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per mestiere, un anatomopatologo e` costretto a vedere, della vita e della morte, molti aspetti che generalmente spaventano o si ignorano - o comunque si respingono nell`aberrante e nel paradossale. gonzalez-crussi, discendente moderno di sir thomas browne o di francesco redi, cioe` di quei medici che sapevano divagare su tutto in ottima prosa e con gesto amabile, ci guida in questi saggi fra molti temi di cui poco sappiamo e che molto ci incuriosiscono. per esempio l`imbalsamazione; o lo strano caso di due gemelle ungheresi attaccate per il bacino che si presentano a un ospedale vittoriano perche` una di loro e` incinta, anche se entrambe si proclamano vergini; o l`autopsia di un gigantesco boscaiolo, empiamente tatuato e crivellato da mezzo chilo di piombo, al quale aveva ben resistito, mentre a ucciderlo era stato un minuscolo verme lungo meno di tre millimetri; o i mostri. raccontando questi strani casi o divagando su temi clinici ben poco usuali, gonzalez-crussi mostra sempre la dote principe dello scienziato scrittore che abbia il dono dell`ironia e della prosa: suscitare stupore e invitare alla riflessione.

l`invasione russa della cecoslovacchia nel 1968 non ha solo conculcato i diritti umani, la democrazia, la giustizia: ha ridotto a "un foglio di carta in fiamme / dove scompare la poesia" - scriveva kundera nel 1980 citando l`amato nezval - una "grande cultura". una cultura unica, che la "capitale magica d`europa" ha forgiato lungo i secoli, e che ha conosciuto l`apogeo con kafka, hasek e janacek, artefici dei "tre pannelli del quadro dell`inferno futuro": "labirinto burocratico", "idiozia militare", "disperazione concentrazionaria". tracciare il ritratto di praga significava allora, per kundera, riportare alla luce un`atlantide inabissata, salvare una visione del mondo renitente a "identificarsi con la storia" e a "cogliere nei suoi spettacoli serieta` e senso". ma noi lettori non potremo fare a meno, oggi, di riconoscere in quel ritratto, attraversato da un fremito di commossa nostalgia, un autoritratto, che rivela, meglio di qualunque saggio critico, la genealogia segreta da cui scaturisce l`opera di kundera. dentro al suo laboratorio ci conduce anche ottantanove parole, un dizionario personale nato nel 1985 dall`esigenza, per lui che ancora scriveva in ceco ma pensava ormai a come ogni frase sarebbe suonata in francese, di chiarire al nuovo pubblico le "parole chiave", le "parole trabocchetto", le "parole d`amore" attorno alle quali erano costruiti i suoi romanzi - e tuttora essenziale per chi li ami e voglia conoscerli meglio.

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