un poema medioevale irlandese, per la prima volta tradotto in una lingua moderna. un "divertimento" irridente e sfrenato, che sembra anticipare il riso beffardo e i giochi linguistici di rabelais. opera di un anonimo irlandese dell`viii secolo, di evidente formazione ecclesiastica, il poemetto risale a un`epoca di declino del monachesimo irlandese, e a un primo approccio puo` sembrare un bell`esempio di letteratura satirico-goliardica.
la disuguaglianza e` il problema fondamentale del nostro paese e del nostro tempo. il formidabile spostamento di reddito negli ultimi trent`anni dai salari ai profitti e alle rendite, dal lavoro al capitale, e` la causa delle difficolta` politiche, del malessere sociale e del disagio economico attuali. il risultato e` una societa` divisa tra `perdenti` e `vincenti`: da un lato classi medie, operai e impiegati, dall`altro la ristretta schiera di dirigenti, manager e professionisti. la crescita delle disuguaglianze mette a repentaglio la tenuta della nostra societa` e la stessa economia, avvitata ormai da tempo in una fase di stagnazione. invertire la rotta prima del baratro e` ancora possibile. questo libro non solo ci spiega come ma ci invita a unirci alla lotta per un cambiamento reale in nome della democrazia e della giustizia.