
una sera, incontrandola a una festa, truman capote l`ha accolta dicendole: "holly, tu sei il volto degli anni settanta!" e in effetti e` difficile trovare una figura in grado di impersonare tutto il glamour, la frenesia creativa, la follia e lo spirito underground del decennio meglio di holly woodlawn. drag queen, marchetta, regina dei salotti artistici, spogliarellista, attrice in film d`avanguardia, tossicodipendente, cantante, musa ispiratrice di fotografi e musicisti: la woodlawn e` stata tutto questo, e molto altro ancora. oggi holly ha deciso di raccontare la sua vicenda umana e artistica in un libro che e` al contempo spregiudicato ed esilarante. dall`infanzia come ragazzino malinconico a portorico fino alla conquista dei palcoscenici in abiti femminili, passando per l`officina del padre della pop art, le memorie di holly woodlawn sono lo stupefacente ritratto di un`esistenza vissuta col piede costantemente premuto sull`acceleratore. sempre senza rimpianti e con piglio da vero combattente.


"il natale del 1833" prende avvio dall`omonima lirica del manzoni, abbozzata quasi di getto sull`onda del dolore causatogli dalla morte della prima moglie e rimasta incompiuta nonostante i ripetuti tentativi di terminarla. il protagonista e` proprio lui, manzoni, esplorato nel suo dramma d`uomo e in una "crisi di fede entro la fede" divenuta crisi creativa e preludio al suo silenzio di scrittore. pomilio, mentre ne ricrea la vicenda in un libero gioco di verita` e di invenzione, d`utilizzazione di documenti reali e di fonti immaginarie, ci offre un manzoni piu` vero, forse, del vero, facendone in realta` la metafora di una condizione: quella dell`artista diviso nell`intimo tra sfide poetiche e ritrosie morali fino a mancare un possibile capolavoro.

inghilterra, 1939. l`ultimo sovrano per diritto divino, riccardo ii, viene deposto e assassinato. intorno alla figura dell`ultimo discendente di riccardo cuor di leone e guglielmo il conquistatore si crea ben presto un alone di mistero: shakespeare si propone di rappresentare quell`atmosfera, cercando per essa un`adeguata giustificazione psicologica e una solenne espressione poetica. la leggenda di re riccardo viene narrata nel quinto dei "chronicle plays" shakespeariani, la cui composizione risale al 1595-1596. testo originale a fronte. introduzione di nemi d`agostino. prefazione, traduzione e note di andrea cozza.
