

"buona parte di questi scritti risalgono a un periodo in cui credevo di essere a mille miglia da jacques. era stata una decisione necessaria, una presa di distanza rispetto a tutto quello che avevo creduto vero sino ad allora. non era cosi`, me ne sono reso conto nel 2004, e ho capito che stavo semplicemente rielaborando per conto mio quello che avevo imparato da lui. avrei voluto dirglielo, ma era un po` imbarazzante, lo ammetterete. e comunque adesso e` troppo tardi." un piccolo libro molto personale e profondo. attraverso i ricordi e le teorie (perche` tra filosofi succede cosi`), attraverso un`amicizia durata quasi un quarto di secolo, una chiave per capire la filosofia del grande jacques derrida (1930-2004), anzi, jackie, il suo vero nome.






arturo ha quattordici anni, abita in america, in uno sperduto paesino sulle montagne, possiede una slitta. per il resto avrebbe preferito chiamarsi john, e di cognome, invece che bandini, jones. la madre e il padre sono italiani immigrati, ma lui avrebbe preferito essere americano. poi c`e` nonna toscana, che considera il genero svevo, padre di arturo, un fallito, e la figlia maria una povera pazza perche` l`ha sposato. una famiglia non solo povera: proprio fatta di poverta`. con questo volume prosegue, dopo "chiedi alla polvere", "la confraternita dell`uva" e "sogni di bunker hill", la ripubblicazione einaudiana delle opere di john fante. introduzione di niccolo` ammaniti.





si presenta qui, corredata dei testi a fronte nelle lingue delle prime edizioni, la prima traduzione integrale al mondo delle opere che rene` descartes ha dato alle stampe dal 1637 al 1649. edizione di riferimento e` stata quella nazionale delle ceuvres de descartes di charles adam e paul tannery integrata dalle piu` recenti edizioni. l`insieme di questi scritti, tutti programmati dallo stesso descartes, presenta la filosofia cartesiana in tutta la sua considerevole pregnanza: mostra, infatti, quanto ampio sia stato l`arco degli interessi del filosofo, che spaziava dalle questioni di metodo, a quelle di matematica, musica, fisica, metafisica, morale, fisiologia, anatomia, medicina; dalla vivisezione alla costruzione di macchine per tagliare le lenti; dava visibilita` ai diversi generi letterari che il filosofo coltivava, alle lingue che usava, ai progetti che realizzava, ultimo dei quali e` stato il manuale in cui il nuovo sapere veniva presentato all`interno di un`impalcatura che era quella dei vecchi manuali. l`opera di descartes emerge qui come un`enciclopedia del nuovo sapere nel momento preciso in cui esso viene a definirsi nella sua piena autonomia rispetto alla tradizione.