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innamorarsi a teheran, guardare i fratelli marx a teheran, leggere lolita a teheran... cosi` iniziava una lista di cose segrete che azar nafisi aveva stilato nel suo diario e che si rimproverava di aver taciuto a tutti. molte delle altre, a tanti anni di distanza, ha deciso di raccontarle in questo libro. che e` un ritratto del padre, sindaco di teheran all`epoca dello scia`, e della madre, fra le prime donne entrate al parlamento iraniano. e la storia dei tradimenti di lui, del mondo fantastico in cui lei a poco a poco trasforma la realta` insopportabile che la circonda, e della forzata, dolorosa connivenza dell`autrice con il padre. ma anche e soprattutto la rivelazione di come a volte le dittature sembrino riprodurre i silenzi, i ricatti, le doppie verita` su cui si regge il primo, e piu` perfetto, sistema totalitario: la famiglia. chi conosce nafisi sa gia` cosa trovera`, qui, in ogni pagina: l`emozione di leggere sempre qualcosa di autentico e temerario. qualcosa che arriva dalle strade e dai giardini di teheran come dalle pagine di firdusi o dei grandi cantastorie persiani. e ci riguarda molto da vicino.

fra l`aprile e l`ottobre 1882 friedrich nietzsche, allora all`apice della sua creativita` ma ignoto al pubblico piu` vasto, la giovane e affascinante russa lou von salome` e il filosofo paul re`e furono legati da un sodalizio vibrante, fonte di innumerevoli pettegolezzi, ricostruzioni, interpretazioni. il fatto centrale e piu` significativo di questo rapporto triangolare fu che nietzsche riconobbe in lou l`unico essere femminile che avrebbe desiderato iniziare alle sue scoperte. questa lacerante vicenda si e` dispiegata davanti ai nostri occhi solo in anni recenti, allorche` ernst pfeiffer ha potuto radunare tutti i documenti: lettere, ma anche testimonianze laterali.

i contributi per una fondazione filosofica della psicologia e delle scienze dello spirito (1922), qui pubblicati per la prima volta in traduzione italiana, costituiscono una sorta di termine intermedio della trilogia formata, insieme a questo testo, dalla dissertazione di laurea dell`autrice, il problema dellempatia (1917), e da una ricerca sullo stato (1925).con una originalissima applicazione della fenomenologia alla psicologia, scienza relativamente giovane ma gia` imperante in quegli anni, la stein intende ribadire la piena legittimita` del proprio metodo filosofico, prima ancora dei risultati che esso puo` contribuire a mettere in luce.dalla psicologia il suo sguardo indagatore si amplia alle scienze dello spirito, passando da un`analisi riferita al singolo individuo ai legami intersoggettivi che trovano la loro espressione piu` naturale nella comunita`.se dunque, nella prima parte, e` la psicolgia a costituire il leitmotiv dell`indagine della stein, nella seconda parte il terreno di confronto diventa la sociologia.psicologia e scienze dello spirito sono accostate in una lettura a prima vista ardita, ma che la stein ci dimostra logica e pienamente giustificata, per la quale la vita della psiche - sia essa individuale oppure comunitaria - risulta dall`adozione combinata della forza psichica e di quella spirituale. in questo modo l`autrice ci conduce per mano a scoprire le profonde complessita` dell`animo umano.

los angeles. immane distesa di auto e individui, serbatoio infinito di illusioni e sogni infranti, immagine esplosa di una societa`, miraggio che si accende ogni giorno come un`insegna al neon, los angeles lancia il suo richiamo a tutte le anime perdute, perche` vengano a consumare le loro storie nel suo abbraccio capiente. come amberton, il grande attore viziato, la cui passione segreta per cio` che non puo` avere potrebbe distruggergli la carriera; oppure joe, il vecchio homeless alcolista e filosofo di venice beach, che per salvare una drogata rischia di morire nel gabinetto pubblico dove si e` installato; o la coppia di giovani scappati da un buco di provincia dell`ohio con duemila dollari e troppe cicatrici; o ancora esperanza, che e` americana perche` sua madre l`ha partorita quindici metri dopo aver oltrepassato il confine messicano, e che per un solo momento di umiliazione rischia di perdere tutto. frey li segue, ce li fa vedere da vicino e intanto allarga la nostra visuale ad altri personaggi e alla citta`, a perdita d`occhio, fino a che improvvisamente ci rendiamo conto di essere davanti a un paese intero, a una cultura, a un momento storico.

quaderno da viaggio per esploratori curiosi e avventurosi.

un suggestivo viaggio nella storia del comunismo italiano in compagnia della famiglia pajetta, con ricordi e fotografie di un periodo che ha cambiato la vita dell`italia e delle classi subalterne: negli ultimi anni tutto il mio mondo si era modificato. "molte cose erano sparite del tutto e molte avevano cambiato posto o dimensione. mio padre giuliano pajetta era morto nel 1988. il muro di berlino, smantellato nell`anno successivo, era diventato un monumento alla germania unificata. il partito comunista italiano, dove avevo abitato da sempre, aveva cambiato nome e ora avrebbe dovuto cambiare forma. mi rendevo conto, certo, che da vent`anni le crepe nei muri di `casa mia` erano diventate sempre piu` visibili. la mia famiglia, `i pajetta`, ora non era piu` quella che, come in un disegno infantile mi ero tenuta dentro per tanto tempo: mia nonna elvira e i suoi tre figli, giancarlo, giuliano e gaspare, `comunisti`."

In un banale giorno di pioggia Amanda, commessa trentenne presso l`aeroporto di Malpensa, salva un giovane dalle grinfie di due ragazzine. Lo invita a casa sua e scopre che si tratta di Matthew Grennet, attore americano idolo delle ragazzine del nuovo continente, ma anche di Anouk, figlia della vicina di casa, che in realta` vive per la maggior parte del tempo da lei. Anouk e` in gita, ma Matthew viene rapito da una foto che la ritrae e, per sdebitarsi dell`ospitalita` di Amanda, chiama la giovane per farle gli auguri di compleanno. Nasce una corrispondenza fatta di telefonate e messaggi su whatsapp, finche` lui decide di farle una sorpresa e di andare a conoscerla...

l`otto gennaio 1944 inizio a verona il processo che tre giorni dopo avrebbe portato alla fucilazione di galeazzo ciano, emilio de bono, luciano gottardi, giovanni marinelli e carlo pareschi. tra i giudici c`era anche il generale renzomontagna che non faceva mistero dei dubbi che turbavano la sua coscienza: "ma perche` devo proprio esserci io, in questa tragedia? se il partito (fascista)vuol uccidere, perche` non lo fa coi propri mezzi? ed i tedeschi, se vogliono colpire qualcuno, hanno proprio bisogno di un nostro tribunale e di un nostro processo?" durante il processo il generale si adopero in tutti i modi affinche` i vari imputati non fossero condannati a morte. fu tutto vano e dopo questa amara sconfitta montagna non rimase a verona per assistere alla fucilazione. il memoriale e` completato da vari contributi scientifici. leonardo malatesta traccia un ampio profilo biografico del generale, arricchendolo con un`inedita sequenza fotografica. francesco mazzoli analizza, avvalendosi di nuovi strumenti di indagine, i momenti salienti della fucilazione dei condannati.

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