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Chiusi per ferie dall' 11 al 30 Agosto

lui ha quasi cinquant`anni ed e` uno storico, in fuga perenne dal presente e da ogni obbligo. lei ha sedici anni, legge moltissimi libri e vuole sapere come funziona il mondo. stanno viaggiando insieme verso la camargue, parlando di tutto cio` che passa loro per la mente: i sentimenti che legano un uomo a una donna, la famiglia tradizionale e quella frantumata, i problemi della specie umana, i loro ricordi personali, le loro similitudini e le loro distanze. sviscerando la realta`, analizzandola, sezionandola e traendone regole generali, interrogandosi a vicenda, i due protagonisti si ritrovano ben presto in un viaggio alla scoperta di quella "pura vita" che scorre in ogni esistenza animata da aspirazioni e desideri, progetti e sforzi, scelte e sconfitte.

tre eccezionali firme - galiani, lorenzi e paisiello -, portarono nell`ottobre del 1775 sul palcoscenico del teatro nuovo una famosa commedia in musica, il "socrate immaginario". una napoli intelligente che trova nella grazia e nella follia del sorriso la sua chiave di interpretazione del mondo, riuscendo con lo sbuffo di una risata amara a rasciugare il tragico dalle sue lacrime e a restituirgli echi forse ancor piu` struggenti. con i "prolegomeni al socrate immaginario", e un altrettanto acuto esercizio d`ironia, roberto de simone propone la sua rilettura dell`opera originale. nasce cosi` un testo che e` surreale luogo narrativo in cui due opere teatrali, con antica intelligenza napoletana, conversano tra loro in un`armonia quasi alchemica.

anand e nisha vivono felici nella valle d`argento, dove stanno studiando per apprendere le varie arti magiche che gli consentiranno un giorno di diventare guaritori come il loro amato maestro abhaydatta. un giorno anand ha una visione paurosa e premonitrice: una povera donna di un villaggio remoto dell`india chiede disperatamente aiuto per liberarsi dallo spirito malvagio che ha soggiogato gli abitanti. abhaydatta riceve l`incarico di partire per questa pericolosa missione e, pur contravvenendo agli ordini, anand decide di non lasciarlo solo. in compagnia di nisha e della conchiglia magica, i due attraversano un portale magico e affrontano un viaggio nel tempo e nello spazio. vengono catapultati in un`epoca lontana, nel bengala dei nawab musulmani, dove assumono identita` diverse da quelle originarie e dove tutto sembra obbedire a leggi inconsuete. per sconfiggere il male che minaccia di distruggere il regno del passato e il villaggio del presente, sara` necessario l`aiuto di un altro oggetto magico, uno specchio, e la collaborazione inattesa di un giovane principe. e naturalmente servira` tutta la forza e il coraggio di cui anand e i suoi compagni di avventura sono capaci.

questo romanzo racconta la difficile convivenza di due comunita` profondamente diverse per storia, lingua e cultura, che finiscono per rinchiudersi in un drammatico isolamento. di questa diversita` e` figura emblematica olga, la protagonista, che, ancora giovanissima, lascia insieme alla madre la casa paterna sui monti dell`alto adige, esasperata dalla durezza del padre, acceso nazionalista tirolese. le due donne tentano di costruirsi una nuova vita in una citta` della pianura. olga sposa un napoletano, estraniandosi sempre di piu` dalla sua gente. quando tornera` al paese, olga scoprira` di sentirsi a disagio in entrambi i mondi e capira` che la sensazione di estraneita` e la disperazione fanno parte degli uomini e non dipendono dalle differenze etniche.

il sabato sera per molti ragazzi e` un momento di aggregazioni difficili, di solitudini individuali e collettive, ma soprattutto e` un rito da dover vivere a tutti i costi, un appuntamento cui non si puo` mancare. questo libro raccoglie i cento finalisti del concorso "scrivi il tuo sabato sera" cui hanno partecipato 5000 ragazzi tra i sedici e i vent`anni. tante storie di disagio, di fuga o addirittura di irrisione ai piu` vieti cliche` attraverso l`immaginazione e la fantasia. una finestra aperta su un mondo finora relegato soltanto alle pagine di cronaca dei giornali.

un giornalista scrittore che vive da anni all`estero torna per capire l`italia che tv e giornali non sanno raccontare. l`attraversa da nord a sud e, tra reportage e memoria personale, traccia undici ritratti esemplari: la nazionale italiana maschere. oltre al caso che da` il titolo all`opera, la vicenda di un`avvocatessa disposta a tutto pur di fare una comparsa in televisione, gli incredibili fatti di "cronaca" partoriti dall`immaginazione di romagnoli rappresentano altrettanti vizi nazionali, eterni perche` propri della natura italica, oppure di fresca attualita` perche` emergenti dagli sviluppi della storia contemporanea: eroi di una farsa che l`autore nobilita in commedia, con il sospetto che possa un giorno sfociare in tragedia.

livio, contemporaneo di augusto, e` il piu` prolifico storico romano. la sua "storia di roma", che parte dalla fondazione della citta` e arriva fino al 9 a.c., si compone di 142 libri, di cui pero` solo 35 sono giunti integralmente. questa "epopea in prosa", in cui gli eventi storici si innestano su quelli leggendari, si snoda in modo chiaro e avvincente attraverso descrizioni di battaglie e di popoli, vividi ritratti dei maggiori personaggi e ricostruzioni sapienti dei loro discorsi. in questi libri, il racconto delle campagne romane in macedonia, a occidente in liguria e spagna. la politica dell`urbe e` sempre dominata dal circolo degli scipioni, ma un`epoca sembra volgere al termine: nel giro di breve tempo muoniono annibale, scipione l`africano e filippo di macedonia. nuovi protagonisti si affacciano sulla scena, mentre anche la societa` e i costumi romani si avviano verso una rapida evoluzione.

il libro ricostruisce l`immagine di nelson, contraria a quella che ne ha fatto un eroe nazionale inglese. l`ammiraglio che a trafalgar fermo` napoleone fu uno straordinario genio militare, ma, come mostra coleman in questa biografia, chi vuole vedere in lui soltanto il patriota e il santo rischia di non vedere l`uomo, la figura contradditoria, piena di contrasti, eroica, violenta e vanagloriosa, geniale e meschina nello stesso tempo.

quando muore il marito vince, un giudice che durante gli anni del fascismo ungherese aveva subito gravi torti, la vecchia signora szocs si ritrova completamente sola nella modesta casa di famiglia nella campagna ungherese. e allora che la figlia iza, una dottoressa di successo che vive sola nel rigore di budapest, decide di portare la madre a vivere con se`. ma nella nuova casa, perfetta e confortevole come vuole la posizione di iza, la signora szocs non si trova affatto a suo agio: tutto e` troppo freddo e senza vita, proprio come iza. e cosi`, a poco a poco, la fragile donna si chiude in un mutismo impenetrabile, affievolendosi inesorabilmente fino al giorno in cui non decide di ritornare al suo villaggio per compiere un gesto inatteso e liberatorio.

a tredici anni un amore che sboccia puo` sembrare un plagio. una ragazzina che assiste a una violenza puo` convincersi di aver riconosciuto il responsabile e far condannare un innocente, rovinandolo e rovinandosi. perche` tutta la vita sara` segnata dalle conseguenze. la ragazzina crescera`, diventera` una scrittrice, ma non si liberera` del peso dell`ingiustizia inferta a un innocente, alla propria sorella innamorata e in fin dei conti anche a se stessa.

la prima voce narrante femminile di mcewan dall`epoca di "espiazione", serena frome, e` una figlia degli anni sessanta senza slogan ne` rivoluzioni, una figlia borghese cresciuta dal padre vescovo entro i confini protetti di una cattedrale, lontana dalle inquietudini politiche e sociali che sferzano la gran bretagna dei primi anni settanta. la sua iniziazione al mondo si compie attraverso un amante maturo, docente di storia e amico personale del ministro dell`interno, che a serena insegna ad accostare il giusto vino al giusto cibo e a contemperare la baldanzosa lettura di solzenicyn con quella approfondita di churchill, e che, prima di sparire misteriosamente dalla sua vita, le spezza il cuore e le regala un mestiere: un incarico all`mi5. che cosa possono volere ai piani alti della prestigiosa agenzia d`intelligence britannica da una bionda ragazza di buona famiglia con una mediocre preparazione matematica faticosamente rimediata a cambridge e una prodigiosa, ancorche` superficiale, rapidita` di lettura? farne una pedina nella cosiddetta "guerra fredda culturale": serena partecipera` all`operazione "miele", con la quale l`agenzia intende finanziare occultamente scrittori ritenuti affini alla causa dell`occidente trasformandoli in inconsapevoli agenti della propaganda anticomunista. il candidato ideale e` individuato in tom haley, promettente autore di alcuni apprezzati racconti e di qualche articolo critico nei confronti del blocco sovietico.

"se tu te ne sei scordato, egregio signore, te lo ricordo io: sono tua moglie". si apre cosi la lettera che vanda scrive al marito che se n`e` andato di casa, lasciandola in preda a una tempesta di rabbia impotente e domande che non trovano risposta. si sono sposati giovani all`inizio degli anni sessanta, per desiderio di indipendenza, ma poi attorno a loro il mondo e` cambiato, e ritrovarsi a trent`anni con una famiglia a carico e` diventato un segno di arretratezza piu` che di autonomia. percio` adesso lui se ne sta a roma, innamorato della grazia lieve di una sconosciuta con cui i giorni sono sempre gioiosi, e lei a napoli con i figli, a misurare l`estensione del silenzio e il crescere dell`estraneita`. che cosa siamo disposti a sacrificare, pur di non sentirci in trappola? e che cosa perdiamo, quando scegliamo di tornare sui nostri passi? perche` niente e` piu` radicale dell`abbandono, ma niente e` piu` tenace di quei lacci invisibili che legano le persone le une alle altre. e a volte basta un gesto minimo per far riaffiorare quello che abbiamo provato a mettere da parte. domenico starnone ci regala una storia emozionante e fortissima, il racconto di una fuga, di un ritorno, di tutti i fallimenti, quelli che ci sembrano insuperabili e quelli che ci fanno compagnia per una vita intera.

quasi un preludio "musicale" all`intera "recherche", "dalla parte di swann" (1913) introduce i temi cruciali dell`intera opera: il senso del tempo, la memoria, il sogno, l`abitudine, il desiderio. e poi ancora la gelosia, il rapporto tra arte e realta`, l`interagire di rituali ed emozioni. il lettore fa conoscenza in queste pagine con i personaggi destinati ad accompagnarlo lungo i sette libri - odette, bloch, francoise, charlus... -, mentre la storia d`amore di swann diventa quasi "figura" del contrastato rapporto che leghera` poi il narratore a gilberte e albertine.

bennie salazar e` un ex musicista punk e ora discografico di successo; sasha e` una giovane donna dal passato tormentato ma piena di passione che bennie sceglie come assistente. tra san francisco e new york, passando per l`italia e il kenya, dagli anni settanta a oggi, e fino al prossimo futuro, le tredici storie che compongono "il tempo e` un bastardo" mettono in scena una serie indimenticabile di coprotagonisti i cui percorsi di vita intersecano quelli di bennie e sasha. scandito da una pulsante colonna sonora, "il tempo e` un bastardo" e` un romanzo che parla di ricordi, affinita`, autodistruzione e redenzione.

tre quaderni di memorie e tre fotografie. e tutto cio` che serve per raccontare la vita tormentata e dissoluta di yozo che, nel giappone dei primi anni trenta, vive diviso tra le antiche tradizioni della sua nobile famiglia e l`influenza della nuova mentalita` occidentale: una lacerazione che fa di lui un individuo "squalificato". incapace di comprendere gli altri esseri umani, soprattutto le donne, o di tessere relazioni autentiche, fin dall`infanzia yozo azzarda un`inutile riconciliazione con il mondo, finendo poi per nascondere la propria alienazione dietro una maschera da buffone e in seguito per tentare il suicidio. senza cedere per un attimo al sentimentalismo, yozo ripercorre i fallimenti, le meschinita` della propria esistenza, con fuggevoli lampi di tenerezza. grande classico del novecento, tra i libri giapponesi piu` letti e amati, "lo squalificato" (1948) - qui tradotto per la prima volta dall`originale giapponese - esercita tuttora un fascino che va ben oltre le inquietanti similarita` tra la vicenda narrata e la biografia dell`autore. solo il genio letterario di dazai osamu, un rimbaud dell`estremo oriente, poteva rendere con tale impeccabile rigore la sublime, sciagurata disperazione di un`esistenza votata all`annientamento.

maria ha superato da poco i quarant`anni, vive a napoli, lavora come insegnante in una scuola serale e un giorno, al sesto mese appena di gravidanza, partorisce una bambina che viene subito ricoverata in terapia intensiva neonatale. dietro l`oblo` dell`incubatrice maria osserva le ore passare su quel piccolo corpo come una sequenza di possibilita`. niente e` piu` come prima: si ritrova in un mondo strano di medicine, donne accoltellate, attese insensate sui divanetti della sala d`aspetto, la speranza di portare sua figlia fuori da li`. nei giorni si susseguono le mense con gli studenti di medicina, il dialogo muto con i macchinari e soprattutto il suo lavoro: una scuola serale dove camionisti faticano su dante e leopardi per conquistarsi la terza media. la circonda e la tiene in vita un mondo pericolante: quello napoletano, dove la tragedia quotidiana si intreccia con la farsa, un mondo in cui il degrado locale e` solo la lente d`ingrandimento di quello nazionale.

cosa fanno due ragazzini da soli in casa, senza adulti tra i piedi - e non per un pomeriggio ma per giorni, settimane? e il desiderio piu` segreto di ogni adolescente e insieme l`incubo peggiore, ma per mirko e tommaso e` semplicemente la realta`: sono rimasti soli. gli adulti la chiamano : la professoressa mavaldi, zio eugenio e zia marge, persino quello spostato dello zio gil. la situazione e` che mirko e tommaso turriani, orfani da pochi mesi, affidati dal tribunale allo zio che abita a pavia, non hanno nessuna intenzione di lasciare la loro casa di milano. il prezzo piu` alto per restare da soli sono certi di averlo gia` pagato, e adesso sanno che rigare dritto e` l`unico modo per andare avanti. dunque prendono ottimi voti, mangiano le verdure, conservano tutti gli scontrini e vanno a letto presto. solo che la vita - loro lo sanno bene - non sempre e` d`accordo con noi su quello che ci spetta. e quando mirko decide di mentire per andare a madrid a vedere la finale di champions - per andarci con greta, per passare una notte con lei - non puo` immaginare di aver dato il via a un conto alla rovescia, una valanga a orologeria che rischiera` di travolgere tutti.

uscito postumo nel 1988, "di casa in casa, la vita" raccoglie trenta racconti che, per usare le parole di fruttero & lucentini,

in "sud e magia", uno dei piu` noti ma anche piu` fraintesi saggi di ernesto de martino, trovano saldatura le due principali dimensioni del percorso umano e intellettuale del grande etnologo. da un lato, il de martino storiografo e teorico, che individua la magia come tematica cruciale per la critica al positivismo delle scienze umane e per la costruzione di un`etnologia storicista; dall`altro, quello politico e militante, che affronta la "questione meridionale" attraverso il confronto diretto e vissuto con il mondo contadino del mezzogiorno d`italia. de martino torna a interrogarsi sulla peculiarita` culturale del magismo, la cui funzione risiede nella capacita` di difendere la presenza umana dall`urto di potenze avverse che minacciano di annientarla. la prima sezione del volume, "magia lucana", offre in tal senso un ventaglio di casi che rendono palpabile il significato della risoluzione magica di situazioni critiche della piu` varia natura. nella civilta` occidentale, connotata dalla svolta razionalista impressa alla propria storia, la dimensione magica ha finito per risultare un fattore residuale, un segno di arretratezza le cui radici affondano nella durezza delle condizioni economico-politiche. per questo il materiale documentario relativo al magismo lucano costituisce nella prospettiva demartiniana uno stimolo importante per misurare la partecipazione del pensiero meridionale all`alternativa tra magia e razionalita`, tra incantesimo e scienza. qui risiede l`obiettivo del volume dove, in funzione della sua realizzazione, l`autore amplia notevolmente il proprio campo d`indagine, estendendolo con esiti originali al cattolicesimo meridionale e al pensiero illuministico napoletano quale si affermo` nella seconda meta` del settecento.

in una sera nebbiosa, qualcuno ha seguito e assassinato il povero reverendo gorman, recatosi a portare gli ultimi conforti a una moribonda. chi puo` essersi macchiato dell`omicidio di un generoso sacerdote apparentemente amato e stimato da tutti? la polizia avanza l`ipotesi che l`omicidio sia legato a una strana lista ritrovata in una scarpa del cadavere, un elenco di persone che pero` non sembrano avere alcun elemento in comune fra loro. venuto a conoscenza della cosa, lo scrittore mark easterbrook, ricordandosi di una strana lite di cui era stato testimone, collega i fatti e comincia a indagare. prefazione di julian symons.

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