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due uomini e due donne, professionisti di successo e amici da sempre, partono da milano insieme a un agente immobiliare per visitare alcune case di campagna che intendono acquistare e ristrutturare in italia centrale. quasi arrivati a destinazione, si perdono lungo strade sterrate tra colline coperte di boschi e la macchina su cui viaggiano cade in un fosso. i telefoni cellulari non hanno copertura, sta calando la notte e comincia a piovere. adottando un punto di vista fluttuante che, di volta in volta, si sposta impercettibilmente da uno all`altro dei cinque personaggi, de carlo costruisce un romanzo a piu` voci in cui racconta delle nostre aspirazioni e contraddizioni, dei rapporti d`amicizia e d`amore, delle paure, delle manie, dei sogni nascosti.

silvestro si sente impotente di fronte alle sofferenze del genere umano. il padre per lettera gli comunica che ha lasciato la madre per vivere con un`altra donna. silvestro intraprende un lungo viaggio in treno da bologna per fare visita alla madre e ritrovare il paese natale in sicilia, abbandonato quindici anni prima. li` accompagna la donna ad assistere i malati di malaria e di tisi e ha una rivelazione: queste persone sono il "mondo offeso", la parte di umanita` quotidianamente oppressa e rassegnata al proprio destino. con un linguaggio estremamente letterario, ispirato ai silenzi e alle ombre di una sicilia insolita, invernale e montuosa, elio vittorini, siciliano emigrato al nord, racconta in questo romanzo la propria terra e la trasforma in metafora del mondo intero e dell`esistenza. il romanzo-manifesto dell`impegno etico e civile dell`autore torna in un`edizione speciale a ottant`anni dalla prima pubblicazione con bompiani. un libro che non teme di guardare in faccia la realta` e le sorti dell`umanita`, oggi piu` attuale che mai. introduzione nadia terranova.

paolo crepet analizza senza pregiudizi la condizione dell`individuo e dei rapporti interpersonali nel mondo digitale e interconnesso, soprattutto guardando alle giovani generazioni. come sara`, da adulto, un bambino che ha comunicato sempre e soltanto attraverso un device? quali cambiamenti interverranno nel suo modo di vivere i sentimenti e le relazioni sociali, nella sua capacita` empatica?

e` possibile inseguire il proprio sogno senza perdere la parte piu` autentica di se` stessi? sfuggire a un destino gia` scritto senza che questo finisca per bruciarci? francesco cresce nella periferia di milano, figlio di meridionali e con il sogno di scrivere: un ragazzo ai margini di un paese ai margini. o almeno questa e` la sua sensazione per dieci mesi l`anno, finche` non arriva l`estate e lui torna con i genitori in basilicata, dove la vita sembra piu` autentica. li` le costrizioni della citta` si trasformano in liberta`: ci sono i nonni - nonna luisa, la rimediante del paese -, i campi, e soprattutto c`e` luciano, il cugino con cui mungere vacche, pascolare pecore, lavorare la terra e sfrecciare sulla vespa rossa truccata. e` con lui che francesco impara a fumare, a guidare la macchina, ad ascoltare il proprio corpo. eppure luciano considera sbagliato emigrare, come ha fatto il padre di francesco: per lui contano solo la fedelta` alle origini e la solitudine della campagna. e se al sud c`e` la liberta`, la vita che esiste e basta, francesco al nord si imbatte in un duplice omicidio di mafia, vede morire dei passanti innocenti. ma il nord e` anche il luogo in cui scopre l`amore, dove fa i conti con un padre per il quale i sogni non sono che illusioni, dove incontra un professore-poeta che cambia il suo modo di guardare se` stesso e gli altri. il luogo dove inizia a credere di poter davvero realizzare il suo sogno, che e` la chiave, forse, con cui ricomporre la frattura dei due mondi che si porta dentro. con la sua voce inconfondibile giuseppe catozzella ci narra un appassionante romanzo di formazione che e` al contempo lucido romanzo sociale. il fiore delle illusioni e` la storia del rapporto fra due cugini, fra due italie, ma anche della resa dei conti con la parabola del sogno, con quella di un paese: la promessa nella generazione dei nonni, la piena realizzazione materiale in quella dei padri, e quanto ora rimane ai figli. e la scoperta, dopo tutto, che viv

il 24 dicembre del 1915, mentre prendeva il te` nel suo appartamento di berlino, albert einstein ricevette una busta inviata dalle trincee della prima guerra mondiale. la busta aveva attraversato un continente in fiamme; era sporca, stropicciata e coperta di fango. un angolo era stato strappato via, e il nome del mittente era nascosto da una macchia di sangue. einstein la prese con i guanti e l`apri` con un coltello. la lettera conteneva l`ultima scintilla di un genio: karl schwarzschild, astronomo, fisico, matematico e tenente dell`esercito tedesco. "come puo` vedere, nonostante gli intensi combattimenti, la guerra e` stata sufficientemente buona con me da permettermi di fuggire da tutto e fare questa breve incursione nel paese delle sue idee". cosi` si chiudeva la lettera che einstein lesse stupefatto, non perche` uno degli scienziati piu` rispettati della germania fosse al comando di un`unita` di artiglieria sul fronte russo, e nemmeno per le raccomandazioni criptiche dell`amico su una prossima catastrofe, ma per quello che era scritto sul retro: in una grafia talmente minuscola che einstein dovette usare una lente d`ingrandimento per decifrarla, schwarzschild gli aveva inviato la prima soluzione esatta alle equazioni della teoria della relativita` generale.

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