fra l`azzurro del cielo e il verde del mare scivola la nave verde-gialla (ha i colori nazionali!) che riporta in brasile paulo rigger. giovane, ricco, pieno di baldanza, ha alle spalle l`europa, i caffe` parigini, le battute intelligenti: tutti i vizi e le virtu` dei nostri intellettuali. davanti c`e` un brasile che samba e che canta, che affoga tra miseria, corruzione e rivoluzione, e aspetta sempre fiducioso di diventare "il primo paese del mondo". appassionato, autobiografico, di una grazia acerba che incanta, questo paese del carnevale e` stato scritto da jorge amado all`incredibile eta` di diciannove anni, nel 1931, e ha reso famoso il nome del suo autore in brasile e nel mondo.
Subito in testa al box office e in concorso al Festival di Cannes - dove Nanni Moretti ha già trionfato dieci anni orsono con "La stanza del figlio" e vinto il premio per la regia con "Caro diario" - "Habemus Papam" è il film italiano più atteso dell'anno. Lo spunto di partenza sono i dubbi, i timori e l'insicurezza di un Papa appena eletto, il quale teme di non avere la forza morale e spirituale necessaria per assolvere il proprio, schiacciante compito. Viene allora scelto uno psichiatra per aiutare il Santo Padre a superare le proprie difficoltà personali. "Habemus Papam", in perfetta sintonia col miglior cinema di Moretti, mescola senza soluzione di continuità i toni comici e caustici più personali del cineasta con riflessioni decisamente più profonde. Come non essere curiosi di assistere ai duetti tra Moretti, che interpreta lo psichiatra, e uno dei colossi del cinema europeo, quel Michel Piccoli cui è stato affidato il ruolo del Papa?
Giorgio Bocca: il ruvido, aspro decano dei giornalisti italiani, uno dei pochi che può ancora raccontarci il fascismo, i venti mesi di guerra di Liberazione, il sangue dello scontro fratricida e l'alba del 25 aprile 1945. E poi la ricostruzione, il boom visto dalle redazioni dei giornali più prestigiosi del paese, la scoperta della provincia, la doccia fredda del riflusso, gli anni di piombo e l'era del craxismo, fino alle incertezze di un presente così lontano dai sogni e dalle illusioni della Resistenza di rifondare un paese civile e democratico. Nel libro un intervista di 144 pagine. Nel DVD: "La neve e il fuoco" un'ora di intervista a Giorgio Bocca, che ripercorre la propria storia umana e professionale. In un'unica appassionata cronaca dell'essere italiano e insieme antitaliano, Bocca rievoca l'infanzia e l'adolescenza a Cuneo durante il Ventennio, il salto da Torino a Milano, la passione viscerale e intellettuale per la professione di giornalista, i grandi incontri, i viaggi da cronista al Sud, ma anche il suo rapporto con il lavoro e con il denaro, la fragilità della vecchiaia, il momento dei bilanci, in un intreccio continuo e necessario fra storia personale e storia del paese.
"Page One. Dentro il New York Times" è la cronaca di un anno intero, vissuto nel cuore del più importante quotidiano del globo, al fianco di coloro che cercano di salvare la tradizione della stampa e indagano sul futuro e sul ruolo del digitale. Al fianco soprattutto dei giornalisti del media desk per raccontare dall'interno la trasformazione del sistema dell'informazione nel suo momento di maggiore incertezza, con internet che è diventato la principale fonte di notizie e molti quotidiani in tutto il mondo che chiudono per bancarotta. Il libro contiene "Prima pagina" a cura di Emilia Bandel. Alcune stimolanti riflessioni sulla trasformazione del giornalismo. Tra versioni cartacee sempre più obsolete e sfida dell'informazione online, che ne sarà della figura del giornalista tradizionale e della sua professione nel prossimo futuro? Tra i contributi: la profezia del decano del giornalismo italiano Giorgio Bocca, un caso storico analizzato da Mimmo Franzinelli, l'anatomia della rivoluzione di natura culturale, economica e tecnologica prodotta dal digitale per le news (Vittorio Zambardino e Massimo Russo, Vittorio Sabadin). E inoltre: approfondimenti e curiosità sul film e sui suoi protagonisti.