


in questo rutilante affresco - un condensato chimico di tutto quanto e` stata ed e` ancora oggi la russia -me`rime`e ricostruisce, con il piglio del grande narratore e la scrupolosa esattezza dello storico, gli eventi tumultuosi che segnarono il trentennio compreso tra la morte di ivan il terribile (1584) e l`inizio della dinastia dei romanov (1613). durante questa "spaventevole anarchia" (che, definita significativamente "epoca dei torbidi", ha ispirato un gran numero di opere, non ultima il boris godunov di puskin) ben tre impostori si spacciarono per demetrio, il figlio di ivan morto all`eta` di dieci anni in circostanze tanto cruente quanto misteriose, e marciarono su mosca rivendicando il trono degli zar. su un cupo fondale di intrighi, assassini, congiure, rivolte e saccheggi, si muove la massa policroma dei protagonisti e delle comparse: boiari e patriarchi, atamani e generali, tartari e cosacchi, astrologhi e gesuiti, zarine costrette a prendere il velo e contesse polacche con la vocazione dell`avventuriera. e tutto il popolo di un impero sterminato: la plebe moscovita, i contadini, i monaci, i soldati. landolfi, che trovava il libro "di un interesse palpitante", volle tradurlo lui stesso, ed e` nella sua prosa che lo offriamo al lettore.





in un`aula dell`universita` di ginevra echeggiano i versi d`amore di petrarca: davanti ai suoi studenti, un italianista legge e commenta, interpreta, e mentre la poesia risuona tra le pareti, nella memoria del professore a poco a poco riaffiora una lontana storia d`amore, che va a intrecciarsi in modo inaspettato e imprevedibile con la sua vita presente. ancora adolescente, nella pianura emiliana in cui e` nato, si era innamorato di una ragazza della borghesia locale, ricca, bellissima, e naturalmente irraggiungibile come le donne delle poesie. era stato un amore forte, intenso, pieno di passione e di ideali, ma anche un amore infelice, senza speranza, un incanto che forse solo i versi del poeta possono risvegliare.

spagna, ultimi mesi della guerra civile. durante la ritirata delle truppe repubblicane verso la frontiera francese viene presa la decisione di fucilare un gruppo di prigionieri franchisti. tra loro si trova rafael sanchez mazas, fondatore e ideologo della falange. quando la sua sorte sembra ormai segnata, sanchez mazas riesce a scampare alla fucilazione di massa e si nasconde in un bosco. uno dei miliziani mandati sulle sue tracce lo raggiunge ma incredibilmente lo lascia fuggire. passano molti anni e nell`estate del 1994 un giornalista per caso viene a conoscenza di questa storia. la figura di sanchez mazas, scrittore e poeta, e il mistero del miliziano che gli fa grazia della vita lo affascinano. e l`inizio di un`avventura fatta di ricerca delle fonti, di interviste ai testimoni ancora in vita, di momenti di sconforto quando le impronte della storia si confondono, di speranza quando il filo che unisce il presente alla memoria sembra ricomporsi, di commozione. ma il giornalista e` tenace. ha per le mani un`opportunita` che cercava da tempo: quella di scrivere un racconto insieme straordinario e del tutto autentico. e infine si imbatte nel testimone a lungo cercato. gli esiti della ricerca sono il presente romanzo e la scoperta di come sia fatto un eroe, uno dei tanti eroi dimenticati, protagonisti nell`ombra della storia.