
nella boston puritana del seicento, hester, che e` giunta in america prima del marito, un attempato scienziato inglese, da` alla luce una bimba, frutto di una relazione adulterina. interrogata, rifiuta di fare il nome dell`amante e secondo le leggi del tempo subisce prima l`infamia della gogna, poi l`onta di portare sempre sul petto la lettera a (adultera), che lei stessa ha ricavato da un panno scarlatto. nel frattempo il consorte, creduto morto in un naufragio, giunge a boston e comincia, sotto mentite spoglie, a cercare colui con cui sua moglie lo ha tradito.

il jazz e` musica di molti, si dimostra nell`ultimo capitolo di questo libro. nella sua storia non si possono separare ne` i singoli artisti dal fiume indistinto di suonatori, ne` isolare la loro musica dalle loro vite. infatti dietro ogni jazzista c`era un bambino che sentiva un richiamo misterioso e irresistibile. e dietro il richiamo c`era una sofferenza e un`inquietudine indefinite nate quasi sempre sulla strada. per cui, raccontare la vita e lo stile di tredici grandi creatori del jazz, dagli albori agli anni settanta, non risponde alla scelta di individuare il genio isolato, ma a quella di indicare la sintesi biografico-artistica in cui si distilla sempre un intero fatidico momento spirituale dell`epopea collettiva del jazz.

in hardy gli ambienti, i personaggi e gli intrecci tendono spesso ad accumulare piani differenti di realta`, mostrando i fatti e nascondendoli, o fotografandoli con cura per poi disperderne le apparenze in quesiti insolubili. ne risulta un`immagine del mondo ambivalente, ora focalizzata in un mosaico iperrealista di dettagli, ora impressionistica o attraversata da tensioni metafisiche. e infatti tra le pieghe piu` profonde del reale che lo sguardo dell`autore scopre squarci inattesi e repentini di bellezza, concentrati in attimi di fulminante intensita`, e capaci di farci presentire un disegno a monte dell`esistenza.

a quarant`anni, poco dopo la morte della madre, jonathan franzen ritorna a webster groves, il sobborgo di st louis dov`e` cresciuto. i due fratelli maggiori l`hanno incaricato di cercare un agente immobiliare per vendere la casa di famiglia. appena entra nelle stanze in cui ha trascorso infanzia e adolescenza, franzen si sente un "conquistatore che bruciava le chiese e fracassava le icone del nemico". e il nemico e` la famiglia. ma questo e` solo il primo impatto, perche` il suo atteggiamento rivela subito un`intenzione piu` profonda. se decide di entrare nella "zona disagio" che e` il proprio passato, franzen lo fa per prolungare il gesto del padre, che ogni sera muoveva il termostato del riscaldamento di casa verso la "zona benessere". in lui l`ironia e` sempre accompagnata da un movimento contrario di indulgenza e innesco emotivo. sei sono le tessere che compongono il puzzle di questa autobiografia: la vendita della casa di famiglia; i "peanuts" di charles schulz, e in particolare snoopy, come chiave tragicomica della contestazione degli anni settanta; un gruppo d`ispirazione cristiana, la comunita`, specchio dell`anomalia suburbana di webster groves; gli scherzi adolescenziali ai danni delle strutture scolastiche; l`innamoramento per la lingua tedesca, segno di una vocazione letteraria che inizia a esigere i suoi spazi; la passione per il bird watching. e intrecciata a questi momenti, naturalmente, una tormentata educazione sentimentale.

un secolo di narrativa (dal primo ottocento agli esordi del novecento), sei romanzi da tre diverse letterature (tedesca, russa, inglese), un solo tema, il doppio, cioe` la nostra identita` divisa. da la prodigiosa storia di peter schlemihl (1814) di adelbert von chamisso a la principessa bramhdla di ernst t. a. hoffmann (1820-21) da il sosia del giovane fedor dostoevskij (1846) a lo strano caso del dr. jekyll e del sig. hyde di robert louis stevenson (1885); da il ritratto di dorian gray di oscar wilde (1891) a la metamorfosi di franz kafka (1915): sei romanzi che porteranno il lettore nei labirinti dell`io, dove si nascondono le piu` atroci domande sul labile confine tra identita` e differenza.

sola, all`estremita` di un molo battuto dalle tempeste, sarah woodruff fissa muta il mare sul quale e` scomparso il tenente francese, che tutti dicono essere stato il suo amante. condannata dall`opinione pubblica, incompresa anche da chi le sta vicino, la giovane, figura tragica e ambigua, nasconde in realta` un impenetrabile segreto, una incontenibile passione e un`ansia di liberta` capace di travolgere tutte le ferree regole della morale vittoriana. vittima, ma allo stesso tempo complice, di questa ribellione e` charles smithson, un ricco paleontologo dilettante, che solo nell`abbandonarsi ciecamente all`amore trovera` una ragione di vita. pubblicato nel 1969 e ambientato un secolo prima, "la donna del tenente francese" fonde mirabilmente ironia e sentimento, attenzione alla cultura dell`epoca e un disincantato cinismo. un racconto romantico e sovversivo in cui john fowles sperimenta le modalita` di una scrittura postmoderna, a cavallo tra passato e presente, tra echi dei grandi poeti dell`ottocento e citazioni di darwin, con un finale assolutamente sorprendente: una delle opere piu` interessanti della narrativa inglese contemporanea in cui si ritrovano inscindibilmente uniti il fascino del sogno e il disincanto della realta`.




in questo volume della collana gli anelli mancanti rivive una delle ultime opere di edmondo de amicis che si compone dei "ritratti letterari", del 1881, e dei "nuovi ritratti letterari ed artistici", editi nel 1902. pubblicati per la prima volta nella "gazzetta letteraria" e rieditati nel 1908 dall`editore treves di milano, i "ritratti letterari" sono dedicati ai grandi scrittori francesi del xix secolo, presentati per la prima volta a un pubblico non specialistico con stile asciutto, giornalistico e con un intento fortemente divulgativo. i nuovi ritratti letterari ed artistici seguono i primi a distanza di vent`anni e sono centrati sul mondo letterario italiano con focus su personalita` di spicco della cultura del tempo come d`annunzio, l`abate perosi e renato imbriani. la penna di de amicis ci restituisce il panorama culturale italiano e d`oltralpe con occhio attento, curioso, aperto al confronto, e con stile agile che ci fa apprezzare ancora oggi, a distanza di piu` di un secolo, questi straordinari profili.



pochi personaggi hanno scatenato l`acredine e il sarcasmo dell`ingegnere quanto ugo foscolo ("mi fa imbestialire" ha confessato in una lettera) : tanto che nel 1958 non ha esitato a fustigarlo in una virulenta, irresistibile "farsa" a tre voci andata in onda sul terzo programma della radio. le tre voci sono quelle della stolida e giuliva donna quirina frinelli, imbevuta delle auree riflessioni dell`amica professoressa gambini; del reboante e didattico manfredo bodoni tacchi, sfegatato ammiratore del poeta; e, infine, dell`insolente e sguaiato carlo de` linguagi, implacabile accusatore del basetta, colpevole ai suoi occhi - nonche` a quelli di gadda - di cialtroneria, istrionismo, virilita` scenica ed esasperato narcisismo: "vantarsi del pelo... e` un`opinione da parrucchiere" sibila a proposito dell`"irsuto petto" del sonetto-autoritratto. e, quel che e` piu` grave, responsabile di un "macchinoso ed inutile vocabolario", di una "sequenza d`imagini ritenute greche e marmorine", di versi traboccanti di "vergini" e simili a sciarade, nonche` di veri e propri strafalcioni. ma a ben vedere "ii guerriero" e` molto piu` di un divertissement: giacche` gli esilaranti attacchi sferrati alla gipsoteca e marmoteca foscoliana e all`epos di bonaparte, il nano, altro non sono che l`impetuosa denuncia di una monolingua incapace, nella sua "lindura faraonizzata" di dar conto della realta` - e della fasulla poesia dei vati, cui spetta il compito di mascherare il volto della sopraffazione e della violenza.


una delle opere piu` celebri di russell, in cui egli espone sinteticamente, e con fini essenzialmente divulgativi, alcuni degli argomenti fondamentali che formano il nucleo di altre sue opere meno accessibili. la frequente esemplificazione, l`assenza quasi completa del simbolismo matematico, il linguaggio sempre chiaro, mai paludato, rendono la lettura del volume sufficientemente agevole anche a chi non abbia una cultura matematica superiore, senza fare pero` nessuna concessione sul piano del rigore logico.



dante e` l`uomo su cui, per la fama che lo accompagnava gia` in vita, sappiamo forse piu` cose che su qualunque altro uomo di quell`epoca, e che ci ha lasciato la sua testimonianza personale su cosa significava, allora, essere un giovane uomo innamorato o cosa si provava quando si saliva a cavallo per andare in battaglia.