a rendere clamoroso il caso dello smemorato di collegno contribuirono sia la stampa sia l`opinione pubblica. una vicenda privata si trasformo` rapidamente in un fenomeno collettivo che vide coinvolte aree sempre piu` ampie della societa`, della politica e delle istituzioni. la storia fu subito costruita in funzione di miti e modelli culturali profondamente radicati nell`immaginario popolare: dal topos degli sposi perduti e ritrovati a quello dell`impostura e dello scambio di persona. i precedenti storici e letterari furono evocati con precisione: dall`ulisse di omero a martin guerre, al colonnello chabert di balzac. il caso ispiro` romanzieri, poeti e drammaturghi, tra cui pirandello e un inedito eduardo de filippo. ai richiami letterari si saldarono questioni allora di scottante attualita`, come il dramma dei dispersi della grande guerra. che cosa definiva l`identita` di un individuo? poteva essere dimostrata attraverso prove scientifiche? era invariabile nel tempo oppure poteva essere costruita ad arte o scambiata? ma la vicenda si rivela ancora oggi un campo d`indagine straordinariamente utile per comprendere le suggestioni sociali, cronachistiche e letterarie che contribuivano a formare l`opinione pubblica nell`italia del fascismo al potere. ma anche un punto d`osservazione sui confini che dividevano la sfera pubblica dalla vita privata nei primi anni di un regime impegnato a ridefinire l`identita` nazionale degli italiani.
ben prima dell`inizio canonico della globalizzazione, fondamentali tendenze storiche rivelano l`interdipendenza dei cambiamenti politici e sociali a livello planetario. eventi mondiali come le rivoluzioni europee del 1789 e del 1848 si riverberarono all`esterno mescolandosi con le convulsioni che si producevano all`interno di altre societa`. dall`altro lato, eventi esterni all`emergente "nocciolo" europeo e americano dell`economia industriale contribuirono a plasmarne le ideologie forgiando nuovi conflitti politici e sociali. nel corso di tali processi, anche le forme dell`agire umano si adattarono reciprocamente finendo con l`assomigliarsi dappertutto nel mondo. attingendo a una mole sterminata di conoscenze, bayly ripercorre il sorgere di uniformita` globali nello stato, nella religione, nelle arti, nei rapporti di genere, nelle ideologie politiche e nella vita economica nel corso del xix secolo. il quadro che si disegna e` una "world history" che si sottrae a qualunque visione unidirezionale, che accetta di essere decentrata e segnata dalla discontinuita`, dalle rotture non preannunciate e insieme dal permanere di antiche forme di dominio.
L'avaro Euclione ha trovato una pentola piena di monete d'oro ed è terrorizzato che gli venga rubata. Il suo vicino di casa, il ricco Megadoro, gli chiede in moglie la figlia Fedria e Euclione acconsente non sapendo che la ragazza, violata durante le feste di Cerere, sta per avere un bambino. Lo sconosciuto padre è Liconice, nipote di Megadoro che confessa a Euclione la sua colpa e chiede in moglie Fedria. Il servo di Liconide, Strobile, ha trovato la pentola piena di monete d'oro, ma è disposto a darla al suo padrone in cambio della libertà.
quella di galluccio e` una poesia che tende a far affiorare "il lato rovescio del pensiero" attraverso vari modi: slittamenti semantici, spazi deformati, visionarieta` onirica. in questo contesto entra in gioco anche una serie di metafore tratte dal linguaggio matematico che rimandano a un mondo di certezze e di perspicuita` continuamente disatteso. come nella poesia dedicata a georg cantor, vera e propria cerniera a meta` del libro, dove alcuni aspetti di pensiero del grande matematico diventano l`occasione per una percezione diretta e acuta della complessita` e del "confronto terreno fra infiniti". i versi di galluccio muovono da una ferita esistenziale che trova espressione in varie forme di disagio quotidiano, dilatandosi e trasformandosi in simboli capaci di spostare verticalmente le immagini, le distanze, i nodi irrisolti. senza fare esplicitamente una poesia metafisica, galluccio recupera tutta la pregnanza di scorie e residui della realta` interiore ed esterna, come se il prolungamento di questi dettagli potesse condurre, non tanto a risposte pacificanti, ma a nuove domande, a nuovi problemi che nessun teorema sembra in grado di risolvere.
il primo viaggio e` quello realizzato nel 1503 da giovanni da empoli, giovane mercante fiorentino, che si imbarca sulle navi che conducono per la prima volta alfonso de albuquerque sulle rive dell`india. e l`inizio di un`avventura che durera` per quindici anni e che vedra` giovanni partecipare ad alcuni dei piu` importanti eventi della prima globalizzazione. tre viaggi in tutto, durante i quali tocchera` le rive del brasile, dell`africa orientale, dell`india, della malesia, di sumatra e della cina e sara` testimone di eventi fondamentali come la battaglia di goa nel 1510, la presa di malacca nel 1511, la prima missione diplomatica portoghese in cina nel 1517. il secondo viaggio e` quello realizzato dall`autore sulle orme di quel suo antenato cinque secoli dopo: goa, malacca, sumatra, canton. oltre a rievocare il viaggio dell`antenato, si raccontano i mutamenti che l`oriente sta vivendo oggi. ognuna delle tappe, di conseguenza, si e` trasformata in un`occasione per esplorare un aspetto del risveglio asiatico e della nuova globalizzazione del mondo: dal boom delle fedi orientali (goa) alla rinascita di citta` stato globali come la malacca dell`epoca (singapore, a soli 200 km di distanza). dai buchi neri della globalizzazione (con la pirateria che fa la sua ricomparsa sulle coste di sumatra), alla questione urbana nel sud della cina (che e` stato il primo laboratorio del capitalismo cinese gia` a partire dall`inizio degli anni `80).
nell`ottocento gli ebrei svizzeri erano confinati in due villaggi. uno di questi e` endingen, dove vivono felicemente il probo commerciante di bestiame salomon meijer e la sua famiglia. una sera del 1871 alla loro porta si presenta un lontano cugino che afferma di essere stato ferito nella battaglia di sedan e di volersi stabilire dai suoi unici parenti. nessuno in quella pacifica casa intuisce quanti cambiamenti portera` quell`estraneo nelle loro esistenze. perche` janki, cosi` si chiama il giovane, e` si` un po` sbruffone, ma ha anche il fiuto degli affari e molto spirito di iniziativa, e quindi nel giro di pochi anni non solo avra` sposato una delle ragazze di casa ma sara` il padrone di un fiorente negozio di stoffe francesi a baden, la citta` piu` vicina. dopo questo primo sommovimento, seguiremo i membri della famiglia meijer per oltre settant`anni e quattro generazioni, li vedremo schierarsi nel 1893 contro il primo referendum, vagamente antisemita, della confederazione, prendere, per opportunismo, decisioni che gettano nell`angoscia tutta la stirpe, e, d`altro canto, pagare a caro prezzo scelte coraggiose e coerenti, capiremo perche` un battesimo puo` impedire l`amore fra due giovani e come sia possibile che, quando il mondo ebraico in tutta europa verra` scompaginato, un medico omosessuale non piu` giovanissimo possa trovare del tutto inaspettatamente moglie e due figli.
questa narrazione si muove in lungo e in largo per le strade di bombay, e ritrae la citta` attraverso le mille storie dei suoi abitanti, dai piu` famosi (compresi gangster e attori) alla gente comune. metha ricerca nella brutale bombay di oggi quella che ha abbandonato vent`anni prima e la ritrova moltiplicata e smembrata. e a poco a poco mette a nudo i fili tesi tra gli attici scintillanti affacciati sull`oceano e il mare di baracche dove milioni di persone vivono una vita durissima.
coliandro e` un sovrintendente di polizia del tutto incapace di svolgere indagini giudiziarie, e sconta eterne punizioni per i propri errori. al suo fianco, una giovane post-punk di nome nikita e` impegnata a difendersi piu` dalle sue goffe avance che dai malviventi. nikita si rivolge a coliandro per una grana: doveva consegnare un pacco e se n`e` dimenticata. il pacco contiene 200 milioni. anche questa volta i due vengono investiti da un`avventura piena di rovesciamenti e colpi di scena, tra killer, giudici corrotti e sparatorie.
stark condivide con gli altri romanzi di bunker una vena di autenticita` che si respira in ogni descrizione e in ogni dialogo. il mondo degli eroinomani, pronti a tradirsi l`uno con l`altro per una dose o per pochi dollari, e` presentato con la consueta potenza e senza alcun compiacimento, e lo stesso vale per la brutale indifferenza delle forze dell`ordine. il protagonista somiglia al max dembo di "come una bestia feroce", ma con un cinismo e una capacita` di calcolo che ne fanno uno mago dei bassifondi. molto riuscite anche le caratterizzazioni di momo, dummy, crowley: tutti personaggi credibili, nei quali l`inclinazione alla violenza si accompagna spesso a una sorta di lacerata umanita`. come sempre, la conoscenza del mondo che racconta - "eddie" ha passato meta` della vita in carcere - e la sua vena di grande scrittore permettono a bunker di costruire un personaggio in apparenza freddo ma che coinvolge profondamente perche` esprime le nostre piu` segrete, inconfessabili pulsioni.
il "seminario viii" e` uno dei piu` centrali dell`opera lacaniana. freud aveva cominciato a definire il transfert come forma "artificiale" di amore che fungeva nel contempo da supporto all`atto interpretativo e da ostacolo che la cura dovra` appunto consentire di superare. lacan conduce una sottilissima reinterpretazione della prospettiva freudiana, tesa a smarcare il transfert dalla sua natura di artificio usato strategicamente dall`analista, e a identificarlo a tutti gli effetti con una forma di amore autentico, al contrario dell`amore ordinario nutrito di inganno, dato che e` rivolto a un oggetto che ne riflette in realta` un altro: alcibiade, secondo lacan, desidera agatone, nonostante creda di desiderare socrate. il filosofo greco funziona, in un certo senso, come un analista, ovvero come colui che ha il "potere" di rivelare la verita` intorno all`oggetto del desiderio. pero`, a differenza della struttura amorosa in cui l`amato e` l`oggetto che manca, l`analista indica con la sua presenza che cio` che manca e` una mancanza in atto.
nietzsche fu a lungo incerto fra la vocazione di filosofo e quella di poeta. e anche quando la prima ebbe il sopravvento, il suo rapporto con la lirica non si interruppe, come dimostra la presenza organica di poesie nella "gaia scienza" e in "cosi` parlo` zarathustra", dove non e` quasi possibile distinguere tra prosa e verso. della produzione poetica nietzscheana il presente volume propone tutte le composizioni sparse nelle opere filosofiche, gli "idilli di messina", nonche` i "ditirambi di dioniso".
questo libro offre una visione inedita dell`impressionismo inquadrandolo nella cultura parigina di fine ottocento ed esplorando il fitto intreccio di temi storico-artistici, economici, politici, filosofici, linguistici e letterari dell`epoca. schapiro esplora i tratti comuni e le intenzioni radicali di una comunita` artistica profondamente consapevole di se stessa. monet, manet, pissarro, degas, bazille, renoir, sisley scelsero di esporre sotto la medesima sigla; si opposero all`arte tradizionale e pur sviluppando uno stile personale trovarono ognuno la propria ispirazione nell`opera degli altri. l`autore studia lo specifico modo impressionista di vedere "fisicamente" al fine di scoprire fondamentali peculiarita` di questo movimento artistico: in tal modo, perfino le analisi di celebri capolavori riservano al lettore illuminanti intuizioni. nella prospettiva di schapiro, un singolo dipinto diventa il luogo di discussione della pennellata impressionista, della citta` in turbinosa espansione, dei nuovi caratteri della vita cittadina e del profondo influsso esercitato dalla fotografia. intrecciando lo studio dei dettagli a quello di ampie tematiche storiche, risalendo alla storia dell`ottocento e spingendosi fino all`espressionismo astratto, schapiro offre un resoconto dell`impressionismo come punto di svolta della storia dell`arte.
Con la propensione all'ascolto, originariamente determinata da un difetto visivo, don Marzio è il prototipo di quei frequentatori di caffè che sanno di questo e di quello, che raccolgono notizie dalla voce degli altri e dalle gazzette per farsene portavoce, senza la cura di controllarle e di verificarne la fondatezza, mescolando verità e invenzione. Nella bottega del caffè si nasconde una vena scientifico-filosofica caratteristica del diciottesimo secolo e non manca quel doppio livello di lettura, quell'aspetto metateatrale che più volte si ritrova nel Goldoni.
"Nelle Baruffe invece l'azione è veramente ridotta al minimo, tutta condensata nell'antefatto, in quelle tre scene iniziali, concitate e scattanti, in cui un banale dispetto d'amore scatena improvviso il "temporale", la "bissabuova", lo "stramanio", la baruffa insomma. Tutto il resto non è che una serie di espedienti per sanare un contrasto che ha tutta l'aria d'essere facilmente sanabile: e che verrà composto dopo i tre atti consueti soltanto per permettere all'autore di dipanare, in uno stupendo esercizio virtuosistico, l'altro aspetto della commedia, quello appunto "conversativo", che ha nella parola il mezzo e fine ultimo".
vent`anni dopo "esperienza", martin amis torna a prendere la parola in una fluviale che, mescolando il materiale privato all`invenzione narrativa, la meditazione filosofica, il manuale di scrittura, il gossip piccante, il saggio, l`elegia e le splendide , ci restituisce il vibrante ritratto di un uomo e di uno scrittore, ma anche dei suoi mentori, amici e compagni di strada - philip larkin, saul bellow e christopher hitchens in testa. la di tutti loro fornisce un`efficace chiave d`accesso a una delle vene piu` preziose della cultura contemporanea.
alice ha scritto due romanzi di enorme successo, ma per trovare compagnia deve andare su tinder. eileen, la sua amica, lavora per una rivista letteraria, pero` non ci paga l`affitto. simon ama da sempre la stessa donna, ma da sempre ne frequenta altre. felix passa in birreria il tempo libero dal lavoro di magazziniere, ma la sua e` soltanto una fuga. alice, eileen, simon e felix si parlano, si fraintendono, si deludono e si amano e, mentre attraversano il cerchio di fuoco dei trent`anni, si chiedono se esista davvero, al di la`, un mondo bello in cui sperare.
nella citta` degli angeli di angelico non c`e` nulla, la linea di confine che separa il crimine dalla legge e` completamente svanita e i poliziotti sono marci quanto i criminali, e forse anche di piu`. il romanzo che ha rivoluzionato il genere noir aprendogli le porte del nuovo millennio. ed exley, bud white e jack vincennes sono tre anime in pena in quella bolgia che e` il dipartimento di polizia di l.a. all`inizio degli anni `50. ed a prima vista sembra un ragazzo pulito, che vuole fare il suo dovere; bud e` il classico sbirro cattivo che si diverte a fare retate ai festini delle celebrita` di hollywood e a prendere mazzette per non spifferare tutto; mentre jack e` un uomo tormentato dai fantasmi violenti del suo passato. il caso di un pestaggio a sangue in cella, opera di agenti ubriachi, svelera` gli sporchi segreti su cui si fondano le loro carriere di detective, trascinandoci in una spirale di morte, potere e corruzione. un gorgo da incubo in cui nessuno, vittime e aguzzini, puo` dirsi pulito e dal quale nessuno e` sicuro di poter uscire vivo.
in questo libro, michael newman analizza i temi fondamentali che costituiscono l`universo sociologico dei media, da testo e pubblico fino a cittadinanza e consumismo, attingendo a una miriade di esempi storici e contemporanei. a film e televisione si affiancano cosi giochi per dispositivi mobili e social media, piattaforme di condivisione di musica e video, giornalismo e motori di ricerca. adottando un approccio critico e culturale, il libro tratta argomenti che intersecano numerosi insegnamenti, dalle scienze umane a quelle sociali, per analizzare i media come fenomeno globale. newman prende in esame i media rapportandoli alla societa` e alle sue diseguali strutture di potere, e mette in relazione le loro rappresentazioni con le condizioni della produzione industriale e il consumo nella vita quotidiana del pubblico e degli utenti. aggiornando il nostro modo di concepire un panorama in continua evoluzione, questo libro e` un`ideale cassetta degli attrezzi non solo per gli studenti di comunicazione e sociologia, ma anche per chi voglia comprendere meglio un aspetto fondamentale della realta` contemporanea.
gli esseri umani sono animali sociali e interagiscono continuamente attraverso conversazioni, comunicazioni scritte, simboli e altre forme d`espressione. questo libro e` un`introduzione chiara e coinvolgente all`analisi di tali interazioni e delle molteplici forme e significati che queste assumono. il libro utilizza una serie di esempi tratti da letteratura, politica, pubblicita` e stampa periodica per affrontare questioni fondamentali relative al discorso, alla sua natura e al suo significato sociale. perche` esistono approcci diversi alla comprensione del discorso? in che modo le interazioni individuali sono connesse ai discorsi piu` ampi che fanno da cornice al nostro modo di pensare e di comportarci? come puo` essere indagato e analizzato il discorso? una guida accessibile e autorevole a cos`e` e a come funziona un , di particolare utilita` per gli studenti che si occupano di linguaggio, comunicazione, scienze sociali e psicologia, e per tutti noi.
una guida aggiornata e completa al meraviglioso mondo del teatro, alla sua storia, ai suoi protagonisti e alla sua dimensione artistica e sociale. nel volume gli aspetti teorici e concreti del teatro - dalla recitazione al pubblico - si intrecciano in modo da fornire un`introduzione integrata allo studio delle opere teatrali e alla loro rappresentazione, che attinge alle riflessioni e ai risultati artistici di chi ha praticato il teatro nel passato e nel presente: attori, drammaturghi, scenografi, registi. gli argomenti trattati includono i generi drammatici dalla tragedia al documentario politico, le teorie dell`interpretazione, la storia del teatro occidentale, la recitazione, la regia e la scenografia. con un glossario e suggerimenti per ulteriori letture: il punto di partenza ideale per tutti coloro che vogliono studiare, praticare e mettere in scena quella combinazione unica di pensiero e azione chiamata teatro.
"fare scene" e` la storia di un bambino innamorato del cinema, che crescendo vede le mirabolanti fantasie che lo tenevano incollato allo schermo infrangersi contro le impellenze della realta`. ed e` anche la storia di un paese che credeva di poter cambiare e che invece nel corso degli anni ha smarrito persino la voglia di pensarsi diverso. nel primo tempo di questo libro c`e` un bambino nella napoli del secondo dopoguerra. c`e` l`odore di polvere delle macerie e c`e` l`entusiasmo per il futuro che verra`. c`e` la voglia di grandezza che rischia di diventare una malattia. ma soprattutto c`e` il cinema: in sala scende il buio e si puo` diventare un cowboy, un indiano, un pilota di aerei, si puo` diventare tutto cio` che si vuole. a un certo punto pero`, come nei film, arriva l`intervallo, si riaccendono le luci, le persone chiacchierano, si rompe l`illusione. e nel secondo tempo il bambino e` diventato un adulto, che i film ha smesso di vederli con occhi incantati ed e` finito a scriverli. pensa agli anticipi da incassare e a sfornare copioni. finche` non gli capita per le mani un progetto in cui crede e che gli riaccende la passione per il cinema. ma si dovra` rendere conto che lo stupore dell`infanzia davanti allo schermo e` definitivamente passato e che lui stesso e` diventato la rotella di un ingranaggio prevedibile, minacciato come tutto dalla parola fine.
la storia lunga mezzo secolo di una rivoluzione scientifica e tecnologica che ha mutato per sempre la nostra visione della vita. un saggio che illustra il sorprendente potenziale di cambiamento del mondo offerto dall`ingegneria genetica ma anche le inquietanti minacce di cui e` portatrice. negli ultimi cinquant`anni, una rivoluzione scientifica e tecnologica ha trasformato il nostro mondo, permettendoci di guarire da alcune malattie e mettendo piu` cibo sulle nostre tavole. da quando la scienza puo` manipolare con estrema precisione i geni di praticamente qualsiasi organismo, l`umanita` ha guadagnato un grado di controllo sulla vita che nemmeno la fantascienza si era mai sognata. "l`eta` genetica" e` la storia di questa rivoluzione, degli entusiasmi ma anche dei pericoli e delle proteste che ha provocato, di come ha modellato la nostra cultura, trasformando la nostra visione della vita stessa. nei momenti chiave della storia della genetica (dalla scoperta della doppia elica all`avvento delle colture ogm), alle promesse di una nuova fonte di cibo o di cure decisive di alcune gravi patologie hanno fatto seguito timori di pestilenze, di esseri umani geneticamente manipolati o di guerre biologiche. paure che non si sono mai materializzate, ma che ciclicamente ritornano. matthew cobb esamina le fantasie e la realta`, i benefici e i pericoli, per dare evidenza a tutte le potenzialita` dell`eta` genetica. con gli ultimi sviluppi dell`editing con il crispr, la manipolazione genetica in funzione ecologica e la modificazione di virus letali siamo ancora una volta di fronte a un momento cruciale di un futuro che e` quasi impossibile immaginare, un futuro troppo importante per essere lasciato in mano ai soli scienziati.
la collana offre periodicamente uno sguardo sulle nuove generazioni della poesia italiana. e ogni volta la scelta dei poeti antologizzati e` affidata a un curatore diverso: questo e` il turno di maurizio cucchi, una delle piu` affermate voci poetiche italiane e acutissimo critico. la sua scelta e` stata quella di selezionare pochi autori, solo cinque e tutti nati fra il 1968 e il 1973, assegnando loro uno spazio cospicuo con sillogi di ampio respiro, che possono testimoniare la solida maturita` espressiva raggiunta da questi poeti.
in questo romanzo esilarante e feroce, veronica raimo apre una strada nuova. racconta del sesso, dei legami, delle perdite, del diventare grandi, e nella sua voce buffa, caustica, disincantata esplode il ritratto finalmente sincero e libero di una giovane donna di oggi. veronica raimo sabota dall`interno il romanzo di formazione. il suo racconto procede in modo libero, seminando sassolini indimenticabili sulla strada. all`origine ci sono una madre onnipresente che riconosce come unico principio morale la propria ansia; un padre pieno di ossessioni igieniche e architettoniche che condanna i figli a fare presto i conti con la noia; un fratello genio precoce, centro di tutte le attenzioni. circondata da questa congrega di famigliari difettosi, veronica scopre l`impostura per inventare se stessa. se la memoria e` una sabotatrice sopraffina e la scrittura, come il ricordo, rischia di falsare allegramente la tua identita`, allora il comico e` una precisa scelta letteraria, il grimaldello per aprire all`indicibile. in questa storia all`apparenza intima, c`e` il racconto precisissimo di certi cortocircuiti emotivi, di quell`energia paralizzante che puo` essere la famiglia, dell`impresa sempre incerta che e` il diventare donna.
