padre e nonno incestuoso, corrotto e corruttore, sempre di corsa a riscuotere una mazzetta dopo l`altra, ora beffardo ora dispiaciuto, in costante affanno per il peso dei troppi chili e dei troppi peccati: e` karan, uomo cinico e brutale, falso prima di tutto con se stesso. karan ha lenito il dolore per la perdita della madre visitando bordelli e prostitute bambine, e piu` tardi il matrimonio e la famiglia non hanno saziato i suoi appetiti, sessuali ed economici, per nulla dissimili da quelli di chi governava l`india. la situazione incestuosa diventa metafora, sgradevole ma riuscita, di un paese tradito dai suoi padri.
dopo una giornataccia passata a lavorare su un quadruplo omicidio, il detective hoke moseley, cronicamente depresso, sempre squattrinato e fuori dagli schemi, finalmente si gode il meritato riposo in una piccola stanza dell`anonimo eldorado hotel di miami, cullato da un bicchiere di brandy. quando sente bussare alla porta, distratto e con la guardia abbassata, non esita ad aprire. il giorno dopo si ritrova all`ospedale, notevolmente ammaccato e con la mandibola spappolata. ripensa ai casi degli ultimi dieci anni e si interroga su chi avrebbe voluto picchiarlo fino a fargli perdere i sensi, rubargli la pistola e il distintivo e, dettaglio ancora piu` inquietante, scappare con la sua dentiera. i primi indizi pero` non sembrano portare a una vendetta, ma verso qualcosa di imponderabile che forse collega l`episodio a una giovanissima escort, al suo fidanzato e a un bizzarro omicidio di un hare krishna.
