i saggi e gli articoli raccolti in questo volume, composti in larga parte tra il 1890 e il 1909, mettono in luce un tratto importante del cammino che ha condotto marcel proust a diventare scrittore. nelle pagine dedicate a pittori, romanzieri e poeti, ma anche alla moda, ai salotti e alle feste di alcuni tra i piu` noti protagonisti della societa` parigina, si delineano uno stile e un`idea della vita, dell`arte e della letteratura animati dalla passione per il dettaglio in quanto segno e rivelazione di un intero mondo, dall`istintiva negazione di qualsiasi gerarchia del bello, dalla convinzione che la verita` di uno scrittore (e in generale di un artista) affiori nel suo stile. esercizi di apprendistato, questi scritti consentono al lettore di ripercorrere la maturazione di un nuovo sguardo sul mondo, di una nuova forma del mondo, capace di turbare abitudini e certezze.
nell`arco di poco piu` di un decennio - da quel non troppo lontano 1996 in cui fu insignita del premio nobel per la letteratura - wislawa szymborska e` diventata un autore di culto anche in italia. ne` questo vasto successo deve meravigliare. grazie a un`impavida sicurezza di tocco, la szymborska sa infatti affrontare temi proibiti perche` troppo battuti - l`amore, la morte e la vita in genere, anche e soprattutto nelle sue manifestazioni piu` irrilevanti - e trasformarli in versi di colloquiale naturalezza e (ingannevole) semplicita`. il volume raduna l`intera produzione poetica della szymborska, inclusa la recentissima raccolta "qui", apparsa in polonia nel 2009.
un uomo e una donna si incontrano per caso mentre tornano al loro paese natale, che hanno abbandonato vent`anni prima scegliendo la via dell`esilio. riusciranno a riannodare i fili di una strana storia d`amore, appena iniziata e subito inghiottita dalla palude della storia? il fatto e` che dopo una cosi` lunga assenza "i loro ricordi non si assomigliano". crediamo che i nostri ricordi coincidano con quelli di chi abbiamo amato, crediamo di avere vissuto la medesima esperienza, ma e` solo un`illusione. d`altro canto, che puo` fare la nostra memoria, quella memoria che del passato non ricorda che una "insignificante minuscola particella"? viviamo sprofondati in un immenso oblio e ci rifiutiamo di saperlo.
dopo aver setacciato le raccolte pubblicate da landolfi nell`arco di oltre quarant`anni (da "dialogo dei massimi sistemi" del 1937 a "del meno" del 1978), calvino scelse da ultimo 53 testi. organizzati in sette sezioni che corrispondono ad altrettanti spunti critici essi consentono di cogliere in tutte le sue sfaccettature un`opera che ha sul lettore l`effetto "d`unghia che stride contro un vetro, o d`una carezza contropelo, o d`una associazione di idee che si vorrebbe scacciare subito dalla mente". insomma: il vero landolfi, quello che "preferisce lasciare nell`opera qualcosa di non risolto, un margine d`ombra e di rischio: il landolfi che sperpera le sue puntate d`un colpo e le ritira bruscamente dal tavolo con gesto allucinato del giocatore".
visto soprattutto come "l`ultimo matematico ottocentesco" o come paladino del convenzionalismo, poincare` fu in realta` il maggior esponente di quella scuola fisico-matematica francese le cui intuizioni penetrarono profondamente nel pensiero scientifico successivo, ma che fu travolta dall`incredibile sviluppo della fisica teorica, della relativita` e della meccanica quantistica. della sua produzione scientifica, il curatore di questa raccolta ha scelto i momenti piu` significativi, corredandoli di un saggio introduttivo.
Un documentario che esamina il rapporto fra la mafia siciliana e lo Stato italiano negli anni della prima repubblica. Il film è incentrato sulla storia del maxi-processo di Palermo e dei due magistrati che lo hanno reso possibile, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Alexander Stille, noto giornalista e scrittore statunitense, racconta la storia di una clamorosa vittoria nella lotta contro la mafia, la storia del più grande processo anti-mafia mai celebrato.
registro di classe e` prima di tutto il diario di un anno di vita. e` un breviario rivolto agli studenti, ai genitori, alla societa` civile, ma che lo scrittore destina soprattutto a se stesso. in questo libro onofri mette in gioco la sua vita intera e in particolare quell`adolescenza che lo ha visto cosi` simile agli studenti proletari con cui condivide una sorta di cromosoma interiore. e la ricerca di un modo per comunicare con quei ragazzi, con la loro timidezza e afasia, sfrontataggine e indolenza, e` anche una ricerca nelle radici della propria educazione che lo ha portato da ragazzo ad amare un`idea della vita cosi` diversa da quella condivisa con i suoi compagni di allora.
da vecchio, quando sara` diventato un pittore famoso, a chi gli chiedera`: "maestro, qual e` l`immagine che ha di se stesso?" louis cuchas rispondera` senza esitare, allegro e pudico come sempre: "quella di un ragazzino". infatti, anche quando attorno a lui si sara` ormai creata una vera e propria leggenda, rimarra` il bambino dall`occhio limpido e svagato che sembrava non guardare niente e invece "guardava molta gente e molte cose, ma non quelle che ci si aspettava lo interessassero", il bambino che non reagiva alle aggressioni degli altri, e a cui avevano affibbiato il soprannome di "angioletto". era stato cosi` sin da piccolissimo, negli anni - alla fine dell`ottocento - in cui dormiva su un pagliericcio uguale a quello che spettava a ciascuno dei cinque fratelli (ciascuno, peraltro, di un padre diverso), in una sordida stanza di rue mouffetard. tutto lo incuriosiva e lo affascinava, e tutto lui assorbiva e immagazzinava - i tram, la verruca sulla guancia di una donna grassa, un quarto di bue appeso a un gancio, le espressioni delle facce per strada, i facchini delle halles -, tutto quello che un giorno, quando avrebbe finalmente scoperto la propria vocazione, sarebbe entrato nei suoi quadri in larghe pennellate di "colori puri": come puri erano lo sguardo e l`anima di colui che se n`era appropriato.
giuseppe pignatone e michele prestipino ci svelano le caratteristiche e le trasformazioni delle organizzazioni mafiose di cui si sono occupati nella loro lunghissima esperienza da palermo a reggio calabria, fino alle piu` recenti inchieste che hanno coinvolto la capitale. il libro analizza il dna della mafia siciliana e di quella calabrese: la struttura organizzativa su cui entrambe si fondano, la `famiglia` in cui si entra mediante cerimonie solenni e, infine, il sistema di relazioni che le collegano a soggetti esterni. un`ampia parte - aggiornatissima alle ultime decisioni dei giudici romani - e` dedicata alla presenza della mafia nel lazio e nella capitale. dalle vicende romane si prende spunto per affrontare un aspetto oggi centrale nelle pratiche mafiose: l`utilizzo sistematico dei metodi corruttivi e collusivi, senza mai dimenticare che mafia e corruzione sono due cose diverse. infine gli autori prendono in esame gli scenari piu` recenti e di frontiera della criminalita` economica, particolarmente preoccupanti perche` l`espansione delle mafie e la penetrazione dei capitali illeciti nell`economia legale mettono in pericolo le basi stesse della vita democratica.
questo volume raccoglie i primi trent`anni dell`attivita` poetica di sanguineti. si trovano in questi primigeni versi sperimentazione e avanguardia, la nascita di bisogni espressivi ibridi in grado di scardinare una lingua che in quegli anni appariva consolidata e sedimentata. e la fase che lo stesso autore defini` "tragica ed elegiaca": dall`intellettualismo dei primi componimenti all`attenzione per le cose del quotidiano, questa raccolta comprende tutta l`evoluzione degli interessi sanguinetiani, mostrando progressivamente sempre piu` il registro parodico- ironico che tanto importante sara` nelle sue opere successive. segnalibro e` dunque un classico, comico e ostico, respingente e immersivo, con l`obiettivo apertamente dichiarato di essere sempre all`altezza delle trasformazioni storiche e sociali, per rappresentare cosi` il destino dell`uomo contemporaneo.
si imparano molte cose in tre anni di carcere passati a raccogliere le storie d`innocenza dei propri compagni di cella, tutti abele uccisi da caino e tutti adamo corrotti da eva. duca lamberti - un ex medico condannato per aver aiutato un`anziana paziente a morire - in prigione ha imparato ad ascoltare, e a non parlare troppo. per questo un ricco imprenditore, pietro auseri, lo ha scelto per un compito che gli sta particolarmente a cuore: salvare il figlio davide da un`improvvisa depressione annegata nell`alcool. forse per riscattare la sua vita dedicata agli altri, o forse solo per curiosita`, lamberti accetta di prendersi cura del giovane auseri, entrando in confidenza con lui fino a stanare il segreto che lo ha gettato nel buio. e una storia che porta alle strade poco battute della periferia di milano, dove la nebbia custodisce i segreti di amanti e criminali che si dividono la notte, fino al corpo di una giovane ragazza che cercava una vita migliore e ha trovato la morte. gli unici indizi, un rullino di fotografie bollenti e una donna combattiva, livia, che applica alla realta` gli imperativi categorici della filosofia. in una citta` tentacolare e seduttiva come le anime peccatrici che la abitano, duca lamberti ha cominciato a indagare.