
e` una raccolta di appunti, vergati negli anni che precedono e seguono la pubblicazione di massa e potere. alle riflessioni si alternano parentesi narrative, com`e` nello stile di canetti.





i canti di leopardi sono uno dei testi capitali della nostra letteratura. santagata traccia, in questo breve saggio, il complesso diagramma ideologico e formale della prima stagione della poesia leopardiana, quella compresa fra il 1816 e il 1823, che annovera le canzoni e i grandi idilli. l`autore esamina dapprima l`evoluzione ideologico-politica del leopardi poeta, seguendo il tracciato che porta il giovane scrittore da una fase iniziale in cui intende porsi come poeta dell`attualita` politico-civile a un graduale recupero della antichita`; santagata mette poi in rapporto questa evoluzione di contenuto con l`evoluzione formale della poesia leopardiana. la seconda parte presenta una lettura ravvicinata dell`idillio "la sera del di` di festa".


la malattia e la morte della madre. questo e` cio` che registra la scrittrice, in un diario che copre un mese di realta` ospedaliera. con l`avanzare del male, il mondo esterno perde sempre piu` consistenza, fino a scomparire. rimane solo la camera d`ospedale in cui tre donne, la madre e le figlie, continuano a combattere una guerra che e` impossibile vincere. in questo microcosmo che attende l`imminente catastrofe, simon de beauvoir descrive anche altri personaggi: medici, preoccupati di sperimentare sulla paziente la loro scienza; infermiere, impassibili nella sicurezza dei loro gesti professionali e le ombre della vita gia` trascorsa, delle occasioni perdute, di una borghese vicenda matrimoniale vissuta dalla madre come una grande avventura.

arjun mehta e` un bravo ragazzo indiano, un programmatore appassionato di film popolari, impacciato con le ragazze, ma assai capace nel suo lavoro. quando ottiene da un`agenzia specializzata in lavoro interinale un contratto per emigrare nella silicon valley, pensa che sia giunto il momento di realizzare il suo sogno americano. ma la realta` si rivelera` piu` dura del previsto. nella terra delle occasioni per lui non c`e` posto. la grande balena aziendale prima lo fagocita, poi lo espelle come un oggetto estraneo. in preda all`horror vacui di tornare a dehli sconfitto e a mani vuote, veste il "cappello nero" dell`hacker e crea un virus informatico dedicato a leela zahir, la sua preferita diva di bollywood, per convincere la societa` per cui lavorava di essere insostituibile. se solo lo avessero ascoltato, non sarebbe finito braccato dai fanatici dei giochi di ruolo e dall`fbi. se avessero saputo apprezzarne l`autistico talento, la sua vicenda non avrebbe cosi pesantemente influito sulla vita di tante altre persone, tra cui, rovinosamente, su quella di guy swift, pubblicitario emergente e aspirante "uomo che conta" dell`inghilterra opulenta e modaiola, intento a ridisegnare il look della nuova europa post-schengen.




luoghi e volti amati ritratti da due viaggiatori appassionati e poesie che nascono da emozioni condivise narrano di una intesa, quella tra gli autori, che supera un evidente divario di eta` ed esperienza. due linguaggi diversi per raccontare, in modo piacevole e non accademico, anche un singolare viaggio all`interno di realta` per lo piu` faticose eppure affrontate con semplicita` sorridente. una avventura vissuta e immaginata.



arthur norris e` un avventuriero incline al misfatto e allo sperpero, un simpatizzante comunista che folleggia nel basso ventre della berlino dei primi anni trenta: in pratica l`amico perfetto per l`alter ego venticinquenne di christopher isherwood, giunto nella capitale tedesca per impartire lezioni private di lingua, ma soprattutto per vivere una vacanza prolungata, lontana dalle costrizioni della famiglia e della madrepatria. finche`, nell`inverno del 1933, il gioco iniziera` a farsi fin troppo serio, la commedia cedera` il passo alla spy story, e bisbigli e paura, arresti e sparizioni cominceranno ad accompagnarsi a un improvviso, diffuso orgoglio di "essere biondi".









