
"la scrissi nell`occasione che ebbi a studiare le carte dei poerio-imbriani: uno dei non so quanti archivi privati di uomini del risorgimento e di letterati, che io ho preso cura di ricercare, ordinare ed esaminare" annota croce a proposito di questa monografia dedicata ai poerio. ma la pacata semplicita` di uno studioso della grandezza di croce rischia oggi di risultare fuorviante: perche` questo scritto, frutto di un accurato scavo d`archivio non meno che di una vastissima documentazione, e` in realta` il racconto - limpido e trascinante nel suo intreccio di filosofia, politica e letteratura - di settant`anni fra i piu` tumultuosi e risolutivi della storia d`italia, dall`ultimo scorcio del settecento al 1866. rivivremo cosi` la giovinezza wertheriana di giuseppe poerio che, giunto a napoli nel 1795 dopo studi impregnati della piu` moderna cultura europea, contribuisce in maniera decisiva al trionfo francese e repubblicano, si batte valorosamente contro i sanfedisti e viene condannato al carcere a vita nella fossa della favignana (lo salva l`indulto, nel 1801); poi la sua evoluzione politica, tipica di un`intera generazione, giacche` nel prendere via via le distanze dalle astrattezze giacobine poerio rivaluta la reazione popolare antifrancese e abdica all`odio antimonarchico, alimentando il partito liberale moderato; infine il suo esilio con i sodali in toscana e in altri paesi europei.






"le confessioni d`un italiano" rappresentano il vero e unico romanzo dell`unita` d`italia; il testo, cioe`, che da` voce all`idea di una nazione che si costituisce coinvolgendo i cittadini, a cominciare dai ceti popolari e contadini, nel rispetto delle loro tradizioni religiose e civili, che in roma e in venezia hanno i centri nei quali piu` profonde e durature sono le radici ideali. un quadro d`amore, di vita e di storia che riassume le vicende d`italia dalla fine del settecento sino alla meta` dell`ottocento con personaggi indimenticabili come carlino e pisana. introduzione di de michelis.

in libano, in un villaggio dove le rocce hanno un nome, kfaryabda, il narratore scopre il manoscritto di una "cronaca montanara", opera del monaco elias, vissuto in quello stesso luogo alla fine del xix secolo. vi si racconta la storia mitica di un giovane, tanios, della madre lamia e dello sceicco francis. sullo sfondo, un popolo di signori e servi, di banditi e amanti. ambientato al tramonto di un`epoca favolosa, in cui tradizione e modernita` iniziano a scontrarsi dando vita a miti e leggende, questo romanzo riesce a essere sia il racconto di un`epopea civile sia quello di una tenera storia d`amore.


Più o meno in contemporanea con l'uscita della pellicola nelle sale italiane, viene pubblicata la colonna sonora del film del regista James Mangold su Bob Dylan. Il disco comprende ovviamente quasi tutte canzoni di Sua Maestà cantante dall'attore protagonista Timothée Chalamet, da Edward Norton che interprerta Pete Seeger e da Monica Barbaro nei panni di Joan Baez. Al contrario di quanto si potrebbe pensare considerata la difficoltà del compito, il ragazzino è all'altezza della situazione e anche se molto aderenti agli originali, le sue versioni sono intense e sentite.