo - e perche` attori come isabelle huppert, ralph fiennes e james gandolfini abbiano voluto interpretarla a teatro. nel lindo, assennato salotto borghese in cui due coppie di genitori si incontrano per cercare di risolvere, da persone adulte e civili quali essi ritengono di essere, una questione in fondo di poco conto (una lite scoppiata ai giardinetti tra i rispettivi figli), vediamo sgretolarsi a poco a poco le maschere di benevolenza, tolleranza, buona creanza, e di correttezza politica, apertura mentale, dirittura morale; e sotto quelle maschere apparire il ghigno del nume efferato e oscuro che ci governa sin dalla notte dei tempi: il dio del massacro, appunto. con uno humour e cinismo (e senza mai assumere il tono del moralista), in una lingua volutamente media, che sfodera tutto il suo micidiale potere, yasmina reza costruisce uno psicodramma, porgendo allo spettatore (e al lettore) uno specchio deformante nel quale scoprira`, non senza un acido imbarazzo, qualcosa che lo riguarda molto da vicino.




il teorema di pitagora riassume in modo esemplare le proprieta` uniche ed esclusive dell`angolo retto. nella tradizione e` legato al demone divino del filosofo di samo, ma risale in realta` a tempi remoti ed e` patrimonio comune di diverse culture. ripresentandosi regolarmente in formalismi complessi, questo celeberrimo teorema si e` rivelato una delle acquisizioni stabili e irrinunciabili della matematica, che continua a servirsene anche nelle sue tecniche avanzate. ma se da un lato esprime aspetti essenziali del pensiero antico, dall`altro offre un osservatorio privilegiato per scoprire come il calcolo moderno ha provveduto a rimuovere con ogni cura i motivi religiosi e filosofici che hanno segnato la sua origine. la conseguenza di questa rimozione e` la rinuncia a una sfera piu` ampia dell`esattezza, e a quel mondo ideale che per hermann weyl ne costituiva l`intimo cuore. un cuore che questo nuovo, acuminato libro di paolo zellini ci permette di avvertire nelle sue pulsazioni piu` segrete.

il canale mussolini e` l`asse portante su cui si regge la bonifica delle paludi pontine. su questa terra nuova di zecca, creata dai progetti ambiziosi del duce e punteggiata di citta` appena fondate, vengono fatte insediare migliaia di persone arrivate dal nord. un vero e proprio esodo. contadini emiliani, veneti e friulani lasciano le proprie terre, dove non rimaneva altro che stare a "puzzarsi di fame", e diventano i primi attori del nuovo sogno italico di grandezza. tra di loro ci sono i peruzzi, gli eroi di questa saga straordinaria. a farli scendere dalle pianure padane sono il carisma e il coraggio di zio pericle. con lui si trasferiscono i vecchi genitori, tutti i fratelli, le nuore. e poi la nonna, dolce ma inflessibile. il vanitoso adelchi, piu` adatto a comandare che a lavorare. e poi c`e` lei, l`armida, la moglie di pericle, la piu` bella, la piu` generosa, la piu` strana, una strega forse. un poema grandioso che, con il respiro delle grandi narrazioni, intreccia le vicende drammatiche e sorprendenti dei suoi protagonisti a quelle, non meno travagliate, di mezzo secolo di storia italiana. antonio pennacchi rievoca il passato controverso e insieme epico della nazione, animando ricordi e fantasmi con uno sguardo sempre lucido, ironico e spiazzante, ma soprattutto carico di pietas e profonda commozione per i propri personaggi, per quelle tre generazioni di peruzzi che combattono con glorioso accanimento contro le sferzate del destino che sembra non concedere tregua.

Contiene 4 DVD.

USA 1961. 110 minuti. Con Audrey Hepburn, George Peppard.

USA 2023. 198 minuti. Con Leonardo Dicaprio, Robert De Niro, Lily Gladstone.

USA 1980. 115 minuti. Con Jack Nicholson, Shelley Duvall.

a scrivere la storia e le cronache, di norma, fra medioevo e prima eta moderna, sono le persone acculturate: grandi ecclesiastici, notai, borghesi istruiti, uomini di lettere. ma che succede - ?che storia e? - quando a farlo sono un ex guardiano di porci senese del trecento o uno speziale lunigiano del quattrocento (entrambi, peraltro, per lungo tempo analfabeti)? o quando a raccontare la bologna medievale e un muratore o a parlare della firenze del quattrocento un vinaio? come si inserisce il racconto della monaca del seicento nel coro dei testimoni della storia della sua epoca, fatto di figure maschili, le sole legittimate a usare la scrittura? per non dire di quei popolani che la storia la raccontano cantandola in terzine o, piu spesso, in ottava rima per un pubblico e un uditorio che non siedono in solitudine in pensosi studioli, ma ascoltano in una vociante piazza e che, la storia, vogliono sentirsela cantare come si racconterebbero le imprese di lancillotto o di orlando. una pattuglia di scrittori ?non autorizzati? che si muove nel territorio della storiografia, usando la scrittura alla meglio, esprimendosi in un volgare approssimativo, ma senza condizionamenti. una storia tutta da leggere.
