



come la "madonna dei filosofi" anche il secondo libro di gadda (1934) raduna "pecore randage": scritture sparse, oscillanti tra le prose di diario, tratte dai ricordi della prima guerra mondiale, e le divagazioni su polemiche letterarie di quegli anni. nella sua unicita`, "il castello di udine" recalcitra a qualsiasi etichetta, anche a quella di "prosa d`arte". ma lascia intravedere tutti i caratteri distintivi, per non dire proverbiali, del gadda maggiore: l`ossessione dell`ordine e il ribellismo anarcoide, l`odio-amore verso milano e la sua classe dirigente, la straordinaria perizia retorica e i limiti costruttivi dell`intreccio, il calligrafismo (ma sui generis) e l`oltranza espressionistica del grande "pasticheur".

per vivere questa nuova avventura salgari ci trasporta sul delta del gange, in una jungla nera, dove il buio e` popolato di giorno da un silenzio funebre e di notte da un frastuono di urla, ruggiti e sibili che gela il sangue. e sullo sfondo di un ambiente cosi` ostile e misterioso che si intrecciano le vicende di tremal-naik, cacciatore di serpenti ed eroe solitario, kammamuri, suo fedele compagno, il diabolico suyodhana, ada corisbant, figlia di un ufficiale inglese che e` stata rapita dai thug, i sanguinari fedeli della nera kali, le cui vittime vengono offerte in sacrificio alla dea della morte e della distruzione.





avida, sanguinaria, assetata di potere, ma insieme intelligentissima, seducente e colta. chi era davvero cleopatra? questo libro restituisce verita` storica alla straordinaria figura dell`ultima e piu` famosa regina della dinastia tolemaica. la vita di cleopatra ci parla dei rapporti tra roma e l`egitto; ci porta a ripercorrere le storie d`amore e di politica intrecciate con giulio cesare e con antonio. rappresenta, infine, un punto di vista privilegiato per ripercorrere i principali eventi accaduti nel i secolo a.c. su tutti i paesi affacciati sul mediterraneo, e in parte dell`asia. la reputazione di cleopatra e` stata deformata dalla propaganda di augusto, che ha consegnato alla posterita` un`immagine della regina totalmente negativa, preda sessuale e insieme nemica pubblica dell`italia, nonche` principale responsabile della guerra civile che decreto` la fine della repubblica. visione che e` stata rilanciata dalla storiografia moderna, di stampo prevalentemente eurocentrico e maschilista, e da teatro e cinema, dove la regina e` stata presentata come l`antesignana della vamp o della donna in carriera e senza scrupoli. cleopatra fu invece soprattutto una consapevole erede dei faraoni, che si impegno` per tutta la vita a trasformare l`egitto nel fulcro di un nuovo ordine mondiale in una auspicata eta` dell`oro.

j.r.r. tolkien e` il creatore dell`universo fantastico della terra di mezzo ma prima ancora e` stato grande conoscitore delle mitologie classiche, medioevali e moderne. dopo il racconto delle gesta di beowulf e la caduta di artu`, lo ritroviamo in questo libro alle prese con tre storie accomunate dal tema della perdita, tre gemme struggenti e meravigliose. nella prima sir gawain e il cavaliere verde tolkien ci guida alla corte di re artu` a camelot il giorno di natale: il re non dara` inizio al banchetto finche` non avra` assistito a prodezze come e` usanza. un cavaliere imponente, con un`armatura verde della testa ai piedi, armato di un`ascia gigantesca lancia la sfida a tutti i cavalieri della tavola rotonda. sir gawain sa che la disfida significa morte certa ma e` l`unico a farsi avanti. scoprira` che in gioco non e` solo la vita ma la purezza e la dignita` del cavaliere. in sir orfeo tolkien ci narra in chiave medievale un mito della classicita`, la storia di orfeo e euridice, del loro amore piu` forte della morte, mentre in perla racconta di un padre disperato che piange la perdita dell`amata figlia, scivolata via come una perla tra le dita. tre drammi in versi, cesellati da tolkien con maestria e pathos, restituiti splendidamente nella nuova traduzione di luca manini.