

pubblicata nel 1987, la raccolta e` legata a uno dei periodi piu` felici della produzione di heaney e segna un`ulteriore maturazione all`interno della sua attivita` poetica. nel solco della grande tradizione irlandese, heaney celebra come di consueto la bellezza e la sacralita` della sua terra, ma in piu` aggiunge qui una nota di freschezza e leggerezza che rende ancora piu` godibile la lettura dei suoi versi.


pubblicato per la prima volta nel 1987, jura e` uno dei libri in cui meneghello dispiega piu` compiutamente le sue doti di studioso del dialetto vicentino e delle sue particolarita` piu` bizzarre, in cui da` conto di vicende personali tra la terra natale e l`inghilterra, il "paese degli angeli", in cui ci lascia stupiti e ammirati per i suoi virtuosismi verbali, per il suo sense of humour, per la sua capacita` di condurci per mano attraverso un labirinto linguistico cangiante come le immagini di un caleidoscopio.

"la poesia in dialetto e` ormai un testo a fronte del novecento ufficiale. il caso notevole di emilio rentocchini e` ora indicativo di una nuova sintesi delle "due tradizioni" (contini), quella colta e quella popolare, con riassunzione della seconda nella prima - qui a partire dal titolo in italiano, "ottave". uscito nei primi anni novanta sulla rivista "lengua", rentocchini colpiva immediatamente per la voce sicura, fin dal primo verso, dove la consumazione della lingua dei parlanti e` la dichiarazione della verita` dialettale." (gianni d`elia)

milioni di italiani vivono il ruolo di "utenti della citta`", disinformati e assenti, firmando una delega in bianco a architetti, ingegneri, geometri, amministratori comunali. questo libro vuole avvicinare all`architettura e all`urbanistica gli "utenti" che considerano tali argomenti materie da iniziati, documentando attraverso vaste indagini un dato di fatto innegabile: negli ultimi decenni, l`architettura e` riuscita raramente a comunicare sensazioni di gioia e di appartenenza. la scissione tra architettura di massa e architettura d`autore ha accentuato il distacco dalle esigenze umane e dal contesto storico e naturale.


sandro sardella, poeta operaio, ancora nel 2011, usa di base una forma di comunicazione diretta: come in fabbrica distribuiva ad personam i suoi volantini, implementandoli con il suo essere umano pensante, cosi` ancora oggi concepisce il fare un libro: poche copie, distribuite brevi manu. una rivoluzionaria forma di comunicazione interpersonale, l`unica intramontabile arte che raggiunga il prossimo. soprattutto, quando l`arte della "novita` prensile sorridente" (come lo versifica corrado levi) e` responsabilmente civile verso gli "operai marchiati" verso le "rappresentanze sindacali". sandro sardella con i suoi segnali (volantini, poesie e "fuori busta" quotidiani) contesta non solo il potere, ma anche il contropotere. forse connivente, sicuramente funzionale.















