
ad amici e seguaci schopenhauer non aveva nascosto l`esistenza di un vademecum gelosamente custodito che era solito chiamare "eis heauton". dopo la sua morte molti tentarono di ritrovare quelle preziose carte. l`esecutore testamentario, wilhelm von gwinner, dichiaro` di averle distrutte per volonta` dello stesso schopenhauer. in realta`, prima di ricorrere al fuoco, le aveva utilizzate per scrivere una biografia del filosofo nella quale gli specialisti non tardarono a riconoscere passi, letteralmente citati, tratti da quelle pagine inedite, tanto che fu possibile ricostruire per congettura il testo originale. questo libro segreto consisteva probabilmente in una trentina di fogli fitti di annotazioni autobiografiche, ricordi, riflessioni, massime, citazioni.

l`interesse del libro di laing, fin dal suo primo apparire nel 1978, e` dato dall`abbandono del "discorso teorico", cioe` di una scrittura distaccata e organizzata rigidamente intorno a nuclei concettuali. gia` con le poesie raccolte in "nodi" laing adottava un linguaggio mobile e in continuo adeguamento a quanto veniva analizzando e proponendo, col risultato di servirsi di soluzioni liriche o di trapassi intuitivi con una liberta` di percorso che favoriva l`analisi e l`evidenza. ulteriore novita` di "mi ami?" e` che l`autore si applica su se stesso, assumendo la propria biografia come oggetto del libro: con tutto il fascino e la seduzione che una simile mossa operativa comporta. il risultato e` una immersione all`interno, nel corpo concreto di una realta` psichica, in cui malattia, schizofrenia, nevrosi, passate al filtro linguistico, psichiatrico, filosofico, "diventano" un linguaggio di grande chiarezza e percorribilita`. laing offre dialoghi, poesie, grumi di discorso, appunti, come percorsi mentali tanto lucidi e perspicui quanto di continuo affacciati sul baratro dell`altro o dell`angoscia.

