

in una londra autunnale, due tragici eventi concatenati imprimono una svolta improvvisa e radicale all`esistenza di maryam mazar, iraniana di nascita: la morte della sorella a teheran e la dolorosa interruzione della gravidanza della figlia sara aprono uno squarcio nell`apparente tranquillita` della sua vita e del suo matrimonio. rinnegata in gioventu` dalla famiglia d`origine per un peccato non commesso, la donna decide di tornare nella terra che e` stata costretta ad abbandonare per affrontare i fantasmi del passato e cercare cosi` di ricomporre una trama le cui lacerazioni non possono essere rimarginate dalle premure dell`ignaro marito inglese. sara` il piccolo paese in cui e` cresciuta, incastonato fra i paesaggi montani che maryam ha conservato, immutati, nella memoria, lo scenario del riavvicinamento alla figlia. nel tentativo di riannodare i vincoli delle loro vite, di svelare le radici di tanta inquietudine e di riconciliare due culture profondamente diverse, sara segue la madre in iran e scopre quale terribile prezzo maryam ha dovuto pagare per la liberta`.



in questo saggio del 1906 - ritrovato per questa edizione italiana - tolstoj delinea il suo programma d`azione politico e denuncia la tirannia degli stati e la cecita` morale della societa`. egli si fa profeta di una nuova era e con grande lucidita` invita alla insubordinazione verso ogni forma di governo. lo spunto e` offerto dalla convulsa dinamica della rivoluzione russa del 1905, emersa sulla scorta della sconfitta della russia nel conflitto con il giappone. e tra l`ottobre e il novembre del 1905 difatti che tolstoj scrive quest`opera, che non riusci` poi a vedere la luce in patria per la feroce censura zarista. tolstoj indica qui la strada verso una "vera concezione della vita". per liberarsi da tutti i mali di cui soffrono gli uomini c`e` un unico mezzo: il lavoro interiore che ognuno deve fare per essere l`architetto del proprio miglioramento morale. nel delegare il loro potere gli individui realizzano invece una sorta di schiavitu` volontaria. il testo, sofferta orazione che riflette sugli assetti politici del primo novecento, fu poi pubblicato non senza difficolta` a parigi nel 1906. il volume diventera` presto introvabile anche in francia, fino a questa edizione italiana.


francia, 1835. quando, in una gelida mattina di marzo, ai piedi dell?austero castello che ospita l?ospedale psichiatrico di saint-auban, viene ritrovato nella neve il corpo senza vita di un giovane studente di medicina in servizio presso l?istituto, il pensiero di tutti non puo che tornare all?animale sanguinario che qualche decennio prima aveva terrorizzato la regione, mietendo decine di vittime. ma quella della bestia del gevaudan sembra ormai solo una leggenda, e l?assenza di ferite visibili sul corpo del malcapitato fa piuttosto pensare a una caduta accidentale e a un successivo assideramento. eppure l?ombra del passato torna a addensarsi sul caso non appena marianne, l?infermiera dell?istituto, rinviene le prove che il giovane e stato intenzionalmente torturato e poi lasciato a morire di freddo. nessuno sarebbe disposto a dare credito alle opinioni di una donna, tranne victor chastel, il giudice di pace del cantone, il cui oscuro passato gli ha fatto guadagnare la fama di lupo solitario. avendo sperimentato sulla propria pelle cosa vuol dire trovarsi soli a lottare contro tutto e contro tutti, chastel decide di fidarsi dell?intuizione di marianne e prosegue le indagini nella cittadina d?origine della vittima, dove ancora una volta si scontrera con la diffidenza e le reticenze dei notabili della zona. e ancora una volta sara una donna, constance, arguta domestica di una facoltosa famiglia locale, a indicargli la strada che lo condurra sulle tracce di un segreto tenuto nascosto per anni, un sopruso verso i piu deboli che qualcuno credeva ormai sepolto per sempre, ma su cui covava un intricato quanto implacabile disegno di vendetta. con il pretesto di un?avvincente indagine, baudin ci regala un romanzo storico ambientato nella provincia francese sullo scorcio della rivoluzione industriale, ancora dominata dalla sopraffazione e dalle disuguaglianze, ma in cui le donne hanno smesso di accontentarsi e cominciano finalmente a diventare padrone del proprio destino. anc