

scritto da uno dei piu` famosi studiosi tedeschi dell`argomento, il volume, corredato da un vasto e in gran parte inedito apparato iconografico, delinea con grande chiarezza ed efficacia la nascita del movimento nazionalsocialista, il suo progressivo affermarsi negli anni venti e trenta, la nomina di hitler a cancelliere, la creazione del consenso, la politica razziale, il percorso verso la guerra e la guerra stessa, il genocidio ebraico, la resistenza e infine la disfatta e l`ordine postbellico. il volume e` completato da cinque schede biografiche dedicate ai maggiori esponenti del nazionalsocialismo.

i giganti - morgante e gargantua, fracasso e pantagruel - fanno la loro comparsa nella letteratura europea tra la fine del quattrocento e la meta` del cinquecento. ma la dismisura del loro corpo va di pari passo a un`altra e non meno imponente licenza: quella della loro lingua. l`idioma di pantagruel e` immenso quanto il suo corpo e altrettanto esorbitante e` la lingua maccheronica del poema di folengo. se la furia neologistica di rabelais non sembra aver freno (una delle parole che escogita consta di cinquantasette lettere) e stravolge da cima a fondo il lessico francese, folengo fa molto di piu`: inventa non delle parole, ma una lingua, il maccheronico (cosi` detto da ), che trasgredisce senza riserve la ferma distinzione dantesca fra il volgare e il latino, latinizzando il volgare e volgarizzando il latino. per entrambi la lingua non e` piu`, secondo una dottrina stantia anche se tuttora dominante, il segno di un concetto della mente: e` prima di tutto un corpo, che si vede, si sente, si tocca, un corpo come quello dei giganti, con una sua sconcia fisiologia e un`ancora piu` sguaiata anatomia: un corpo in fuga non si sa verso dove, ma certo fuori da ogni identita` grammaticale e da ogni lessico definito.