


il volume presenta un sintetico ritratto del regno di filippo ii (1527-1598), individuando gli ambiti essenziali nei quali l`azione di questo imperatore si esercito`. dopo aver passato in rassegna le condizioni dei diversi possedimenti, dai regni spagnoli all`italia, dalla francia-contea alle fiandre, e le strutture amministrative e di governo di questo impero enorme, il volume si concentra sul problema delle finanze e dell`economia, sulla religione cattolica di cui filippo fu difensore fanatico, da ultimo sulla politica estera e sulle rivolte interne che egli si trovo` a fronteggiare.

una cronaca che, di fatto, e` gia` storia: tangentopoli, l`interminabile eutanasia della cosiddetta prima repubblica (morta per via giudiziaria) e lo stentato parto-aborto della seconda (nata per taglio maggioritario e gia` finita in metastasi). tra governi tecnici a base allargata e "discese in campo", pressati dal nuovo che avanza e da tutto il vecchio che e` avanzato, e che percio` torna alla carica, michele serra presenta una galleria di macchiette e di eroi di giornata; nomi nuovi, curricula seminuovi e facce decisamente gia` usate: il sempreduro bossi, il minaccioso pannella, il miliardario ridens... ma nei testi di serra non c`e` solo politica, ma anche i suoi grotteschi copioni e i suoi stralunati figuranti.






i cosacchi nel sec xv hanno dato vita alle orde guerriere degli zaporoghi. capo di una di queste e taras bul`ba che, per vendicarsi dell`oppressore polacco, guida l`assedio alla citta` di dubno con i due figli ostap e andrea. taras uccide il figlio andrea, passato per amore al campo avversario. ostap e` invece catturato dai nemici, portato a varsavia e orribilmente torturato, mentre il padre, non visto, assiste. per vendicarsi taras solleva tutti i cosacchi e giunge fino a cracovia, compiendo terribili stragi. qui viene fermato dal generale potocki e condannato al rogo.










nell`ampio giardino di un`antica dimora, protetta dall`ombra di un grande olmo, un giorno appare una nuvola, un minuscolo lembo di cielo bianco caduto sulla terra: e` un piccolo gatto, anzi una gatta. anzi e` chibi: si, perche` chibi ha un carattere tutto suo, indipendente, curioso, vivace. a volte sa essere anche brusca, soprattutto quando vuole afferrare quel pesce che le state cucinando, e puo` mordere se provate a prenderla in braccio, ma sa anche essere affettuosa e riempire di dolcezza i suoi silenzi (nessuno l`ha mai sentita miagolare!) ecco, chibi e` cosi, prendere o lasciare. chibi, come tutti i gatti, sa come farsi amare: giorno dopo giorno la sua testolina spunta alla finestra della coppia che da poco si e` trasferita nella de`pendance dell`antica dimora. chibi deve passare per la loro casa prima di lanciarsi nei suoi rocamboleschi inseguimenti e misteriose esplorazioni nel magnifico giardino della villa. marito e moglie sono giovani, ma sembra che gia` non abbiano piu` nulla da dirsi: forse e` l`abitudine, forse e` qualcosa di oscuro che serpeggia tra loro, ma sono piu` i silenzi quelli che si scambiano che non i gesti d`affetto. ma le visite di chibi costruiscono nuove abitudini, piccoli riti capaci di riavvicinare marito e moglie. pur non facendosi mai adottare dalla coppia - fiera della sua autonomia, rimarra` sempre "il gatto ospite" - chibi, come un piccolo spirito celeste, sapra` cambiare per sempre la vita di chi l`ha conosciuta.

da collocarsi con ogni probabilita` tra le opere tarde dell`autore, il testo sulla provvidenza, costituito di soli sei capitoli, fu forse lasciato incompiuto. il libro e` dedicato a un tema di riflessione tra i piu` antichi e profondi del pensiero umano, il motivo cioe` per cui, pur esistendo una provvidenza divina, agli uomini toccano infelicita` e sciagure. l`argomentazione di seneca, di stretta ortodossia stoica, distingue tra sofferenze fisiche e psichiche, che rappresentano solo inconvenienti o avversita`, e male morale, che e` per definizione estraneo all`uomo retto. dunque all`uomo e` data la facolta` di sopportare le circostanze negative, provando la capacita` del saggio di innalzarsi fino alla divinita`.