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in occasione dell`anno mozartiano (1991, secondo centenario della morte), hans kung, da ascoltatore impegnato, ha steso in due conferenze delle riflessioni sulla musica di mozart. sono riflessioni che mirano a rendere visibili le `tracce della trascendenza` nella musica di mozart. non si deve fare di wolfgang amadeus mozart un missionario musicale e tuttavia nella sua musica si puo` avvertire cio` che il linguaggio religioso indica con la parola `dio`. detto con le parole di george bernard shaw:

questo terzo volume, che conclude la trilogia sull`arte greca, prende in esame il periodo che va dalla morte di alessandro magno alla conquista romana, durante il quale l`arte tende a un sempre maggior individualismo, che si manifesta soprattutto nella ritrattistica. arte sfarzosa, concepita spesso per la gloria e il prestigio dei monarchi, essa sviluppa i volumi e le dimensioni tanto nella scultura quanto nell`architettura, e favorisce una splendida fioritura della pittura murale decorativa, che esprime una particolare sensibilita` per lo spazio, la luce e i colori.

e in gioco il destino di una generazione, di una generazione venuta dopo il secondo conflitto mondiale, cresciuta per essere sana, salda, e di solidi princi`pi, benedetta dai genitori e benedetta dal mercato in via di espansione, dalla merenda preparata in casa al buondi` motta. maggiani chiama i suoi coetanei "beati", e delle beatitudini stila l`elenco, come fosse la carta delle grandi promesse da mantenere. e poi arriva la svolta e la rivolta, arriva che i beati educano una nuova classe dirigente che pero` veste ancora la camicia della rivoluzione. seguono dunque le maledizioni delle occasioni sprecate, dei tradimenti perpetrati e di quelli subiti, degli amori sbagliati e dei leader incensati. quei "figli della repubblica" che avrebbero potuto essere la coscienza critica dei tempi nuovi sembrano perdersi in una sbornia cattiva e svegliarsi senza potere, e forse anche senza volere. maggiani scrive e dice l`amara invettiva a conferma che i conti non sono stati ancora fatti, e che forse qualcuno, dei giovani che avanzano nell`incertezza, puo` farsi venire l`idea di prendere il testimone la` dove e` stato abbandonato. in fondo qui non e` in gioco il passato, ma cio` che un certo passato ha lasciato e continua a lasciare nel nostro presente.

Carta della metropolitana. Indice dei nomi e informazioni turistiche. Impermeabile e antistrappo.

poco tempo dopo la morte del fratello bernard, daniel pennac allestisce una lettura scenica di un celebre racconto di melville, "bartleby lo scrivano". per il personaggio di bartleby, lui e bernard avevano la medesima predilezione. alternando le pagine dell`adattamento teatrale di bartleby agli aneddoti su bernard, ricordi affettuosi, divertenti o spietati e battute piene di humour, daniel pennac tratteggia il ricordo del fratello scomparso, vero e proprio complice, insostituibile compagno di vita. e mette contemporaneamente in luce una singolare affinita` tra i due personaggi. come bartleby, bernard era sempre piu` incline a ritrarsi deliberatamente dalla vita sociale, a un rifiuto categorico di aggravare l`entropia. un singolare libro d`amore, insieme profondo, lucido e toccante.

nel 1872 la corte austro-ungarica finanzia una spedizione artica che ha il compito di rintracciare il leggendario passaggio a nord-est, un varco tra i ghiacci dell`artico che consentirebbe di raggiungere l`oriente. al comando della pericolosa avventura che ha gia` fatto diverse vittime sono due giovani e ambiziosi ufficiali: julius von payer e carl weyprecht. con loro si imbarcano i ventidue membri dell`equipaggio, i marinai perlopiu` triestini o dalmati, i due alpinisti e cacciatori tirolesi johann mailer e alexander klotz,e l`arpioniere norvegese elling carlsen.tutti a bordo dell`admiral tegetthoft salpano dal porto norvegese di tromso, ma gia` dopo un mese la nave e` incagliata a nord dell`isola di novaja zemlja. l`equipaggio deve cosi` affrontare l`orrore della notte artica, sei freddissimi mesi senza luce, in balia della deriva della banchina e degli orsi polari. l`artico li avvolge nella sua morsa e rivela il suo fascino mortale, la forza della creazione sotto forma di desolazione, freddo e gelo. quindi, assieme ai raggi del sole, torna la speranza, ma la nave comunque non puo` piu` fare vela verso casa. approdati sulla terraferma, trascorrono un secondo inverno, ancora piu` duro, poi di nuovo splende il sole...

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