

"vita della contessa svedese von g.", pubblicato nel 1748, e` considerato il primo vero romanzo psicologico della letteratura tedesca. il libro e` l`autobiografia fittizia, con narrazioni alternate ad epistole, di una nobildona decaduta che cerca di resitere e mantenersi onesta, di fronte alla persecuzione invadente di un aristocratico invaghitosi di lei, sullo sfondo di un affollato contesto di personaggi di carattere ed estrazione diversi che testimoniano la nuova concezione del mondo sociale che si stava affermando.





il professor coleman silk da cinquant`anni nasconde un segreto, e lo fa cosi` bene che nessuno se n`e` mai accorto, nemmeno sua moglie o i suoi figli. un giorno pero` basta una frase (anzi una sola parola detta per sbaglio, senza riflettere) e su di lui si scatenano le streghe del perbenismo, gli spiriti maligni della "political correctness". allora tutto il suo mondo, la sua brillante vita accademica, la sua bella famiglia, di colpo crollano; e ogni cosa che coleman fa suscita condanna, ogni suo gesto e ogni sua scelta scandalizzano i falsi moralisti. non c`e` scampo perche` "noi lasciamo una macchia, lasciamo la nostra impronta. impurita`, crudelta`, abuso, errore, escremento, seme: non c`e` altro mezzo per essere qui".

il libro e` uno studio applicativo di psicologia cognitivista, il cui progetto e` descrivere i caratteri fondamentali della "leadership". a questo scopo, esso prende in esame le vite di nove grandi della storia recente, al cui successo ha contribuito in modo determinante il carisma personale. sono leader politici (margaret thatcher, martin luther king), capi spirituali (giovanni xxiii, gandhi), scienziati di grande prestigio internazionale (margaret mead e robert oppenheimer). vengono cosi` portate alla luce alcune costanti della personalita` egemone che sembrano essere strettamente connesse tra loro. l`avere un "messaggio" e il saperlo rendere concreto agli occhi altrui, la capacita` di crearsi "un pubblico" di seguaci, sono esempi di tratti della figura del capo.
