
tutta la nostra vita, le nostre abitudini, le citta`, i sistemi politici, la cultura, la scienza, le guerre, tutto cio` che compone il mondo moderno affonda le sue radici nel periodo che va dal 1815 al 1830, anni durante i quali si posero le premesse per la nascita della modernita`. paul johnson ha ricostruito questo decennio, dal congresso di vienna al crollo dell`impero spagnolo nelle americhe alla rivolta dei decabristi russi, ponendo in primo piano i fenomeni sociali, grandi e piccoli, e la folla di esseri umani che cambiarono la storia del mondo: pittori, letterati, musicisti, scienziati, soldati, industriali, mercanti, amanti, prostitute, finanzieri e piccoli furfanti.





costruito come dialogo, il "de repubblica" e` uno dei testi fondamentali dell`intero corpus ciceroniano. un testo di filosofia politica che analizza in maniera sorprendentemente attuale le possibili forme del governo e le sue altrettanto possibili degenerazioni. cicerone riflette sulla natura della monarchia, sempre a rischio di trasformarsi in tirannide, sull`aristocrazia e sulla sua deriva in oligarchia, sulla democrazia che puo` scadere in demagogia. ma si concentra anche sull`idea di giustizia e sulla sua pratica, all`interno dello stato e nei rapporti internazionali, sulla costituzione romana nel suo sviluppo storico e sulla figura dell`uomo di governo ideale, il princeps, colui il quale sacrifica l`interesse individuale a vantaggio di quello collettivo.




la novella italiana a partire da boccaccio e` stato uno dei generi letterari piu` letto, apprezzato e imitato in europa, e rappresenta una delle migliori stagioni letterarie italiane. ma se boccaccio e` rimasto un autore molto noto, meno conosciuti sono quelli che hanno scritto dopo di lui e sulle sue orme. in questo libro elisabetta menetti ha scelto le novelle piu` rappresentative, sorprendenti, conturbanti e fantastiche di autori del quattrocento e cinquecento italiano: sacchetti, sercambi, il piovano arlotto, straparola, masuccio salernitano, bandello, molza, morlini, arienti, gherardi da prato, manetti, grazzini, doni, fortini, ser giovanni fiorentino. l`italiano dell`epoca non e` facile per tutti da leggere; per questo le novelle sono state riscritte nell`italiano d`oggi da alcuni stimati autori e traduttori, in modo da riavere quella freschezza e quella comicita` immediata che le caratterizzava. le trascrizioni sono di dino baldi, daniele benati, nicola bonazzi, ermanno cavazzoni, gianni celati, ugo cornia, ivan levrini, giovanni maccari, simona mambrini, nunzia palmieri, giovanni previdi e jean talon.









"da ragazzino volevo diventare un musicista, e mio padre, che era un appassionato di musica bandistica, mi aveva regalato una tromba, avevo cominciato a studiare quello strumento, ma dopo un po` avevo smesso: mi faceva troppo male la bocca, e mi ero reso conto che in realta` io volevo cantare, e cantare con quella cosa incollata alle labbra era impossibile... allora, poco prima che la chitarra diventasse lo strumento, avevo deciso di diventare chitarrista, perche` cosi` potevo suonare e cantare". "elvis e` stato un genio, e io l`ho sempre amato. compravo tutti i suoi dischi, da "blue suede shoes" a "heartbreak hotel", e li riascoltavo di continuo, fino a consumarli: impazzivo veramente per la voce di elvis". "da ragazzi andavamo a masturbarci a casa di nigel, a woolton. restavamo tutta la notte, ci sedevamo in poltrona, spegnevamo le luci, e ci masturbavamo alla grande. c`era sempre qualcuno che diceva: "brigitte bardot! oooh!", e quel nome ci manteneva l`eccitazione; poi qualcun altro, credo che fosse john, diceva: "winston churchill!", e a quel punto l`erezione svaniva all`istante". "avevo parecchia paura delle droghe, dato che avevo avuto una madre infermiera, percio` ci andavo sempre cauto. direi che sia stato un bene, visto come giravano le cose, perche` ti capitava di ritrovarti in posti in cui qualcuno ti chiedeva: "vuoi sniffare un po` di eroina?", al che io rispondevo: "si`, ma solo un po`"... mi muovevo sempre come se stessi attraversando un campo minato"...








realizzata in collaborazione con l`associazione cai est monterosa. carta escursionistica zona val divedro: alpe veglia, bugliaga, monte cistella. scala 1:25.000. legenda in italiano, inglese, tedesco e francese.






rappresentata nel 422 a.c, nel pieno della guerra del peloponneso e in uno dei periodi piu` duri per la citta` di atene, "le vespe" prendono di mira il sistema giudiziario ateniese. protagonista della commedia e` il vecchio filocleone, che dedica ogni sua energia per fare il giudice popolare, contrastato dal figlio bdelicleone, che tenta di ricondurre il padre alla ragione, piu` volte stigmatizzando l`esercizio del potere giudiziario come fonte di corruzione. cosi` nel succedersi di scene comiche e d`incalzanti scambi di battute, il giovane bdelicleone mette a nudo la debolezza del padre, che nel corso della commedia si rivela vittima inconsapevole del potere e involontario strumento di corruzione. nell`introduzione guido paduano spiega le problematiche storiche della commedia, ben evidenziate dalla traduzione e dal commento di elena fabbro.

jean-baptiste grenouille nasce nella parigi del settecento, nel luogo piu` mefitico della capitale: il cimitero degli innocenti. orfano, brutto, apparentemente insensibile, ha una caratteristica inquietante: in una societa` non ancora asettica come quella contemporanea e impregnata di mille effluvi e miasmi, non emana alcun odore. e pero` dotato di un olfatto unico al mondo, e il suo sogno e` quello di dominare il cuore degli uomini creando un profumo capace di ingenerare l`amore in chiunque lo fiuti. per realizzarlo e` pronto a tutto...