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D.Snider,Anthrax, Twisted Sister

supremamente ottuso e` per bernhard il mondo dei premi letterari, di cui traccia un ritratto insieme crudele e divertentissimo, senza risparmiare frecciate a nessuno, neanche a se stesso: "tutto era repellente, ma piu` repellente di tutto trovavo me stesso" dice a proposito del premio franz theodor csokor. al grottesco balletto prendono parte stolidi largitori e beneficati vanesi; ministre che russano durante i panegirici per poi risvegliarsi di botto sbraitando imperiose: "ma dove si e` cacciato il nostro scrittorello?"; conferitori di attestati e di prebende che, scambiando il sesso dei poeti laureandi, parlano con disinvoltura della "signora bernhard"; politici opportunisti e di abissale ignoranza preoccupati solo di fare passerella; giurie letterarie insipienti ma ben liete di trasferirsi, spesate di tutto, nei migliori alberghi e ristoranti; finanziatori che con un esborso spudoratamente basso si assicurano pubblicita` a buon mercato e una fama di generosi mecenati; e grossolani esponenti dell`industria che presentandolo parlano diffusamente dello "straniero nato in olanda", il quale pero` "gia` da qualche tempo vive tra noi", e al quale attribuiscono senza fare una piega un fantomatico romanzo ambientato in un`isola del sud. "se qualcuno offre del denaro vuol dire che ne ha ed e` giusto alleggerirlo" pensa tuttavia bernhard, e non nega affatto di averlo speso volentieri, soprattutto se gli ha dato l`occasione per comprarsi finalmente una triumph herald.

al centro di questo libro si trova un sogno, l`unico che baudelaire abbia raccontato. entrare in quel sogno e` immediato, uscirne difficile, se non attraversando un reticolo di storie, di rapporti e di risonanze che coinvolgono non solo baudelaire ma cio` che lo circonda. dove spiccano due pittori di cui baudelaire scrisse con stupefacente acutezza: ingres e delacroix; e due altri che solo attraverso baudelaire possono svelarsi: degas e manet. secondo sainte-beuve, perfido e illuminato, baudelaire si era costruito un "chiosco bizzarro, assai ornato, assai tormentato, civettuolo e misterioso", che chiamo` "la folie baudelaire" (folies era il nome settecentesco di certi padiglioni dedicati all`ozio e al piacere), situandolo sulla "punta estrema del kamcatka romantico". ma in quel luogo desolato, in una terra ritenuta dai piu` inabitabile, non sarebbero mancati i visitatori. anche i piu` opposti, da rimbaud a proust. anzi, sarebbe diventato il crocevia inevitabile per cio` che apparve da allora sotto il nome di letteratura. qui si racconta la storia, discontinua e frastagliata, di come "la folie baudelaire" venne a formarsi e di come altri si avventurassero a esplorare quelle regioni. un storia fatta di storie che tendono a intrecciarsi, e per alcuni decenni ebbero come sfondo le stesse strade di parigi.

questo non e` un libro di viaggio, "categoria insulsa" esordisce brace chatwin nell`introduzione. piuttosto, un romanzo nel senso migliore, qualcosa di nuovo e fresco: la storia della liberazione dalla claustrofobia di un`esistenza trascorsa a new york durante la seconda guerra mondiale. fuggita dalla francia negli stati uniti all`inizio del conflitto, sybille bedford sente d`improvviso il bisogno di ripartire, di parlare un`altra lingua, di mangiare cibo diverso, di trovarsi in un paese dal lungo e fosco passato ma quasi privo di un presente. la scelta cade sul messico. "cieca al luogo comune" - sono ancora parole di chatwin -, la bedford non attinge al repertorio dello scrittore in trasferta, non si abbassa alla satira, non e` "spiritosa", non pontifica. il risultato e` una miriade di sorprese, di delizie a ogni pagina, a ogni passo. lo spirito nomade ereditato dalla madre e il raffinatissimo gusto di ascendenza paterna si coniugano per regalarci un vero "libro delle meraviglie", una miniera di scorci storici e geografici colti da un`angolazione inedita che "tocca la verita`". l`orecchio assoluto per la conversazione capta, negli scambi fra anglo-americani e messicani, surreali sfumature d`incomprensione, che raggiungono vertici di ilare nonsenso. partita dalle "splendide terme di caracalla della grand central station", sybille bedford finira`, nei panni di quell`animale sacro che e` l`ospite, in casa dell`incredibile personaggio che da` il titolo al volume.

negli anni cruciali del regno delle due sicilie, tra napoli, palermo e amalfi, una storia d`amore, di sostituzioni e di identita`, una giovane donna scomparsa e il suo doppio che ritorna misteriosamente a intrigare amanti e scienziati di malie e di passioni. la nobile fanciulla chiara ama il giovane alessandro, dell`illustre famiglia degli altomare. dopo estati trascorse a intrecciare giochi d`amore i due si sposano, ma chiara presto e` uccisa dal vaiolo. a sconvolgere la rassegnazione di chi la pianse e l`isolamento in cui s`e` chiuso il suo sposo, compare una donna che alcuni riconoscono come chiara. ma chi sia veramente non e` dato sapere. questa incertezza compenetra i destini incrociati e gli interessi contrastanti dei personaggi. la vicenda si snoda su piu` registri: c`e` la testimonianza oggettiva e piana di un narratore. ma accanto a questa, il diario e le lettere tra il giovane altomare e un singolare scienziato francese trasformano uomini, cose e avvenimenti in perturbanti fantasmi della mente. ruggero cappuccio e` scrittore e regista per il teatro e il cinema, e da questo trae una personalissima maniera di immaginare l`intreccio e la sapienza nel far risuonare le sue molte voci come su un vasto palcoscenico.

questo volume raccoglie e ordina, a cura e con un`introduzione di pietro gelli, tutti gli scritti verdiani di mila, comparsi, oltre che nel libro giovanile "il melodramma di verdi", nei successivi "la giovinezza di verdi" (1974) e "l`arte di verdi" (1980). l`opera di mila e` insieme biografia e analisi critica, ed e` un testo di riferimento per gli studiosi, per gli appassionati di musica e per i comuni lettori.

il racconto e` scritto in prima persona da un ragazzino di dieci anni, terzo di sette fratelli, affascinato dalla dimensione fantastica che lo circonda. il mondo gli appare intriso di leggende: da quella del campo degli scomparsi dove nemmeno i gabbiani vogliono volare, alla casa del donegal dove i bambini vengono rapiti da forze sovrannaturali, a crazy joe che fissa sempre nello stesso punto da quando la donna dei suoi sogni vi si e` trasformata in volpe. il mondo pero` e` fatto anche di vita quotidiana: la realta` della citta` di derry, nell`irlanda del nord, tra gli anni quaranta e cinquanta, con i suoi conflitti politici, i suoi segreti familiari, i suoi intrighi pericolosi.

il settore indipendente ha prodotto, negli stati uniti, molti film interessanti da "sesso, bugie e videotape" a "puip fiction", fino ai recentissimi "crash" e "i segreti di brokeback mountain", i film indie costituiscono ormai una realta` produttiva e artistica al di fuori di hollywood. ma che cos`e` esattamente il cinema "indipendente"? questo libro ne esamina nel dettaglio le caratteristiche. se l`indipendenza e` definibile in termini industriali, nel senso di liberta` dal controllo dei grandi studios, king mostra come essa possa anche comprendere le strategie estetiche o formali che contrassegnano i film al di fuori del mainstream, o una specifica sensibilita` nei confronti di istanze sociali. alcuni film indipendenti marcano la loro distanza dal filone tradizionale sotto tutti questi punti di vista; altri si pongono in una relazione piu` stretta con hollywood. nel mezzo, ci sono vari livelli di differenziazione che rendono conto delle caratteristiche "non convenzionali" o "eccentriche" connesse al settore indie. l`indipendenza appare cosi` come una qualita` dinamica piuttosto che fissa, attiva in quel territorio che presenta punti in comune con hollywood e con le alternative radicali dell`avanguardia, del cinema "artistico" o impegnato.

breve, scabro e fastidiosamente credibile. il racconto, spesso improntato all`immediatezza di un diario intimo, dell`adolesecnza deturpata di rebecca tregianni, nata e cresciuta nella rhonda valley, area mineraria del galles del sud ridotta allo stremo delle risorse umane e materiali dalla crisi degli anni ottanta e novanta. rebecca, in balia di una madre dissestata dall`alcol e di un improbabile e violento patrigno, cerca nello studio e nella musica una possibile via di scampo alla grettezza della sua vita. nel reiterato tentativo di placare la sua fame ossessiva di riconoscimento e di espellere il dolore da se`, rebecca non si risparmia la droga, l`alcol e l`autolesionismo, fino alla liberazione dalla morsa del passato, nella scelta di raccontarlo.

in un futuro non troppo lontano, la terra e` diventata un pianeta grigio e senza fiori. non ci sono piu` alberi ne` piante e non c`e` neppure spazio per i bambini e gli animali, tanto che sono sorte associazioni che si prefiggono lo scopo di combatterli e distruggerli. un giorno un`astronave, proveniente da un pianeta abitato da creature vegetali, e` costretta a scendere sulla terra a causa di un`avaria. tra i passeggeri c`e` clorofilla, una pianta neonata che rischia di morire a contatto con l`inquinamento atmosferico. i suoi genitori la affidano allora al professor erasmus, il miglior esperto di botanica del pianeta. erasmus inventa il "verdeplasma", col quale guarisce la piccola clorofilla e restituisce nuova vita alle piante, che tornano a crescere rigogliose. ma la storia continua... eta` di lettura: da 6 anni.

"elizabeth e` scomparsa!" e` scritto sui fogli che maud si ritrova nelle tasche, appiccicati al frigo, vicino al telefono, e per di piu` scritti a mano con la sua grafia. maud sta diventando un po` smemorata e la sua presa sulla realta` a volte vacilla. continua a comprare barattoli su barattoli di pesche sciroppate quando ne ha la dispensa piena, si dimentica di bere le tazze di te` che ha appena preparato, e scrive un sacco di appunti per ricordare a se stessa le cose. non si dimentica pero` della sua amica elizabeth, scomparsa e probabilmente in pericolo. ma nessuno sembra darle retta, non sua figlia, non le infermiere che vengono a prendersi cura di lei, non i poliziotti, e nemmeno peter, l`egoista figlio di elizabeth. maud e` sospettosa, non ha la minima fiducia nelle loro rassicurazioni ed e` determinata a scoprire cosa e` successo. ancora non sa che le sue smemorate ricerche stanno per condurla indietro di cinquant`anni, nell`inghilterra dell`immediato dopoguerra, alla sua infanzia e a un mistero irrisolto che aleggia come un fantasma sulla sua famiglia: la scomparsa dell`adorata sorella maggiore sukey. e se il mistero della scomparsa di sukey contenesse la chiave per ritrovare elizabeth? emma healey intreccia il potere ambiguo dei nostri ricordi con la forza dei sentimenti, in un puzzle misterioso dove i tasselli vengono mescolati di continuo fino all`ultima pagina.

samia e` una ragazzina di mogadiscio. ha la corsa nel sangue. ogni giorno divide i suoi sogni con ali`, che e` amico del cuore, confidente e primo, appassionato allenatore. mentre intorno la somalia e` sempre piu` preda dell`irrigidimento politico e religioso, mentre le armi parlano sempre piu` forte la lingua della sopraffazione, samia guarda lontano, e avverte nelle sue gambe magre e velocissime un destino di riscatto per il paese martoriato e per le donne somale. gli allenamenti notturni nello stadio deserto, per nascondersi dagli occhi accusatori degli integralisti, e le prime affermazioni la portano, a soli diciassette anni, a qualificarsi alle olimpiadi di pechino. arriva ultima, ma diventa un simbolo per le donne musulmane in tutto il mondo. il suo vero sogno, pero`, e` vincere. l`appuntamento e` con le olimpiadi di londra del 2012. ma tutto diventa difficile. gli integralisti prendono ancora piu` potere, samia corre chiusa dentro un burqa ed e` costretta a fronteggiare una perdita lacerante, mentre il "fratello di tutta una vita" le cambia l`esistenza per sempre. rimanere li`, all`improvviso, non ha piu` senso. una notte parte, a piedi. rincorrendo la liberta` e il sogno di vincere le olimpiadi. sola, intraprende il viaggio di ottomila chilometri, l`odissea dei migranti dall`etiopia al sudan e, attraverso il sahara, alla libia, per arrivare via mare in italia.

il calendario atlante e` uno strumento per approfondire argomenti di carattere geografico, economico e statistico. l`edizione 2001 contiene: almanacco, con prefissi telefonici, fusi orari e dati climatici, cambi e unita` di misura di tutti i paesi; sezione mondiale, con i raffronti statistici di tutti gli stati del mondo e i guinness dei prodotti; sezione italia, con un`analisi ricca e dettagliata della realta` del nostro paese; stati del mondo, in ordine alfabetico, con cartina di posizione, popolazione, lingua, religione, moneta, dati economici, indicatori sociali, comunicazioni e statistiche culturali; atlante mondiale, con cartografia a colori e indice dei nomi.

Il nuovo atteso lavoro della band scozzese, Days Of The Bagnold Summer, conferma tutto quanto di positivo è stato scritto su di loro. Pop elettrico, con sventagliate folk, il tutto al servizio di canzoni d'autore. Sempre portati in palmo di mano dalla critica musicale, Belle and Sebastian non solo non deludono, ma confermano appieno il loro valore.

di chi e` la voce che risuona in "alla cieca"? e certo il racconto di un recluso e di un fuggitivo. e jorgen jorgensen, il re d`islanda poi condannato ai lavori forzati nell`inferno di un`altra isola, agli antipodi, giu` alla baia. e il compagno cippico, passato dai lager nazisti a goli otok, la terribile isola calva dove tito confinava i dissidenti. e tore e jan jansen, neve`ra e strije`la e i mille nomi dei partigiani e dei clandestini. e il rivoluzionario e il fondatore di citta`, il marinaio e il cybernauta... e anche l`argonauta nel suo viaggio infinito attraverso oceani dove s`incontrano solo l`avventura e la morte, il sangue e la violenza, in un esilio che solo a tratti s`illumina dell`amore di una donna che si chiama maria, marie, mariza o marja, e norah e mangawana... in questo devastante e struggente memoriale a narrarsi e` l`eterno ribelle, l`ammutinato, l`eretico in balia delle onde e del buio della storia, ma anche dei suoi sogni di giustizia e della disciplina di partito. prefazione di eugenio scalfari.

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