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fin dal 1940 centinaia di capolavori dai musei di molte citta` italiane furono segretamente trasferiti nel palazzo ducale di urbino, e in altre localita`, reputate sicure, dell`italia centrale. ma nel 1943 quei rifugi divennero ancora insicuri ed esposti a una nuova minaccia: la deportazione. fu allora che lo stesso gruppetto di volenterosi, con pochi mezzi di fortuna, attuo` il trasferimento di quel patrimonio nei ripari sicuri dei musei vaticani. uno dei protagonisti fu emilio lavagnino, padre della scrittrice che in queste pagine ricostruisce l`avventura movendosi tra documenti e diari sperduti, mescolandovi i propri ricordi personali di figlia adolesecente, e le piccole avventure di una famiglia movimentata, come in un romanzo me`moire.

"la ciociara" e la storia delle avventure e disavventure di due donne, madre e figlia, costrette a passare un anno vicino al fronte del garigliano tra il 1943 e il 1944. ma e anche e soprattutto la descrizione di due atti di violenza, uno collettivo e l?altro individuale: la guerra e lo stupro. dopo la guerra e dopo lo stupro un paese e una donna non saranno piu quelli di prima. e avvenuto un cambiamento profondo, il passaggio da uno stato di innocenza e di integrita a una nuova amara consapevolezza. d?altra parte tutte le guerre che devastano il territorio di un paese e colpiscono le popolazioni civili sono stupri; piu di tutte quella che, per la prima volta nei tempi moderni, rastrello l?italia intera, dal sud al nord, portando nelle localita piu isolate e ignare le armi e l?arbitrio delle popolazioni straniere. "la ciociara" non e un libro di guerra; e un romanzo in cui la guerra e vista con gli occhi di chi la soffri senza combatterla: i civili, con le loro speranze, avventure e delusioni, che in un primo momento si illusero forse di restarne fuori e poi ebbero a soffrirne le peggiori conseguenze.

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