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Raccolta di brani editi dalla Coed negli anni 50/60.Pop e Doo Wop con The Crests,The Rivieras,The Visions etc.

unico plausibile parallelo a jane austen, ivy compton-burnett (1892-1969) passo` una vita in apparenza priva di eventi, a londra, mentre intorno a lei si accumulavano le catastrofi della storia. ma non di esse parlano i suoi romanzi, che sono tutti contrappunti su un altro genere di catastrofi: quelle che avvengono ogni giorno in qualsiasi interno borghese. e quale migliore occasione di nefandezze di un`eredita`? soldi, sesso e famiglia: una miscela, la piu` esplosiva, che non manchera` di agire.

quarant`anni dopo, gli archivi desecretati del dipartimento di stato e della cia restituiscono un piccolo tesoro: la versione americana del fallito tentativo insurrezionale dell`argentino ernesto "che" guevara in bolivia. un vero e proprio contro-diario scritto giorno per giorno da washington e dall`ambasciata usa a la paz nei caldi mesi del 1967, quando sembrava imminente l`esplodere di un "nuovo vietnam" dal rio grande alla terra del fuoco. le carte rivelano in tutta la sua drammaticita` la fragile, contraddittoria politica dell`amministrazione johnson nei confronti dell`america latina, e completano il celebre diario in bolivia del che, un cult mondiale della rivolta giovanile del 1968.

molti ricorderanno la celebre dedica de "il piccolo principe" a leon werth, "il miglior amico che abbia al mondo". dopo la misteriosa morte di saint-exupe`ry, leon werth raccolse i suoi ricordi e documenti legati al periodo tra il 1940 e il 1944: lettere, fotografie, disegni, appunti sparsi degli ultimi quattro anni di vita dello scrittore. la sua passione per il volo, i percorsi letterari, l`eredita` spirituale cui "tonio" stava dando nuove forme in "cittadella", ultima opera rimasta incompiuta. nacque cosi` questo volume, un viaggio a ritroso, un`immersione nel tessuto intimo della vita e dell`opera di saint-exupe`ry, con cui werth richiama all`esistenza lo scrittore francese attraverso i ricordi piu` vivi della loro amicizia, tra frammenti alla deriva che ricostruiscono la storia di un vincolo di straordinaria intensita` emotiva e intellettuale.

chi nasce oggi in una grande citta` - o anche in campagna - non ha molte occasioni per vedere animali, se non gli antichi testimoni della vita domestica: cani e gatti. ma gli animali continuano a visitarci, per lo meno nei sogni. e ci ricordano un`altra vita - ormai remota e lunghissima - in cui gli uomini erano stati una specie mescolata a molte altre. anche in cielo, le costellazioni dello zodiaco - il cui nome stesso significa luogo degli animali - disegnano la mappa di una zoologia che non cessa di manifestarsi. piu` di ogni altro fra coloro che hanno preso le mosse da jung, james hillman ha saputo interrogarsi su queste "presenze" e inchinarsi davanti al loro potere, come mostra questo libro, che e` una guida per chi voglia riconoscere che cosa sono gli animali in noi.

dal 1990 a oggi un`ondata di guerre civili si e` abbattuta su singoli paesi e intere aree regionali: la jugoslavia all`indomani della fine della guerra fredda, la somalia, l`africa occidentale e la regione dei grandi laghi nei dieci anni immediatamente successivi, il medio oriente, l`africa settentrionale e l`ucraina nel periodo piu` vicino a noi. questa proliferazione di guerre civili ha attirato l`attenzione di decisori politici, operatori umanitari, giornalisti e, naturalmente, studiosi. ma, allo stesso tempo, li ha convinti sempre di piu` a vedere nella guerra civile un fenomeno marginale, confinato una volta per tutte fuori degli spazi `centrali` del sistema internazionale e associato a qualche forma di arretratezza economica, politica o persino culturale. allargando la prospettiva oltre l`ultimo trentennio, il libro rovescia questa immagine. e sufficiente attingere all`esperienza storica, infatti, per constatare che la guerra civile costituisce un`esperienza centrale nella storia europea (e italiana). attorno a essa ruotano alcune delle determinanti fondamentali dell`ordine politico: l`edificazione e la successiva implosione della distinzione tra `noi` e gli `altri` la conseguente separazione tra cio` che e` dentro e cio` che e` fuori dall`unita` politica e, quindi, tra politica `interna` e politica `estera` la distinzione ancora piu` capitale tra violenza `buona` e violenza `cattiva`, `legittima` e `illegittima`, `legale` e `criminale`.

valerio magrelli ha affrontato a piu` riprese, in poesia e in prosa, il tema dell`infanzia, anche attraverso pagine autobiografiche. questo e` il suo libro della maturita`, ma l`infanzia e l`adolescenza non scompaiono del tutto: vengono viste come in uno specchio. immagini rovesciate da interpretare da un altro punto di vista e con altre prospettive. infanzia e vecchiaia spesso convivono, come nella poesia in cui si dice: la figura di pollicino, che torna anche in un poemetto successivo, rimanda all`immaginario piu` tipico del mondo infantile, alla paura di perdersi, ma il perdersi, in un`altra poesia, viene confessata come caratteristica di tutta una vita: sbagliare la strada in un viaggio, confondere una citta` con un`altra. confusione geografica, confusione onomastica. condizioni di smarrimento che hanno sempre costituito punti di forza euristica nella poesia di magrelli. i residui di infanzia hanno conformato un`intera esistenza ma ora, alle soglie della vecchiaia, prendono tutto un altro aspetto. sono e non sono piu` quello che erano. l`infanzia diventa oggetto di sguardo, piu` che di autoanalisi. e la tenerezza nei confronti dei figli o dei ragazzi graffitari. il punto di vista e` ora la vecchiaia (), l` da salire che si avvicina. ma il fascino di questo libro e` che l` ribalta ma non cancella l`. tutto si tiene insieme. cosi` come insieme al tema generazionale scorrono altri temi, piu` laterali in questo libro rispetto ai libri precedenti, ma non meno importanti: la malattia, il , la musica, la cultura pop. sempre con quella capacita` che e` tipica di magrelli di partire da una scena o da una constatazione e trasformarle in un percorso mentale inatteso, illuminante o, spesso, inquietante.

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