


un mestiere difficile, i molti incontri, gli ambienti piu` disparati. gino paoli ripercorre partenze e ritorni, digressioni e interludi, musica e testo della sua vita, in un viaggio che ha il sapore di un`epoca.

nella nuova raccolta di gianni d`elia "varie voci parlano in un sogno". la scena e` quella di un luogo nostalgico-fantastico in cui convengono amici privati, personaggi politici, il padre scomparso e i padri intellettuali: da leopardi a pascoli, pasolini, roversi, fortini, giulio einaudi e ingrao; ma anche pantani o franco bertini, grande campione di basket, e tanti personaggi sconosciuti ai piu`. una comunita` di persone, scomparse o viventi non importa, perche` le terzine mosse e musicali di d`elia tracciano comunque una specie di necrologio collettivo, pacifista e utopico: un omaggio appassionato e dignitoso alle cose perdute, alla fine di un`epoca migliore di questa per ideali e impegno civile, all`antifascismo e alla resistenza come valori morali e umani preziosi.









il mondo del teatro professionistico non piaceva a pier paolo pasolini, gli era estraneo: a dominare sulle scene era infatti una lingua artificiale che a lui suonava falsa, artefatta, convenzionale. eppure, mentre nelle dichiarazioni pubbliche il poeta rimarcava lontananza e disinteresse per il palcoscenico, a un livello piu` profondo un`urgenza nutriva la sua creativita`, e intorno alla meta` degli anni sessanta, nell`era della televisione e delle masse, il tanto bistrattato teatro divento` quasi una via di fuga. con questo secondo volume si conclude la raccolta delle tragedie scritte in quel periodo: vi sono contenuti il dramma porcile, in dialogo simbolico con l`omonimo film, nel quale si racconta la vita di un grande industriale tedesco e si descrive l`eterna ipocrisia con cui si cementa la classe al potere; orgia, l`unica portata in scena con la cura personale dell`autore, in cui si mostra la disperata lotta di chi e` diverso contro la normalita` che respinge ai margini; infine bestia da stile, la storia del poeta cecoslovacco jan che lo stesso autore non ha esitato a definire