

vegezio fu un alto funzionario imperiale della corte di costantinopoli durante il iv secolo dopo cristo, ai tempi di teodosio il grande. convertitosi al cristianesimo, scrisse questa opera articolata in quattro libri - utilizzando e collegando le fonti piu` diverse latine e greche - dedicata all`antica arte della guerra e alla potenza militare romana in un periodo in cui gli eserciti imperiali passavano di sconfitta in sconfitta sotto l`urto delle popolazioni barbariche. rimpianto di una gloria passata, desiderio di sicurezza, tentativo utopico - lo imitera`, ad esempio, niccolo` machiavelli - di rifondare una tradizione che ormai era diventata null`altro che un topos letterario.


un secolo di narrativa (dal primo ottocento agli esordi del novecento), sei romanzi da tre diverse letterature (tedesca, russa, inglese), un solo tema, il doppio, cioe` la nostra identita` divisa. da la prodigiosa storia di peter schlemihl (1814) di adelbert von chamisso a la principessa bramhdla di ernst t. a. hoffmann (1820-21) da il sosia del giovane fedor dostoevskij (1846) a lo strano caso del dr. jekyll e del sig. hyde di robert louis stevenson (1885); da il ritratto di dorian gray di oscar wilde (1891) a la metamorfosi di franz kafka (1915): sei romanzi che porteranno il lettore nei labirinti dell`io, dove si nascondono le piu` atroci domande sul labile confine tra identita` e differenza.

tito ha 25 anni e lavora all`ufficio postale di un paesino, quando gli arriva una lettera da roma che gli cambia la vita. quella lettera contiene un grande imperativo: "scrivi!". tito lascia il lavoro, il paese, gli affetti e parte per la capitale. la` conosce aurelio e morella che diventano i suoi compagni di strada. ognuno attraversa con entusiasmo e goffaggine il proprio destino, fino alla fine, e dall`alto c`e` qualcuno che guarda.




