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sulla base di una ricerca d`archivio centrata sui conventi veneziani dalla meta` del cinquecento alla meta` del seicento. decine di conventi ospitavano stabilmente circa duemila donne della nobilta` cittadina, monacate per non disperdere il patrimonio familiare in costose doti. anche il matrimonio con cristo era pero` combinato, non c`e` da stupirsi allora se le monache cercavano di accomodare a se` il "carcere grato" del convento, ammorbidendone l`austerita`: feste e bisbocce, rappresentazioni teatrali, sfoggio di abiti, storie boccaccesche con il confessore o gli amanti. dai tanti episodi evocati dall`autrice si compone l`immagine di collettivita` che, una volta accettato il divieto di uscirne, potevano anche concedere una vita "normale".
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la prova provata, il documento, l`ordine scritto che faccia risalire a mussolini la responsabilita` prima del delitto matteotti non c`e`, e probabilmente non ci sara` mai. ma in questo volume canali accumula una tale messe di indizi che l`estraneita` del duce al delitto appare a dir poco improbabile. battendo la pista affaristica, quella secondo cui matteotti e` stato eliminato perche` stava per rivelare dei torbidi affari relativi a una concessione petrolifera, ricostruendo le vicende del primo e del secondo processo, infine seguendo il destino dei protagonisti del delitto (famiglia matteotti compresa) durante il ventennio, canali riesce a delineare un quadro vivido e convincente di un`"affaire" che sta all`origine del regime fascista e ne riassume emblematicamente le caratteristiche. questa nuova edizione, integralmente rivista e in pari tempo ridotta nelle dimensioni, ripropone uno studio che ormai e` da considerare come la lettura standard, il libro che racconta tutta la verita` possibile sul delitto matteotti e sull`intreccio equivoco di affari e violenza in cui il regime fascista si radico` e visse.