
"non e` solo la dissoluzione della realta` in un pulviscolo di particelle a conferire al libro il suo fascino; ne` ci si deve abbandonare alla pura magia delle singole frasi, alla loro forza di suggestione. quel che il libro intende stimolare in noi non e` solo una critica del linguaggio o una critica del nostro sistema di comunicazione. svelando con tanta evidenza e senza alcun riguardo il procedimento insito nel meccanismo narrativo, handke disvela anche il nostro rapporto con la realta`. egli mostra fino a qual punto noi siamo debitori verso quegli schematismi che giudichiamo un` adeguata esperienza del reale, mentre in effetti sono solo immagini del mondo o proposizioni su di esso, a cui noi ci rimettiamo." (wendelin schmidt-dengler)

il dialogo tra un padre e la figlia per uscire dal mondo della droga. ripercorrendo l`intera storia del suo rapporto con la figlia francesca alla ricerca del perche` essa abbia scelto la strada dell`eroina, luciano doddoli fa pubblica ammissione di non aver saputo cogliere le esigenze di una generazione nuova e narra di come ha ricostruito un dialogo che ha contribuito a riportare sua figlia alla vita. un libro che non vuole essere soltanto un racconto autobiografico, ma un appello alla societa` civile perche` riconosca il problema della tossicodipendenza come una sconfitta collettiva e non come un dramma privato. una storia vera di disperazione e salvezza.

da "il caso e la necessita`" al "caso e la liberta`". scienziati, psicologi e filosofi pongono l`accento sul valore critico della scelta, della creativita` e della responsabilita` del ricercatore.


si sa che l`ultima guerra, e in particolare la resistenza, hanno per lo piu` dato origine in italia a storie di "uomini e no", inclini a un`aspra sentenziosita`. nulla di meno congeniale a landolfi, il quale scrisse febbrilmente la sua storia di guerra (questo "racconto d`autunno") nel 1946, ma giocando su tutt`altra tastiera. qui un indefinito e sanguinoso conflitto fa da quinta a una vicenda di amore e morte che non sdegna nessuno degli attrezzi scenici del romanzo nero, dal ritratto ominoso agli animali demoniaci. e, al centro, una "dark lady" innocente e perversa, evocata per via necromantica, che ci appare una vera concrezione dell`eros landolfiano. mai come in questo libro landolfi si e` abbandonato al puro romanzesco, senza turbare e frantumare la narrazione.





"edipo re" e` uno dei momenti piu` alti del pensiero greco. il re tebano che inconsciamente uccide il padre e sposa la madre, e che poi lentamente scopre i propri misfatti, non e` solo il protagonista di un dramma scenico tecnicamente perfetto, ma altresi` il simbolo dell`oscura vicenda dell`uomo, creatura di enorme e nessun valore. ma quando poi "edipo a colono" riprende la storia e presenta il protagonista che, a distanza di anni, con l`unico sostegno della figlia antigone, approda ad atene per morirvi, il delitto e la sventura hanno trovato nella sofferenza la catarsi. dopo la morte di edipo, e` antigone a pagare il suo gesto di pieta` nei confronti del fratello polinice trasgredendo le leggi civili in nome di quelle divine. completano il volume un`introduzione generale, un saggio esplicativo che precede ogni singola tragedia e un apparato di note.
la creazione, casuale, inconscia, dell`umanita` da parte di una dea pigra. vita domestica di un eroe

le lettere di kafka a felice bauer raccontano qualcosa di piu` di un`impossibile storia d`amore: elias canetti se ne rese conto nel 1967 leggendone una selezione sulla "neue rundschau", e immediatamente si accordo` con l`editore della rivista per pubblicare un saggio sull`argomento. fu l`inizio di un corpo a corpo, dove l`interpretazione chiamava in causa la vita dell`autore - la sua persona fisica, la magrezza, l`ipocondria, l`ossessione per la notte e il silenzio - e insieme quella dell`interprete. l`esito di tale scontro fu l`altro processo, che irrito` per la spregiudicatezza con la quale canetti riconduceva l`opera di kafka (e la piu` ermeticamente sigillata, il processo) alla sua biografia (la rottura del fidanzamento con felice) - proprio lui che aveva sempre lottato perche` quell`opera venisse presa alla lettera. grazie agli appunti preparatori, molti dei quali inediti, qui raccolti insieme ad altri saggi e conferenze su kafka, possiamo immergerci per la prima volta in quel "processo" di avvicinamento, fatto di violenze, fughe e sottomissioni, quasi ci trovassimo di fronte alla descrizione di una battaglia sovrapposta a una confessione cifrata. "non credo che vi siano persone la cui condizione interiore sia simile alla mia, o almeno posso immaginarmi tali persone, ma che attorno alle loro teste voli continuamente il corvo segreto come attorno alla mia, questo non riesco neppure a immaginarlo" annoto` una volta kafka nei suoi diari. oggi, leggendo finalmente nella loro totalita` queste pagine, possiamo dire che si sbagliava.