
la prima cosa che viene in mente e` di avvertire: elsa morante (1912-1985) e` stata lo scrittore - cosi` preferiva dire lei - piu` importante del novecento italiano. pero` e` meglio lasciar perdere i superlativi relativi. elsa morante e` stata una grandissima scrittrice. se non l`avete mai letta, beati voi: potete leggerla per la prima volta, e sara` bellissimo. se l`avete letta - "la storia" o "l`isola di arturo", "menzogna e sortilegio" o "aracoeli", "il mondo salvato dai ragazzini" o "cateri` dalla trecciolina"... - avrete una gran voglia di sapere che persona era, che donna era. ecco: qui si pubblicano le testimonianze di alcuni dei suoi amici piu` stretti. sono poeti e scrittori, netturbini e insegnanti e attori, donne e uomini. ("ti diro` un segreto: gli uomini sono donne, e le donne sono uomini"). e rileggerete un suo testo poetico che sembra scritto domani, perche` ogni giorno di nuovo il mondo e` popolato di felici pochi e infelici molti.

quattordici anni passati "dentro" per un crimine mai commesso. quattordici inspiegabili anni persi per sempre. poi i cancelli si aprono all`improvviso. la storia e` arcaica e semplice: un uomo definitivamente in trappola, anche quando crede di essere "fuori".







da all`, passando per , , , , , : questo volume raccoglie piu` di cinquanta tra le canzoni piu` amate di francesco guccini, accompagnate da un commento molto speciale. a rileggerle insieme a noi e` una filologa e studiosa di letteratura italiana, che facendo ricorso ai suoi ferri del mestiere ci mostra i segreti stilistici, ritmici, retorici nascosti in ogni verso e - grazie alla conoscenza profonda del cantautore e della sua esperienza artistica - illumina ogni riferimento oscuro presente nei testi. con le note verso per verso e i ricchissimi commenti a ogni canzone, questo e` un libro di poesia: ci svela come la sapiente tessitura poetica compiuta da guccini contribuisca in modo fondamentale alla nostra emozione di ascoltatori. con il commento filologico di gabriella fenocchio.


Coines Edizioni, 1974, IT. A metà degli anni settanta, Rossellini ha colto uno dei grandi bisogni dell'uomo moderno: quello dell'espansione dei confini della conoscenza e di un più alto livello di "educazione" e per rispondervi si è rivolto alla televisione. Con la ricchezza del suo linguaggio cinematografico posto al servizio del "video" ha iniziato a evocare i momenti nodali e alcuni grandi protagonisti della storia del pensiero umano. Il libro contiene la sceneggiatura del film dedicato a Cartesio, ritratto come un uomo del suo tempo che vive un'esperienza faticosa, contrastata, quasi sempre solitaria, all'interno di una cultura proiettata alla conquista di una nuova dimensione di realtà ma ancora avviluppata dalla tradizione di un aristotelismo scolastico deteriore.
