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quando il giovane nietzsche pubblico` la nascita della tragedia, subito la corporazione dei grecisti si risenti` - e wilamowitz lo attacco` con un pamphlet feroce. aveva buone ragioni, perche` quel testo di nietzsche minacciava tutto l`assetto degli studi classici. ma una vera risposta a wilamowitz sarebbe venuta solo nel corso del novecento, dall`opera di kere`nyi. sin dagli inizi degli anni trenta, e poi attraverso il dialogo e la collaborazione con jung e thomas mann, kere`nyi sviluppo` una visione della grecita` che permetteva di risalire alle origini di quella che egli chiamo` mitopoiesi e mostrava come una rete possente di simboli innervasse ogni aspetto della vita greca. se c`e` un libro dove questa visione si presenta nelle sue piu` svariate sfaccettature - ciascuna delle quali corrisponde a un aspetto delle molteplici ricerche di kere`nyi -, e` proprio religione antica, apparso per la prima volta nel 1940 e nella sua edizione definitiva nel 1971. non e` un trattato ne` un`opera sistematica, ma un felice tentativo di illuminare eventi e categorie indispensabili per accedere al mondo classico, come gia` si puo` desumere dal titolo di alcuni capitoli: , , , , , , . e ogni volta kere`nyi ci addita la via regale per avvicinarsi a questi temi.

tra la fine dell`ottocento e l`inizio del novecento il progresso scientifico e tecnologico modifico` radicalmente la vita quotidiana dei popoli occidentali. l`arte, naturalmente, non poteva non essere coinvolta in simile cambiamento. il critico berlinese walter benjamin fu tra i primi e piu` acuti indagatori di tale fenomeno. nei suoi saggi il filosofo intravede e teorizza la nuova funzione e la nuova natura dell`opera d`arte, che da capolavoro dal valore puramente estetico avvolto da un`aura quasi magica, grazie ai nuovi media tecnologici, capaci di diffonderla indefinitamente su scala planetaria, assume un ruolo politico e sociale, come gia` stava emergendo nella fotografia, nei film di ejzenstejn e chaplin e come si preparava a fare la radio. nell`introduzione giulio schiavoni, autore della limpida traduzione, guida il lettore nel percorso critico e ideologico dell`autore.

un padre, un figlio, una malattia che li separa in pochi mesi, prima che riescano a dirsi quel che non si sono detti mai. cosi` il figlio si ritrovera` con poche tracce in mano per poter ricostruire quella figura affascinante ma enigmatica. l`ingegner albinati faceva parte di una generazione sposata al proprio lavoro: uomini intraprendenti, fumatori incalliti e padri evasivi, che hanno domato il boom economico e consumato la vita fino all`ultima goccia. tra la vergogna di prendere appunti mentre suo padre sta morendo e la paura di perderlo per sempre, e cosi` di perdersi, lo scrittore albinati tenta una riconciliazione personalissima con il proprio genitore, che e` pero` la stessa sfida per tutti i figli quando devono, loro malgrado, diventare uomini. un libro necessario su un legame delicato, sottilmente in equilibrio tra il pudore e il bisogno di raccontare, di capire.

da qualche tempo, l`"afropessimismo" di maniera - che descrive il continente come una nebulosa indifferenziata in perenne emergenza - ha lasciato il posto a toni piu` lusinghieri, sulla base dei tassi di crescita dei paesi piu` favoriti. con le sue enormi risorse, l`africa e` un partner importante del mondo sviluppato ed e` sempre piu` presente nell`agenda della politica internazionale anche perche` influisce sulla "sicurezza" dell`intero sistema. e cosi` piu` che mai essenziale inquadrare i successi e le crisi nel contesto argomentato di una storia che e` stata a lungo negletta o travisata. il libro, in questa nuova edizione, fa il punto sull`evoluzione della storia e della storiografia dell`africa e da` conto di come gli assetti istituzionali, la societa` e l`economia dei vari stati africani - e di un`africa che non ha rinunciato a perseguire una politica unitaria a livello regionale e continentale - hanno assunto un profilo piu` stabile e meglio definito.

napoleone fu figlio della rivoluzione francese, e la sua straordinaria parabola e` comprensibile solo in relazione a quell`evento, che egli a un tempo prosegui` e liquido`. il libro traccia un bilancio complessivo della figura di napoleone stratega e statista, facendo il punto sulla sua azione politica e militare e su quel particolare regime autoritario-plebiscitario che fu il bonapartismo. sono inoltre illustrate la dimensione europea dell`avventura napoleonica, le sue ricadute per l`italia, e la fortuna che essa ha avuto nei due secoli successivi, nella cultura storica e politica come in quella letteraria.

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