

si chiama "landsailing", letteralmente "vela da terra". e un`attivita` diffusa in tutti quei paesi che hanno a disposizione spiagge battute dalle maree oppure deserti sconfinati. ma anche il parcheggio di un centro commerciale puo` bastare per sperimentare queste piccole imbarcazioni a vela su ruote. una dettagliata panoramica su questa disciplina, che regala sensazioni ineguagliabili al pilota, sospeso tra barca a vela, aereo e automobile. la storia, la tecnica, i consigli per l`autocostruzione e la navigazione, le competizioni, la lotta per la conquista del record di velocita`, attualmente di 202 km/h, i luoghi migliori dove correre velocissimi sdraiati a 20 centimetri da terra con le raffiche che sollevano la ruota sopravvento.

il nome di herbert marcuse (1898-1979) e` legato alle vicende dei movimenti antisistemici degli anni sessanta e settanta, ma il nesso profondo che esiste tra il suo attivismo politico e i presupposti filosofici della sua attivita` di ricerca e` stato finora poco indagato. un`analisi piu` attenta rivela che il rapporto con quei movimenti e` largamente implicito in una riflessione filosofica che, fin dai suoi esordi, ha sempre cercato di pensare la politica come "movimento". il volume delinea lo sviluppo di questa concezione della politica attraverso un esame sistematico dell`ampia produzione scientifica di marcuse, dai testi piu` noti agli interventi piu` marcatamente politici degli anni sessanta e settanta, fino ai numerosi materiali pubblicati postumi.




Il termine “galempio”, che non esiste nella lingua italiana, nasce da una errata lettura di un “colga l'empio” che si trova nel grande concertato finale del primo atto del Macbeth di Verdi. I coristi prendono il fiato dopo col e quindi cantano “col galempio”. Questo è uno degli innumerevoli casi di patenti assurdità in cui incappano i direttori artistici ai quali i dipendenti più coscienziosi chiedono lumi. La vita del teatro musicale è fatta di una infinità di questioni che risultano incomprensibili per chi non è del mestiere, o anche semplicemente per chi, ragionando con il comune buon senso, di fronte a cose insensate prova un rifiuto, una repulsione di principio. Chi fa invece di mestiere il dirigente in un teatro lirico deve prendere pazientemente in carico anche le assurdità, che sono però controbilanciate dalla possibilità di sviluppare nel lavoro, malgrado tutte le trappole, una forte creatività.
