cervellati riflette criticamente sul ruolo dell`architetto urbanista, prendendo atto dei limiti che l`ambiente pone all`idea di uno sviluppo urbano senza fine. l`avvio del terzo millennio si annuncia con il rifiuto di molte regole e comportamenti celebrati dalla razionalita` pianificatoria della societa` industriale. in questo quadro non si tratta piu` di "riprogettare" la citta`, quanto di "curarla" imparando l`arte tutta artigianale, del restauro e della manutenzione urbana e paesaggististica.