Wishlist

i prodotti che vorresti acquistare

basta leggere che i versi giovanili di rimbaud sono minati da "negligenza e goffaggine"; che per penetrare la grandezza di tolstoj bisogna procedere oltre "quella cocciutaggine nel voler salvare la propria anima e se ne avanza l`altrui"; che l`"innominabile" di beckett, se puo` apparire eccezionale ai profani, rischia di far "sorridere familiarmente lo psichiatra"; bastano insomma queste poche sequenze di apparente irriverenza blasfema per capire che non siamo di fronte a un critico di routine o a un cauto professore. e solo in nome di una acuta tensione conoscitiva e mai per gratuito spirito di provocazione che questi microsaggi procedono spesso contromano rispetto alle quiete certezze di vulgata.

johannes urzidil era il giovane scrittore a cui spetto` il temibile compito di pronunciare alcune parole su kafka alla cerimonia che ebbe luogo a praga due settimane dopo la sua morte. egli disse allora che in kafka "l`altissima singolarita` umana generava la sua fortissima magia poetica". su tale "singolarita`" poche testimonianze ci illuminano come questo libro. anche perche` urzidil sa evocare, con la stessa precisione, la singolarita` dello sfondo su cui trascorre l`ombra di kafka: praga, la citta` nera e magica, che urzidil visse nel suo momento piu` glorioso, quando kafka era uno, e curiosamente non il piu` noto, fra i centoquaranta scrittori di lingua tedesca della citta`.

pregiudizi e malintesi del nord verso il sud, e viceversa, hanno minato da subito l`unita` dell`italia. l`entusiasmo patriottico nascondeva ma non cancellava le diffidenze reciproche dei settentrionali e dei meridionali. gli uni e gli altri rivendicavano la specificita` e la superiorita` della propria cultura. piu` tardi si confrontarono i celebratori della "civilta` della magna grecia" e i teorici della superiorita` razziale degli "ariani" del nord sui "mediterranei" del sud. l`unificazione italiana mostrava il suo cararattere fragile agli occhi dei suoi stessi artefici. gli epistolari, i dibattiti parlamentari e la stampa offrono numerosissime testimonianze di un dissidio e di un`ostilita` sempre piu` aperti tra meridionali e settentrionali.

la grande guerra, la cesura che da` veramente inizio al secolo ventesimo, e` stata studiata sotto svariati aspetti e la storiografia relativa, negli ultimi anni, si e` molto arricchita. nella sua sintesi l`autore raccoglie il frutto di questa rigogliosa stagione di studi. il volume si apre con una riflessione sulla concezione della guerra, per poi esporre l`andamento degli eventi bellici sui diversi fronti, il comportamento dei militari, dei politici e dei cittadini, lo sviluppo delle tecnologie e delle tattiche, l`esperienza individuale della trincea e del combattimento, gli effetti di lungo periodo del conflitto sulla societa`, sull`economia e sulla politica europea.

come apprendere il linguaggio del corpo e offrire la giusta risposta alle sue necessita` di movimento. il testo comprende un programma rapido, uno piu` ampio e una serie di esercizi yoga. la ginnastica costituisce un valido e concreto aiuto nella vita di ogni giorno, da contrapporre ad un sistema di vita innaturale e qualche volta nocivo. tatjana held riesce a mostrare, con i suoi esercizi per tutti, il sistema per imparare a capire il "linguaggio" del corpo e poter sviluppare una certa sensibilita` nei suoi confronti, per riuscire cioe` a "sentirlo". i singoli esercizi sono raggruppati in programmi: per chi ha fretta e dispone di poco tempo c`e` un programma breve; per gli altri un programma piu` ampio e persino un programma di esercizi yoga da eseguire molto lentamente.

"avevo 12 anni, ho preso la mia bici e sono partita per andare a scuola..." comincia cosi`, con semplicita` sconvolgente, il racconto di sabine dardenne, sopravvissuta a ottanta giorni di prigionia nel covo sotterraneo di marc dutroux, il "mostro di marcinelle". rapita il 28 maggio del 1996, condotta nel soffocante cunicolo della cantina della "casa degli orrori", sabine ha ancora con se` la cartella di scuola, l`unico, fragile legame con il mondo esterno e la sua infanzia rubata. ed e` nei fogli dei suoi quaderni che sabine trova la forza per non impazzire, scrivendo lettere disperatamente lucide alla madre e annotando l`incubo delle violenze, delle sevizie, delle minacce subite.

storia della mia gente racconta la crisi del sogno di un benessere economico a portata di tutti. narra di come nel giro di qualche decennio lo scenario della piccola e media industria italiana sia mutato, e di come i suoi successi inseguiti e raggiunti da personaggi incolti e ruspanti spesso sbeffeggiati dal cinema e dalla letteratura appaiano oggi poco piu` di un lontano ricordo. edoardo nesi da` vita a un libro avvincente e appassionato, a meta` tra il romanzo e il saggio, l`autobiografia e il trattato economico, e ci racconta, dal centro dell`uragano globale, la sua prato invasa dai cinesi, e che cosa si prova a diventare parte della prima generazione di italiani che si ritroveranno piu` poveri dei propri genitori.

Questo sito utilizza solo cookies tecnici e cookies analitics propri e di terzi. Per ulteriori informazioni vedi la nostra informativa. Chiudi