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john ruskin (1819-1900), storico e critico, partecipo` a questa conferenza nel 1864, sul tema della lettura e dei libri, ma in realta` intervenendo, in trasparenza, sulla polemica viva allora intorno al contrasto tra la ricchezza materiale delle societa` industriali appena nate e la loro poverta` spirituale, a ribadire le sue dottrine, celebri e determinanti in tutto l`ottocento: l`arte come atto di intuizione e fantasia prodotto dall`unita` organica tra individuo natura e collettivita`, e il capitalismo delle macchine considerato responsabile della rottura di questo magico equilibrio.

in concomitanza con il settimo centenario della nascita del poeta, la curatrice, tra i massimi specialisti del petrarca volgare, conclude un lavoro durato quasi vent`anni. commentando minuziosamente ogni verso e ogni espressione petrarchesca, il fittissimo richiamo dei testi classici e della poesia volgare precedente e coeva diventa un caleidoscopio culturale e letterario che rifrange, con varieta`, ma con rigorosa precisione, il senso di ogni singola poesia e del "canzoniere" nel suo insieme.

giornalista e scrittore cattolico, vittorio messori presenta in questo libro il risultato di una "indagine sul campo" sull`opus dei, i suoi segreti, la "leggenda" internazionale cresciuta attorno all`istituzione fondata da josemaria escriva de balaguer nel 1928. come si entra nell`opera, qual e` la vita quotidiana dei membri? il volume, pubblicato nelle "frecce" mondadori nel 1994, e` qui riproposto in edizione tascabile in occasione della santificazione del fondatore dell`opus dei.

esiste il delitto perfetto? gastmann, "demonio in forma umana", ne e` convinto, e per dimostrarlo al commissario barlach - e vincere la temeraria scommessa fatta in una bettola sul bosforo - getta uno sconosciuto dal ponte di galata. ormai i due sono incatenati l`uno all`altro. per oltre quarant`anni il commissario seguira` imperterrito le orme di gastmann, nel vano tentativo di fornire le prove dei delitti via via piu` audaci, efferati e sacrileghi che costui ha commesso per capriccio. finche` un giorno l`assassinio dell`ispettore schmied della polizia di berna - la citta` dove barlach e` nato, e che lui chiama il suo "aureo sepolcro" - lo mettera` nuovamente di fronte al suo nemico, e al sinistro viluppo di trame politiche e finanziarie di cui questi tira le fila. a barlach non resta molto da vivere: giusto il tempo di regolare i conti una volta per tutte. ormai ha emesso il suo verdetto - ed e` una condanna a morte. quando georges simenon, che di noir se ne intendeva, lesse questo romanzo cupo, implacabile e lacerante, disse semplicemente: "non so che eta` abbia l`autore. se e` alla sua prima prova, credo che fara` strada".

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