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Steve Perry,Celine Dion,The Corrs,David Foster,Andrea Bocelli etc.

prendendo spunto dalla apparente follia di giorgio iii, bennett ha dato voce agli intrighi comici e sinistri che in quegli anni si svilupparono rigogliosamente attorno al re. non vi e` traccia, in queste pagine, della penosa cartapesta che di solito contrassegna il teatro di ricostruzione storica. da pitt a fox, da giorgio iii al suo malevolo primogenito, il principe di galles, tutti parlano e agiscono con una vivezza che lascia stupefatti. la vicenda finisce per disegnare un perfetto apologo sul delirio non solo dei potenti, ma innanzitutto di coloro che gli vivono accanto.

robert shannon, rimasto orfano e privo di ogni mezzo per vivere, va da dublino a levenford, una cittadina puritana della scozia, presso i nonni materni. ma qui tutto di lui spiace e si presta al ridicolo: il suo nome, i suoi vestiti, la religione stessa, sono motivo di contrasto e di scherno. in questo mondo straniero e nemico, robert riesce a trovare conforto e aiuto nel personaggio piu` bizzarro della famiglia: il bisnonno, un vecchio assurdo, enfatico, squattrinato e ardente, pronto ad affermare, talvolta con prepotenza, la sua ansia di vita e di avventura.

tutti sanno che nel 1964 dante isella restitui` il testo delle "note azzurre" affidato a sedici quaderni autografi dalla copertina azzurro oltremare -, consentendoci cosi` di accedere a un immenso diario in cui le notazioni autobiografiche si alternano a giudizi letterari e politici spregiudicati, a infiniti spunti di novelle e romanzi mai scritti, ad aforismi esemplari, a sarcasmi violenti e a fantasiose ironie, ad aneddoti non di rado scabrosi su contemporanei illustri o poco noti. pochi pero` sanno che gia` nel 1955 isella aveva allestito per ricciardi un`edizione nella quale figurava un mannello di dodici note splendidamente insolenti tralasciate, per motivi di opportunita`, nel 1964 (parimenti, alcuni nomi propri furono sostituiti da asterischi), e che quella magnifica e preziosa edizione non venne mai pubblicata: resa dall`editore agli eredi dopo la rinuncia da parte di ricciardi a distribuirla, la tiratura di circa 1.000 esemplari e` rimasta per oltre cinquant`anni relegata negli archivi della casa pisani dossi di corbetta presso magenta. in occasione del centenario della scomparsa dello scrittore (avvenuta il 16 novembre 1910), essa vede la luce, accompagnata da un ampio saggio di niccolo` reverdini che ne ricostruisce l`intricata, e appassionante, vicenda.

ada fonzi ci racconta la storia del percorso di ebe dagli stadi di una femminilita` elementare e ossessiva alla realizzazione di una compiuta e sicura personalita` di donna. percorso non facile perche` "l`identificazione dell`essere donna e` un problema bruciante", anzi e` il problema di ogni giorno e di ogni ora, soprattutto se, come ebe, si e` nati nel cuore profondo di un`antica cultura meridionale e si e` cresciuti in un ambiente di funzionari e impiegati che ripetono su scala ridotta il meccanico formalismo dei burocrati gogoliani.

"martin heidegger ha lasciato la terra il 26 maggio 1976. alcuni giorni dopo la sua morte, ho incominciato a scrivere l`oblio dell`aria. volevo, dovevo rendere omaggio al filosofo per la luce che mi ha trasmesso senza nessun obbligo, tranne quello del pensare. salvaguardare un cammino richiede proseguirne l`apertura, non ripeterne l`apertura verso una fine gia` raggiunta. meditando sull`essere, ho scoperto che la sua custodia esige uno sdoppiamento. l`uomo, solo, non puo` essere il guardiano dell`essere, in quanto la sua vigilanza suppone un certo dominio della natura e del linguaggio che paralizza il lasciar-vivere. inoltre l`essere viene allora pensato come memoria e cultura della vita che hanno gia` nientificato la sua linfa, la sua crescita."

e un`antica e bruciante passione, quella che arturo pe`rez-reverte nutre per il mare: da sempre ne studia la storia, la letteratura e le leggende, oltre che percorrerlo come esperto navigatore. questo volume raccoglie novantasei testi dello scrittore spagnolo sul tema. si tratta di una multiforme indagine fra gli abissi, con una chiara predilezione per l`amato mediterraneo: c`e` il sangue che scorre dagli ombrinali, ci sono omero, stevenson e mac orlan, conrad, melville e o`brian, e la meteorologia, le tempeste perfette, la difesa del tonno e delle balene, le avventure con le lance dei guardacoste. il mare attrae irresistibilmente a se` pe`rez-reverte per la sua bellezza indomita e anche per la sua crudelta`: per le avventure che vi nascono, per gli eroi, i criminali e i fantasmi che lo percorrono, romantici e coraggiosi. ma nutre anche la vena piu` autenticamente iconoclasta e polemica dello scrittore. il lettore si sente chiamato a imbarcarsi con reverte e i fratelli della costa con la sciabola d`abbordaggio fra i denti, una cima in mano e la bandiera con il teschio e le tibie incrociate e puo` diventare marinaio e corsaro, ammutinato del bounty, ramponiere del pequod, rematore del re di itaca e, suo malgrado, testimone della recente tragedia della costa concordia. prefazione di jacinto anton.

i "frammenti" lasciati da pascal dopo la sua morte vennero pubblicati per la prima volta nel 1670, solo in parte, disposti secondo un ordine e con un titolo - "pense`es sur la religion" - assolutamente arbitrari. oggi sappiamo che il disordine in cui furono trovati e` solo apparente, e dunque questa edizione li ripropone nell`ordine voluto dall`autore stesso, rispettando quello che almeno in parte doveva essere il piano del libro al quale pascal stava lavorando e che non fu mai compiuto. una volta completata, l`opera avrebbe dovuto costituire una sorta di difesa della cristianita`, ma pascal non era un teologo, bensi` un uomo di scienza, un moralista capace di penetrare il pensiero umano, un grande letterato. quel libro si sarebbe dunque potuto definire la sua autobiografia spirituale. questa edizione e` corredata di un ricco apparato filologico che sottolinea le numerose varianti del testo pascaliano, mentre il testo francese a fronte permette al lettore di comprendere lo sforzo compiuto per rispettare, nel tradurre, il ritmo e la struttura vorticosa della lingua di pascal.

"per il giovane stendhal, la scoperta di cimarosa fu la scoperta della musica": cosi` scrive enzo siciliano nella sua prefazione a questa vita di mozart, che segna il debutto del grande narratore francese nella letteratura. se cimarosa fu infatti il primo grande amore musicale di stendhal, mozart rappresento` l`approdo definitivo della sua passione, perche`, come racconta lo stesso stendhal in questa piacevole breve biografia: "un pittore, volendo una volta adulare cimarosa, gli disse di considerarlo superiore a mozart. al che l`italiano, con vivacita`: `che direste voi a chi vi dichiarasse che siete piu` grande di raffaello?`".

forse non lo sapete, ma il piccolo oggetto che avete in mano - cosi` maneggevole, chiaramente stampato, dai caratteri eleganti, corredato da un frontespizio e da un indice - deve quasi tutto al genio di aldo manuzio, che cinque secoli fa ha rivoluzionato il modo di realizzare i libri e ha reso possibile il piacere di leggere. benvenuti nel mondo del primo editore della storia.

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