



"il moderno principe. sotto questo titolo potranno raccogliersi tutti gli spunti di scienza politica che possono concorrere alla formazione di un lavoro concepito e organizzato sul tipo del principe di machiavelli". agli inizi del 1932 gramsci ha preso la decisione di dedicare uno dei suoi quaderni del carcere a una riflessione sul partito politico rivoluzionario e sulla lotta per l`egemonia. nel 1930 aveva schizzato la prima idea di "un libro che traesse dalle dottrine marxiste un sistema ordinato di politica attuale del tipo principe. l`argomento sarebbe il partito politico, nei suoi rapporti con le classi e con lo stato: non il partito come categoria sociologica, ma il partito che vuole fondare lo stato". perche` gramsci decide di concentrare la sua attenzione su questo tema? si tratta di un esercizio di studio, o la sua riflessione ha origini, urgenze, obiettivi di natura politica attuale? per chi e` scritto, questo quaderno 13? la risposta richiede un lavoro di decifrazione. le note si riferiscono a un materiale complesso e inoltre quelle pagine sono scritte "in cifra", e non solo per sfuggire alla censura carceraria: anche per poter affrontare questioni delicatissime all`interno del suo stesso campo. al meticoloso lavoro di decifrazione si dedica questa edizione annotata. i concetti teorici sono sono armi di lotta politica contro l`avversario "di classe", ma anche contro i nemici interni. e se fosse proprio togliatti uno degli antagonisti di questo quaderno 13?

le numerose edizioni settecentesche che s`intersecano l`una con l`altra, la mancanza degli autografi e la vastita` dell`impresa di fronte alle cento e piu` commedie, alle decine di melodrammi giocosi, di drammi per musica e di altri componimenti teatrali, cui si affiancano poesie, prose amplissime di memoria e un cospicuo epistolario, hanno impedito fino ad ora che si affrontasse la questione dell`edizione critica delle opere di carlo goldoni. la cultura italiana e internazionale si era rassegnata e accomodata all`ombra della grande, meritoria fatica di giuseppe ortolani iniziata nei primi anni del secolo, senza, tuttavia, un chiaro progetto e senza precisi criteri filologici. alla base di questa edizione nazionale vi e` stata una preliminare indagine sulle stampe volute dall`autore dal 1750 agli anni ultimi della sua lunga vita al fine di determinare, opera per opera, i diversi stadi del testo. da qui la presenza di un ricco apparato di varianti che illustra l`evoluzione della singola opera fino al momento in cui l`autore non impone ad essa una fisionomia definitiva. consegnati al teatro, i testi, che erano nati per esso, riprenderanno immediatamente il loro cammino nella continua e molteplice dinamica dell`interpretazione che qui viene di volta in volta ricostruita nelle pagine dedicate alla fortuna. "son fitto al tavolino di giorno e di notte". cosi`, in uno sfogo sincero, scriveva goldoni nell`ottobre del 1751 con riferimento alla sua febbrile attivita`. introduzione di marco bizzarini.




il volume comprende il primo romanzo di savinio, hermaphrodito, la casa ispirata, angelica o la notte di maggio, tragedia dell`infanzia, infanzia di nivasio dolcemare, signor dido, introduction a` une vie de mercure. scrittore europeo per formazione e cultura, savinio e` lo scrittore italiano piu` "straniero" per gli italiani. completa il volume un saggio introduttivo di alfredo giuliani.

14 luglio 1099. mentre gerusalemme si prepara all`invasione dei crociati, un uomo greco, conosciuto come il copto, raccoglie tutti gli abitanti della citta`, giovani e vecchi, donne e bambini, nella piazza dove pilato aveva consegnato gesu` alla sua fine. la folla e` formata da cristiani, ebrei e musulmani, e tutti si radunano in attesa di un discorso che li prepari per la battaglia imminente, ma non e` di questo che parla loro il copto: il vecchio saggio, infatti, li invita a rivolgere la loro attenzione agli insegnamenti che provengono dalla vita di tutti i giorni, dalle sfide e dalle difficolta` che si devono affrontare. secondo il copto, la vera saggezza viene dall`amore, dalle perdite sofferte, dai momenti di crisi come da quelli di gloria, e dalla coesistenza quotidiana con l`ineluttabilita` della morte. "il manoscritto ritrovato ad accra" e` un invito a riflettere sui nostri princi`pi e sulla nostra umanita`; e` un inno alla vita, al cogliere l`attimo presente contro la morte dell`anima.

il 25 maggio del 1944 - ultimo giorno di guerra a littoria - nel breve intervallo tra la partenza dei tedeschi e l`arrivo in citta` degli angloamericani, diomede peruzzi entra nella banca d`italia devastata e ne svaligia il tesoro. e qui che hanno inizio - diranno - la sua folgorante carriera imprenditoriale e lo sviluppo stesso di latina tutta. ma sara` vero? il canale mussolini, intanto, dopo essere stato per mesi la dura linea del fronte di anzio e nettuno, torna a essere quello che era, il perno della bonifica pontina. inizia la ricostruzione, ma al nord la guerra continua e coinvolge i peruzzi su tutti i fronti, repubblichini o partigiani. con il suo funambolico impasto linguistico, con il suo sguardo irriverente e provocatorio sempre addolcito pero` da un`umanissima pietas, antonio pennacchi narra le gesta dei peruzzi, famiglia di pionieri bonificatori, grandi lavoratori, eroici spiantati, meravigliosi gaglioffi e donne generose. "canale mussolini. parte seconda" e` un romanzo corale e polifonico, un`opera letteraria di smagliante bellezza che, alternando i toni dell`epica a quelli dell`elegia, ci da` lucidamente conto di cio` che siamo, in forza di cio` che nel bene e nel male siamo stati.

Bulzoni Editore, 1978, IT. In questo volume sono raccolti tre saggi di ricerca storica sulla terminologia cinematografica italiana. Essi muovono rispettivamente da cinematografo, film e dalla nozione di regia: tre spunti di indagine che investono aspetti particolari di un fenomeno vasto e composito qual è il cinema, ma che consentono di delineare nuclei fondamentali del lessico cinematogrrafico.

nella complessita articolata dei suoi percorsi, l?opera di mark strand si impone come un capitolo originale nel panorama poetico degli ultimi decenni. il suo intero corpus, qui offerto nella traduzione di damiano abeni con moira egan e arricchito dalle prose l?alfabeto di un poeta e note sul mestiere della poesia, ci da modo di riassaporare la raffinata scrittura e l?alto livello intellettuale di una meditazione poetica condotta nella viva concretezza di un?attenta osservazione del reale, visto ora nei suoi dettagli ora attraverso il valore simbolico attribuito al paesaggio, e dei moti a volte misteriosi della realta. variando in modo sapiente musica interna e toni, strand lavora spesso su libere narrazioni frante, non prive talvolta di un sapore onirico. nel corso dei decenni, il poeta americano ha sempre dato conferma di un?inconfondibile elegante scioltezza di pronuncia, tra ariosi movimenti del pensiero e coinvolgimento di situazioni vissute, e lo ha fatto giostrando con una predilezione per il paradosso capace di mettere in risalto anche gli strati in apparenza bassi di quanto si manifesta ai sensi. e, sul piano delle scelte stilistiche, la sua geniale versatilita lo ha condotto, nel corso del tempo, dalla brevita del verso a un vistoso ampliarsi, fino a farsi prosastico o a pervenire al prosimetro. non mancano passaggi autoironici o di humour nero che rendono sempre piu coinvolgente questa poesia nelle sue varie fasi, dagli esordi di dormire con un occhio aperto fino a tormenta al singolare, che valse al suo autore il premio pulitzer nel 1999, o ai sorprendenti successivi uomo e cammello e quasi invisibile. a volte magmatico, a volte piu apertamente arioso, tra controllata astrazione e concretezza strand fa agire la parola poetica nel corpo molteplice dell?umana esperienza esprimendo cosi "il desiderio furente e insaziabile di essere tutto il resto senza cessare mai di essere noi stessi".

"bisogna sventrare napoli!" cosi agostino depretis, presidente del consiglio, reagi alla vista dei quartieri fatiscenti della citta, malsani, sovraffollati e decimati dal colera quando nel settembre 1884 vi si reco insieme al re umberto. l?espressione, con la sua immagine di cruda macelleria, suggeri alla ventottenne matilde serao una serie di articoli usciti sul giornale romano "capitan fracassa" e immediatamente raccolti in volume col titolo il ventre di napoli. un libro che giuseppe montesano ha definito ""politico" fino all?osso, come una sommossa o un proclama". in queste pagine infatti la celebre giornalista esce dagli stereotipi del pittoresco e da modi linguistici abusati per trattare - con un vigore e una prospettiva di impegno civile che va ben oltre l?orizzonte locale - l?orrore che era sotto gli occhi di tutti ma che nessuno affrontava davvero: la miseria del popolo dei quartieri bassi, i bambini soli o abbandonati, la lotta delle donne per l?esistenza, la serpeggiante deprivazione morale, le angustie della piccola borghesia, l?arrivismo dell?elite cittadina, l?ambiguo mito della modernita che spiana la strada a un affarismo feroce e alla speculazione piu avida. "il ventre di napoli", qui proposto secondo l?edizione del 1906, e affiancato da una scelta di prose che offrono una visione ampia e variegata della peculiare scrittura di matilde serao: che narri la disastrosa eruzione del vesuvio del 1906 o il risanamento urbanistico, o ancora rievochi i suoi anni di scuola o si interroghi su quello che le fanciulle non dicono, la scrittrice unisce una non comune capacita di osservazione alla disposizione empatica verso il mondo, con una personale e nitida cifra realista che anticipa il moderno reportage.