
dormire non e` soltanto una necessita` fisiologica, ma e` anche piacere, tenerezza, gioia suprema. non a caso gli antichi greci dedicarono alla camera da letto due divinita`: il dolce hipnos, il sonno che fa dimenticare ai mortali ogni dolore, e il malizioso eros, figlio di afrodite. in questo libro, l`etnologo dibie da` vita e immagine alle fogge, agli usi, alle metamorfosi e perfino alle eccentricita` di questo luogo "sacro" all`individuo. inoltre ci parla delle consuetudini erotiche dei vari popoli, e ci illustra i diversi tipi di letto, dal lussurioso sofa` al lieve tatami giapponese.


Omnibus Press, 1998, UK. Raccolta di spartiti e testi con 48 successi dei Beatles inclusi A Day In The Life, Come Together, Can't Buy Me Love, Eleanor Rigby, Michelle, Strawberry Fields Forever, Penny Lane e molti altri.





la conturbante lolita di kubrick, il cinico monsieur verdoux di chaplin, l`indifferente victor sjostrom del posto delle fragole, l`arrogante al pacino dello scarface di de palma, l`ipocondriaco woody allen di hollywood ending. spesso scaturiti da romanzi, altre volte da episodi realmente accaduti e comunque sempre, in qualche modo, dal mondo profondo del regista, dello sceneggiatore e soprattutto dell`attore: i personaggi dei film sono rappresentazioni a tutto tondo dei tipi umani. in tal senso si prestano perfettamente a diventare istanze esemplari delle tipologie di personalita` descritte dall`enneagramma. questa figura geometrica ormai piuttosto diffusa nella cultura occidentale sembra in realta` avere origini antichissime ed essere scrigno di conoscenze profonde sulla psicologia umana. introdotta in occidente da g. i. gurdjieff, ha ricevuto i contributi fondamentali di oscar ichazo e di claudio naranjo, ed e` soprattutto sulla `psicologia degli enneatipi` da quest`ultimo elaborata che si basa il presente studio. nove punti inscritti all`interno di un cerchio rappresentano le nove tipologie di personalita` fondamentali che a loro volta, intersecandosi con le tre grandi aree delle personalita` (istintuale, emotiva e mentale), generano ventisette sottotipi. dopo un`ampia trattazione delle ventisette tipologie, gli autori portano ad esempio due film per ogni sottotipo, esaminando i tratti caratteriali dei personaggi corrispondenti.

molti osservatori sostengono che l`industria italiana e` insufficientemente aperta all`innovazione e poco orientata ai mercati internazionali, oltre che ripiegata su dimensioni di impresa medio-piccole a bassa intensita` tecnologica. il confronto con la realta` sembra restituire un quadro ben diverso. una vasta indagine sul campo condotta dal centro studi confindustria fornisce molti elementi di riflessione che vanno in tutt`altra direzione. gli esiti di tale indagine ci dicono che per interpretare la logica del cambiamento in atto nel sistema industriale italiano occorre abbandonare l`idea che esso costituisca un`entita` omogenea, e che, piuttosto, si debba inquadrarne le tendenze alla luce di una emergente forma di dualismo che scaturisce dall`affermarsi di un doppio percorso evolutivo: quello intrapreso da un gruppo molto dinamico di imprese che hanno adottato strategie di marcata differenziazione rispetto al passato, da un lato; e, dall`altro, quello dentro cui sembrano tuttora prigioniere le imprese che faticano a tenere il passo. l`analisi svolta in queste pagine si occupa delle prime, e ne ricava che esse non rappresentano casi straordinari di eccellenza, ma un segmento significativo di imprese che hanno evitato soluzioni competitive incentrate su fattori di costo e sulle economie di scala, e hanno attribuito al controllo della tecnologia e alla qualita` del capitale umano il ruolo di cardini su cui fondare le loro decisioni strategiche.



cinque storie legate da un filo sottilissimo, un filo di crudelta`. crudelta` di costanza che infierisce sul marito (forse mozart?), gia` presago di una fine imminente, accusandolo di essere vecchio. crudelta` di lorenzo da ponte che sfoga su un malcapitato mendico la rabbia delle proprie sconfitte. crudelta` del mercante d`arte olandese che non presta ascolto alle ansie della moglie incinta e parte per una delle sue



"da piccolo, nel futuro che sognavo per me, alla musica non assegnavo alcun ruolo." riccardo chailly ha undici anni quando il padre luciano, compositore, lo porta con se` all`auditorium del foro italico, dove per caso assiste all`esecuzione della prima sinfonia di mahler. investito da una fascinazione assoluta, da quel momento dedichera` la vita a inseguire febbrilmente quell`"altrove" misterioso e inebriante che, attraverso percorsi imperscrutabili, solo la musica sa creare. di curiosita` vorace e tempra d`acciaio, rigorosissimo e irregolare, chailly e` oggi uno dei maestri piu` contesi dai teatri di tutto il mondo: ha diretto con le piu` importanti orchestre straordinarie esecuzioni di beethoven, mahler, mendelssohn e brahms, ottenendo i maggiori riconoscimenti internazionali. ha osato contaminazioni geniali e insolite, portando gershwin davanti al pubblico del gewandhaus di lipsia, il tempio della musica romantica. e si accinge ora a una sfida eccezionale: la direzione della scala di milano. in queste pagine chailly per la prima volta si racconta, offrendoci lo scorcio di un`epoca e di un ambiente artistico con i suoi protagonisti: dai maestri claudio abbado e franco ferrara ai colleghi bruno walter, le`onard bernstein, herbert von karajan e ai grandi registi franco zeffirelli e luca ronconi. fino a pianisti del calibro di claudio arrau, maurizio pollini e marta argerich...
