



"diario russo" e` il testamento morale di anna politkovskaja, ma anche la spiegazione implicita del suo assassinio, avvenuto il 7 ottobre 2006 e rimasto impunito. il libro ricostruisce infatti in dettaglio, su basi rigorosamente documentarie, anni cruciali della storia russa, contemporanea. rispetto alla russia di putin, questa volta la verita` sul paese non si rivela attraverso un affresco polifonico, storie convergenti che solo alla fine individuano il loro motore immobile nella figura di putin. qui la prospettiva e` rovesciata: si parte dal centro stesso del potere, documentando giorno per giorno il gioco politico che ha portato alla morte della democrazia parlamentare russa e al progressivo contrarsi della liberta` di informazione. una morte annunciata gia` nel 1999, ma divenuta palese con l`elezione pilotata della quarta duma nel dicembre 2003 e l`indebolimento del fronte democratico. l`esplosione nella metropolitana di mosca, il crollo del parco acquatico di jasenevo, l`insabbiamento dell`inchiesta sull`eccidio al teatro dubrovka, l`assassinio del presidente ceceno achmet kadyrov e l`intervista a suo figlio ramzan, le testimonianze sul sequestro di beslan, le cosiddette "azioni terroristiche di al-qaeda nel caucaso": sono solo alcune tappe di un viaggio perturbante nella storia di ieri. e la formula del diario permette di ricostruire i passaggi intermedi di avvenimenti che hanno sconvolto la russia e insieme le loro connessioni con la politica, spesso sfuggite ai media occidentali.








nove racconti tutti concatenati da un gioco di sottili richiami. testi, di per se` indipendenti, rimandano agli altri grazie ad un luogo o un nome e partecipano al disegno di piu` percorsi di vita paralleli. una scrittura in movimento, musicale, fatta di temi e variazioni.

e stato ritrovato un "satyricon" al femminile. ambientato nello stesso periodo neroniano del capolavoro di petronio, questo straordinario inedito racconta in prima persona le avventure di una matrona emancipata. avventure non proprio casalinghe: intellettuale ma anche bottegaia come la figlia di un libraio deve essere, vibia tirrena infatti e` sempre in movimento nella pompei terremotata del 63 d.c. la troviamo alle prese con lavori non pagati, cognati infidi, zie politicanti, attori debitamente equivoci, estetiste che vanno matte per i pettegolezzi sulla corte imperiale, strane scritte sui muri e sogni infranti. senza perdersi di coraggio, tirrena insegna filosofia alle ragazze ricche nella speranza che comprino libri e li leggano, esercita quotidianamente la virtu` della sopportazione con due mariti e tre figli (nessuno dei quali e` suo) e all`occasione organizza spettacoli. il minimo che le poteva capitare e` incontrare alle terme una vestale in missione segreta. nella storia seguente, vibia tirrena deve affrontare un difficile caso giudiziario nel quale sono in gioco l`onore e la vita di una sua cara amica, facendoci rivivere un celebre processo emerso dagli scavi della seconda citta` sepolta dall`eruzione del vesuvio nel 79 d.c.









Come dice il titolo dell'album, Things Change, Le cose cambiano. ed è proprio quello che succede in questo nuovo lavoro degli American Aquarium. Infatti, rispetto all'ultimo disco della band, Wolves, le cose sono veramente cambiate. C'è solo il leader B.J. Barham, mentre il retso del gruppo è nuovo di zecca: Shane Boeker (chitarra), Joey Bybee (batteria), Ben Hussey (basso) ed Adam Kurtz (pedal steel and electric guitar). Poi l'album mantiene il suono degli Aquarium ed ambienta le sue canzoni nelle zone rurali della Carolina del Nord, da dove proviene Barham. Registrato a Tulsa, Oklahoma, il disco è prodotto da John Fullbright e, tra gli ospiti, vede coinvolti musicisti del calibro di John Moreland e Jamie Lin Wilson.

Nuova edizione invinile, 2019, rimasterizzata, del classico LP di Dylan. Columbia Records,
nell`ottobre del 1928 virginia woolf fu invitata a tenere due conferenze sul tema le donne e il romanzo. e l`occasione per elaborare in maniera sistematica le sue molte riflessioni su universo femminile e creativita` letteraria. risultato e` questo straordinario saggio, vero e proprio manifesto sulla condizione femminile dalle origini ai giorni nostri, che ripercorre il rapporto donna-scrittura dal punto di vista di una secolare esclusione attraverso la doppia lente del rigore storico e della passione per la letteratura.

a mezudat ram, un kibbutz isolato nel nord del paese, circondato da nemici e sormontato dall`ombra di cupe montagne, si svolge la vita di una comunita` di coloni, dediti all`agricoltura e all`allevamento, allo sport, alla musica, al dibattito, ma soprattutto alla purificazione. a trent`anni dalla fondazione del kibbutz, infatti, sono essenzialmente gli ideali di miglioramento personale e collettivo che sostengono i kibbutzim e il miglioramento si attua anche grazie al pettegolezzo. questo spiega la voce narrante di un colono che guida il lettore - non senza malizia e ironia - alla scoperta degli abitanti del kibbutz, concentrandosi soprattutto sulla famiglia di ruben harish. questi e` tra i piu` convinti sostenitori di una vita pacifica e collettiva, l`instancabile cantore delle virtu` di un`esistenza semplice e illuminata, il poeta del kibbutz. la moglie eva lo ha abbandonato per fuggire con un cugino in visita a mezudat ram come turista. si e` sposata, vive in germania e aiuta il nuovo marito a gestire un night-club. ruben lo ha accettato senza lamentarsi, sprofondando in una tristezza nobilitata dai doveri di maestro, guida turistica e poeta. e rimasto solo col figlio gai e la figlia noga e, per consolarsi, ha iniziato una blanda relazione con un`amica, bronka, un`insegnante sposata, madre di due figli. ma noga, che ha sedici anni, sembra aver ereditato la grazia e l`irrequietezza della madre; ezra, il marito di bronka, un camionista appassionato di bibbia che cita frasi sagge, diversamente da ruben sa vivere le proprie emozioni. e quando dalla germania arriva zachariah, il fratello di ezra, un personaggio misterioso e conturbante, le cui mire e comportamenti nessuno comprende, la comunita` e` gettata nello scompiglio.