
lo spirito ardente e` una magnifica barca a vela che fa rotta da tahiti verso la nuova zelanda. a bordo quattro uomini e due donne; tre di loro sono scozzesi. nell`interno domestico che si ricrea sull`acqua, la socialita` non ha un solo passo: se prende i ritmi serrati della disciplina nautica si rallenta nell`inerzia morale, nei dialoghi che si ritraggono dalla familiarita` o si concedono quel tanto che basta per lasciare intravedere zone d`ombra e infelicita`.

a suzanne piace la vita d`uffico ben regolata sotto lo sguardo severo del direttore generale. del resto le piace solo questo. gli altri la infastidiscono, disturbano il suo tranquillo percorso quotidiano. ma ecco che fa la sua comparsa una nuova segretaria: avvenimento che non tarda a rivelarsi catastrofico. cosce grosse e profumo di ve`tiver, la nuova segretaria che mastica chewing gum e` solo una presenza come le altre, non particolarmente minacciosa nella sua banalita`, ma non per suzanne che ne fa un`avversaria, figurandosi strategie di battute per tenerla al suo posto, per non lasciarsi coinvolgere nei dettagli della vita in comune, per continuare a detestarla, finche` a suzanne non rimane che una soluzione: il pensionamento anticipato.



venti anni fa usciva la prima edizione di "la chiesa e la sua storia" per ragazzi, corredata da disegni a colori. oggi ne esce una nuova edizione a cura di juan maria laboa, 10 volumi in grande formato a colori, ognuno con titolo indipendente. l`opera e` completamente rinnovata nella grafica: oltre a disegni per i piu` piccoli, reca un apparato fotografico, ricostruttivo e cartografico con una particolare attenzione all`arte e all`architettura. l`opera, pur mantenendo una fruizione per i ragazzi, dati i grandi titoli che permettono di cogliere da subito il senso di ogni doppia pagina (primo livello di lettura, collegato ai disegni), e` corredata di un apparato illustrativo con didascalie che ne fanno un`enciclopedia del cristianesimo per la famiglia. eta` di lettura: da 9 anni.











La Casa Usher, 1980, IT. Negli anni settanta il cinema ha fatto parte del movimento politico delle donne. L'attenzione si è rivolta ai film come a documenti di una crescita per un movimento che ha come fine il superamento della mancanza di linguaggio delle donne. Il primo intento del volume è la scoperta e la ricomposizione dei segni che le donne registe hanno lasciato nella produzione cinematografica. La figura della donna regista costituisce il nodo centrale di una serie di problematiche, non ultimo il rapporto che la donna ha con il potere.