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l`hapu` che presta il suo nome al titolo di questo libro e` il primo logo pubblicitario tramandato alla storia: un tessitore egiziano che nella tebe di 3000 anni fa fece scrivere il piu` antico messaggio commerciale giunto fino a noi. il taglio del libro - che nasce come manuale universitario per i corsi di comunicazione pubblicitaria - mira a illustrare le piu` recenti acquisizioni teoriche e tecniche di questa professione (le ultime tendenze creative, le nuove teorie sulla persuasione, i piu` moderni sviluppi dello strategic planning), attraverso l`esposizione della loro origine, dai primi esempi pompeiani, dalle regole della retorica classica, dai pionieristici tentativi degli illuministi di spiegare questo fenomeno, seguendone lo sviluppo storico fino ai nostri giorni. si percorre il xx secolo - dalla fase fondante dell`advertising alla rete - in cui si sono espresse concezioni diverse del ruolo e della creativita` che hanno accompagnato la fase della decisiva affermazione del mercato e in essa l`implosione dei media tradizionali e nuovi. infine le nozioni e le tecniche dell`intero e complesso "processo pubblicitario" che fanno di questo libro il manuale piu` organico di tecniche della comunicazione pubblicitaria, finalmente di concezione europea. in questo modo il testo, oltre che allo studio universitario, si propone anche al pubblico di coloro che desiderano comprendere meglio una realta` della cultura e della societa` che fa parte in maniera a anche invasiva della vita quotidiana.

un volume presenta l`enorme corpo letterario inglese, ordinato cronologicamente dalle origini ai giorni nostri, ma cercando di dare conto di quegli autori e opere che la nostra sensibilita` ritiene piu` rilevanti, comprese le letterature di paesi che un tempo erano parte dell`impero. il testo si interroga sul futuro di una letteratura che e` vivacemente frammentata, distinguendo quindi fra "letteratura inglese" e "letteratura in inglese", entrambe ritenute appartenenti ad un unico orizzonte culturale. da chaucer e shakespeare fino a milton e alla austen, dai poeti romantici a joyce, conrad e beckett senza dimenticare le nuove letterature dell`ex impero britannico.

il novecento e` stato il secolo in cui il culto della fanciullezza si e` radicalizzato: gli adulti sono stati indotti a conservare la propria giovinezza, a "pensare giovane", il fanciullo e` stato imposto come paradigma di un essere ideale e l`immaturita` e` diventata la malattia estrema del mondo occidentale. da "peter pan" a "lolita", dal "giovane holden" a "il sorpasso" e a fellini, un`analisi della decadenza del mondo occidentale dominato dal mito dannoso del ritorno all`innocenza infantile. un mondo racchiuso nell`immagine dell`ultima scena di "full metal jacket", nel plotone di marines che, dopo l`ennesimo massacro, torna alla base cantando l`inno di topolino. un`immagine paradossale, ma fino a un certo punto.

"manfred" vede l`incontro della poesia di patrizia valduga con la pittura di giovanni manfredini, un incontro che si manifesta nella materialita` del suo farsi, pagina dopo pagina, ritmo e immagine, ed e`, naturalmente, nel segno del nero, simbolo per entrambi dell`intreccio mortale e salvifico tra liberta` e costrizione, fra l`azzardo del "cosa" e il rigore del "come".

Einaudi collezione teatro n°54.

Al di là del suo valore letterario e nonostante il puntiglioso lavoro di ripulitura dalle "parolacce" e dalle situazioni più scabrose, il libro fece grande scandalo... La IV sezione del tribunale di Milano celebrò il processo per oltraggio al pudore. Il fango ricoprì il giovane scrittore, e proveniva sia da destra sia da sinistra, con le medesime argomentazioni. Il tribunale, anche grazie alle testimonianze in favore dell'imputato, giurate da Emilio Cecchi, Carlo Bo, Gianfranco Contini, Giuseppe De Robertis, Giancarlo Vigorelli, Anna Banti, Giambattista Vicari, Moravia e altri, lo assolse dall'imputazione. Con il senno di poi si può dire che a far scandalo non fu tanto il lessico forte del libro, ma la dignità letteraria che veniva conferita alla parte più bassa e disonorevole della nostra società, cosa che offendeva i benpensanti e l'idea che essi avevano della letteratura.» Dalla Prefazione di Vincenzo Cerami.

intrecciando una solida narrazione storica con la scienza del clima e le scoperte della genetica, kyle harper evidenzia come il destino di roma sia stato deciso non solo da imperatori, soldati e barbari, ma anche da eruzioni vulcaniche, cicli solari, instabilita` climatica e virus e batteri devastanti. il racconto prende le mosse dall`apogeo di roma nel i secolo a.c., quando l`impero sembrava una superpotenza invincibile, fino alla sua completa disfatta nel vii d.c., quando roma era ormai politicamente frammentata e impoverita. harper descrive in che modo i romani cercarono di resistere a un enorme stress ambientale, finche` l`impero non fu piu` in grado di sopportare le sfide combinate di una piccola era glaciale e ricorrenti focolai di peste bubbonica. riflessione sull`intima relazione dell`umanita` con l`ambiente, "il destino di roma" offre al lettore una panoramica completa di come una delle piu` grandi civilta` della storia si sia arresa al peso cumulativo della violenza della natura.

nasce il figlio di cinghiale. gli amici si riavvicinano. niente e` piu` come prima. sei mesi dopo l`uscita di , zerocalcare torna con il capitolo conclusivo della sua storia piu` emblematica e contemporanea. il senso di precarieta` sociale del suo cast sembra assoluto, i rapporti amicali si lacerano, le tenebre avanzano. piccoli pezzi di ciascuno vengono perduti, rubati, cambiano gli equilibri. e l`armadillo e` sempre latitante. se una soluzione esiste, in cosa consistera`?

i lupi stanno tornando. negli ultimi anni la loro popolazione in tutta europa e` aumentata in modo esponenziale. in italia e` piu` che decuplicata superando i duemila esemplari. sempre piu` spesso vengono avvistati intorno ai centri abitati, nei pascoli, al limitare del bosco. insieme alle tracce riemergono paure antiche, mai placate del tutto. nemico da perseguitare, incarnazione del male, pericolo per raccolti e greggi: man mano che avanzava l`urbanizzazione e le foreste lasciavano spazio ai campi, i lupi sono stati cacciati, dagli eserciti o dagli stessi contadini, spesso dietro compenso delle istituzioni pubbliche. si conta che solo in francia nel 1797 furono uccisi oltre cinquemila lupi. massacri simili furono perpetrati in germania, inghilterra, italia... una strage alimentata da un timore ancestrale che dal medioevo giunge fino al presente. dalla donna delle asturie capace di comandare branchi di lupi nel seicento, al ragazzo tedesco allevato dai lupi nel trecento, fino alla celebre storia della bambina con il cappuccetto rosso che attorno all`anno mille viene ghermita da un lupo e condotta nel cuore della foresta, riccardo rao ci guida attraverso documenti storici e leggende fino ai giorni nostri, ai macabri ritrovamenti di lupi impiccati nei boschi italiani. in un percorso fra storia, letteratura, psicologia e biologia, rao ricostruisce come la superstizione popolare, la cultura dotta degli uomini di chiesa, ma anche le grandi trasformazioni dell`ambiente abbiano creato il mito del lupo europeo. un mito mai cosi` attuale.

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