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xenia e` la tata di miro`, la donna che tutto ha guardato e mai giudicato. nel suo narrare si affacciano isole di mandorle e viti, case che sanno di cucina, di spezie e di gelsomini, di esistenze interrotte. e tanti personaggi, come colette, la bisnonna di miro`, finita a occuparsi di un convento in un`isola dell`egeo, o come il nonno selim, grande giocatore di carte, che viveva ai piedi dell`acropoli in una casa piena di donne e tappeti. ma anche omar, finito tra i ballerini russi di un piccolo teatro parigino e morto forse senza sepoltura. il romanzo dello psichiatra e sociologo, docente di culture e linguaggi giovanili, racconta una storia che si dipana lungo tutto il novecento, passando da un lato all`altro del mediterraneo.

il 2 settembre 1859, al largo delle coste cilene, il vascello americano southern cross in servizio tra boston e san francisco si trovo` immerso, nel bel mezzo di una violenta tempesta, in un`aurora australe color rosso sangue, insolitamente intensa, mentre lampi elettrici dello stesso colore avvolgevano lo scafo e i pennoni. nello stesso istante, un po` ovunque nel mondo, le cabine telegrafiche smisero simultaneamente di funzionare; alcune andarono in fiamme. qualcosa di invisibile aveva colpito violentemente la terra. l`unico uomo che sapeva cosa era successo si chiamava richard carrington, un astronomo dilettante che nel suo osservatorio privato, a sud di londra, era stato in quelle ore il primo testimone di un brillamento solare e aveva subito intuito il significato dell`evento. quella del 1859 fu probabilmente la piu` intensa tempesta magnetica solare che abbia mai investito il nostro pianeta. se accadesse oggi, in un inondo che non usa piu` il telegrafo, bensi` la radio, i satelliti per le telecomunicazioni, internet, il gps, l`effetto sarebbe imprevedibile e forse disastroso. ma fortunatamente dal 1859 ad oggi, grazie alle intuizioni di carrington e di quanti presero il suo posto nello studio del magnetismo solare e dei suoi effetti sul nostro pianeta, sappiamo molte piu` cose.

un bambino sogna a occhi aperti e immagina di far sparire l`intera famiglia, un po` per noia e un po` per dispetto, con un`immaginaria pomata svanilina; oppure sogna di poter togliere al gatto di casa la pelliccia, di farne uscire l`anima felina e di prenderne il posto, vivendone per qualche giorno la vita, soltanto in apparenza sonnacchiosa; oppure sogna che le bambole della sorella si animino e lo aggrediscano per scacciarlo dalla sua camera... fin dalle prime pagine di questo libro ritroviamo il consueto campionario di immagini perturbanti che sono un po` il "marchio di fabbrica" di mcewan. specialmente nella prima stagione della sua narrativa l`autore britannico ci aveva abituato a profondi e terribili scandagli nel microcosmo della famiglia, e in quei mondi chiusi e violenti i bambini e gli adolescenti giocavano sia il ruolo delle vittime e sia quello dei carnefici. ne "i`inventore di sogni" mcewan ritorna sul luogo del delitto, ma lo fa con un tono e uno spirito completamente diversi, scegliendo il registro sereno e sdrammatizzante per definizione: quello del "racconto per ragazzi".

nel 1970 andarono in onda quattro atti unici che la rai aveva commissionato a franca valeri: la cosiddetta fidanzata, la cocca rapita, l`intervista e la ferrarina - taverna. nonostante sia forse uno dei testi piu belli dell`attrice-autrice, quest`ultimo era rimasto fino a oggi inedito. e una commedia nera molto divertente nella quale un uomo e una donna, in palese crisi di coppia, vengono inondati di parole dalla proprietaria di una trattoria (interpretata in tv dalla stessa valeri). in un crescendo di tensione e comicita`, l`ostessa, erede di un intera tradizione di teatrali, non cessa un attimo di glorificare con intempestiva loquacita` la poco verosimile cucina del suo locale e la clientela che lo frequenta. tutta compresa nel suo orgoglio professionale, millantato alquanto, e` incapace di percepire la reale situazione e di prevederne l`epilogo. l`ostessa della commedia rappresenta uno dei leggendari personaggi chiacchieroni disegnati in quegli anni dalla valeri, catafratti nel mondo rimbombante delle proprie parole e insensibili a qualsiasi voce altrui. ma qui il personaggio e` inserito in un perfetto meccanismo a orologeria in cui la sua logorrea inciampa negli inquietanti silenzi e nelle poche gelide parole della coppia per precipitare, insieme a tutta la scena, in un finale memorabile.

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