
Presidents Of Usa,Culture Club,Police etc

nelle dimensioni di un saggio breve, schiavone si propone di tracciare un bilancio dell`italia contemporanea dopo un secolo di vita unitaria. tre i capitoli in cui e` diviso il libro. il primo affronta le grandi questioni nazionali, considerandole come l`esito di un lungo cammino, che puo` rimandare ad epoche lontane: l`identita` collettiva, la modernizzazione, etc. nel secondo capitolo si discutono tre tesi. primo: esiste un "carattere" degli italiani. secondo: lo stato unitario si e` costituito in una stagione culturalmente modesta. terzo: lo scarto fra le stratificazioni millenarie del carattere e l`improvvisata fragilita` delle istituzioni spiega la debolezza delle classi dirigenti. il terzo capitolo capovolge la prospettiva.


"io so che cos`e` il tempo," diceva agostino "ma se qualcuno me lo chiede, non glielo so dire". da allora, le cose non sono cambiate, ma l`uomo comune non se ne preoccupa: cio` che gli preme non e` conoscere la natura del tempo, ma poterlo misurare. la nostra civilta` e` fondata proprio su un linguaggio comune per la misurazione del tempo, sulla sua disciplina; un mondo che e` stato reso possibile dall`invenzione dell`orologio meccanico, paragonabile solo ai caratteri mobili per le conseguenze rivoluzionarie che ha avuto sui valori culturali, rinnovazione tecnologica, l`organizzazione sociale e politica e lo sviluppo della personalita` umana. in questo saggio uno storico dell`economia narra la vicenda secolare dell`orologio, analizzando come e perche` quest`invenzione cosi` feconda sia nata proprio nell`europa del medioevo e raccontando l`evoluzione scientifico-tecnologica e quella economico-produttiva che ha portato dagli orologi a torre del trecento ai cronometri atomici del duemila.






