
il libro si propone di offrire uno strumento di conoscenza e di approfondimento a coloro che si affacciano per la prima volta su un universo poetico ancora sconosciuto. essa non si accontenta di ripercorrere le tappe di un viaggio attraverso quattro secoli di letteratura, ma fa il punto sull`argomento. la letteratura brasiliana si presenta oggi molto diversa da quella di pochi decenni orsono. diverso ne appare il significato. e seppellito per sempre il problema di una lingua "brasiliana", totalmente svincolata dal modello portoghese, la lingua di un brasile di centottanta milioni di parlanti di fronte ai dieci milioni della madrepatria, un brasile fiero che non ha piu` bisogno di cantare "minha lingua e` brasileira, ja` passou de portugue`s".

agli estremi confini del mondo conosciuto, fra le tempeste e i ghiacci del mar nero, c`e` un paese selvaggio e poco abitato, tomi (l`odierna costanza), il luogo della relegatio di publio ovidio nasone, che li` visse per una decina d`anni e che vi fu sepolto il 17 o il 18 d.c. in una totale trasmutazione di tempi, in completo anacronismo, giunge a tomi un amico di ovidio, cotta, determinato a trovare tracce del poeta e del suo capolavoro incompiuto, le metamorfosi. la singolarita` di "il mondo estremo" fa si` che il lettore sia coinvolto nella ricerca di cotta e ritrovi, attraverso di lui, un mondo siamo ai giorni nostri - in cui il mito si trasfigura in realta`. ecco allora che il contesto diviene minutamente realistico e, per esempio, alla sera, nella desolata piazza della ferrigna tomi, giunge cypari, un "proiezionista" ambulante, che mostra un film d`amore disperato in cui la bella alcione viene trasformata, assieme al compianto sposo, in un uccello marino. cotta trovera` presso tomi, a trachila, in montagna, la casa di ovidio. lo aiutera` pitagora di samo, ridotto a servo di ovidio, e, nel folto dei boschi cupi e terribili, sotto una coltre di lumache striscianti, appariranno delle pietre con i versi incisi dal poeta. e ancora, in una memorabile alba, mentre si consumano i riti del carnevale, apparira` un corteo di pazzi, travestiti chi da dio sole, chi da medea, chi da orfeo... recitano strani versi di un`opera distrutta dall`autore, ma non scomparsa: le metamorfosi.