
questa di pericle e` un noir, girato come un buon film americano degli anni quaranta, con un ritmo secco, un plot che non perde un colpo e personaggi che hanno uno spessore del tutto ignoto ai cliche` imposti dal genere: pericle, l`uomo-cane che diventa uomo e acquisisce consapevolezza di se` attraverso il rifiuto delle regole del suo mondo e l`incontro con una strana donna; e questa donna, nastasia, la polacca finita a lavorare a pescara in una fabbrica di copertoni, che se lo porta a casa e se lo portera`, forse, anche piu` lontano.

la liberta` italiana, nelle repubbliche del tardo medio evo, nel risorgimento e nella lotta antifascista, e` stata opera di uomini e donne religiosi. molti di loro avevano una sincera fede cristiana, spesso lontana o in aperto contrasto con l`insegnamento della chiesa cattolica. altri non credevano in alcuna religione rivelata, ma furono credenti, apostoli e talora martiri di altre religioni, che essi chiamarono "religione del dovere" o "religione della liberta`". gli uni e gli altri furono persone religiose perche` vissero la vita come missione, vale a dire come dedizione a un ideale morale: l`ideale della liberta`, il chierico obiettera` che vera religione e` soltanto quella che afferma, sulla base di una rivelazione, l`esistenza di un dio trascendente. qualche laico protestera` che non c`e` bisogno di chiamare "religione" la devozione a un ideale morale. alla critica del chierico e` facile rispondere che il suo argomento e` arrogante e irrilevante: arrogante perche` pretende di dire a chi ha vissuto per la religione del dovere o per la religione della liberta` che la sua non e` vera religione; irrilevante perche` la sua protesta non cambia il dato storico che ci furono in italia uomini e donne che vissero secondo quelle religioni che egli considera non vere. analoga risposta vale per il laico poco avveduto: e` un fatto storico che ci furono persone che si sentirono religiose perche` vissero con devozione assoluta l`ideale morale della liberta`.


"le lettere da capri" e` forse il romanzo piu` problematico e sfaccettato di mario soldati. ricco di sfumature e implicazioni, e` incentrato su un`intricata storia d`amore e gelosie, di ambiguita` e finzioni che si mescolano nella vita dei protagonisti: harry, giornalista e studioso d`arte americano che vive in italia, la moglie jane, sua connazionale, a lui legata da stima e fiducia piu` che da amore, e la romana dorothea, ragazza del popolo e prostituta per cui harry prova un`attrazione feroce e morbosa. sullo sfondo cosmopolita di roma, parigi, new york e capri si svolge la loro vicenda, una lunga complicazione sentimentale che ruota attorno a una duplice confessione e ad alcune lettere che jane, all`apparenza irreprensibile, ha scritto a un amante italiano.


l`inchino, il saluto, il bacio, i vari giochi del flirt da una parte, i comportamenti aggressivi, minacciosi, impositivi dall`altra, analizzati sceverando le costanti filogenetiche e l`elaborazione culturale, oltre che ricorrendo continuamente alla comparazione fra comportamento umano e animale. un libro che ha segnato una pietra miliare nello sviluppo dell`etologia umana.