



la pace in medio oriente: un miraggio distorto dal vento caldo che spazza il deserto del negev, dall`onda d`urto dell`ennesima esplosione, dalle trame sotterranee delle forze speciali di mezzo mondo. ma quando l`obiettivo dell`ultimo attentato e` il luogo piu` simbolico di gerusalemme, il muro del pianto, e` immediatamente evidente che la tensione ha fatto un salto di livello, che l`escalation e` cominciata. russell brendan kane, tenente colonnello del sas, in israele e` soltanto una pedina di un gioco complesso e letale di servizi deviati, terroristi comprati e rivenduti, profeti dell`odio e mercenari di tutte le guerre. ma kane e` pronto a romperle, le regole del gioco; e` pronto a combattere ancora contro l`oscurita` che avanza, per salvare gli amici e la speranza, per fermare l`ultima detonazione, quella conclusiva... da gerusalemme al negev, dal giordano alla tomba 7 nella depressione del mar morto, sullo sfondo di una terra bellissima e martoriata, una paurosa corsa contro il tempo al fianco di un guerriero che corre, solo, nel deserto...

ai suoi dodici figli licurgo caminera ha dato soltanto nomi presi dalla mitologia greca. i maschi li ha chiamati ulisse, o achille, o ercole; le femmine penelope, o antigone, o elena. adesso, nel momento in cui capisce che sta per morire, i sei sopravvissuti ai "venti maligni" delle malattie infantili, o ai mali dell`anima, li vuole tutti intorno a se`. perche` il vecchio contadino anarchico con la passione per la letteratura classica desidera morire come morivano i patriarchi del mondo antico: affidando ai suoi eredi non tanto i beni materiali accumulati in vita - oro, greggi, poderi -, ma le parole di una saggezza ancestrale, destinate a rappresentare, per chi resta, il retaggio piu` prezioso. ai figli licurgo consegna dunque sei buste, in ognuna delle quali c`e` una parte del racconto che per anni lui ha scritto, di nascosto, per se` e per loro: dopo la sua morte dovranno leggerlo gli uni agli altri ad alta voce, perche` questo, e solo questo, e` il modo in cui il vecchio vuole essere commemorato. via via che le buste verranno aperte, anche noi lettori scopriremo cosi`, con lo sguardo stupefatto dei bambini che ascoltano una fiaba, la storia del bastone dei miracoli (che da` a chi lo detiene la buona morte, ma soprattutto la perigliosa facolta` di conquistare potere e ricchezze) e di paulu anzones, noto muscadellu, del suo desiderio di possedere il funesto bastone e dei molti segreti che nasconde...

il primo libro di elsa morante, una raccolta di racconti edita nel 1941, si intitolava "il gioco segreto". pubblicato quando l`autrice non aveva ancora trent`anni, esso ebbe un tiepido successo di stima e si merito` qualche benevola parola di incoraggiamento. la stessa morante lo dimentico` in gran parte e concorse a farlo dimenticare, riferendolo sempre alla propria preistoria. quando nel 1963, al culmine della maturita` e del successo, pubblico` "lo scialle andaluso", molti dei racconti del "gioco segreto" furono esclusi dalla nuova raccolta e cestinati. in questo libro "il gioco segreto" viene rivalutato non solo come prezioso incunabolo, ma come una fonte di luce nascosta che si irradia su tutta l`opera della morante e ne illumina il percorso sotterraneo.



secondo una tradizione giornalistico-letteraria e storiografica, il 25 luglio 1943 gli italiani si sarebbero adattati con prontezza e disinvoltura al nuovo clima politico antifascista. che fosse utilizzata per stigmatizzare l`eterno opportunismo italico o come prova della tenace avversione covata dalla societa` nei confronti della dittatura, quella narrazione ha avvalorato l`idea del completo fallimento dell`esperimento totalitario fascista. indagando nelle pieghe piu` riposte della coscienza collettiva nazionale dell`immediato dopoguerra, l`autore porta alla luce la percezione affatto diversa che della dittatura e dei suoi lasciti ebbero i contemporanei, punto di partenza per ricostruire il rapporto intrattenuto dagli italiani con l`esperienza e la memoria del fascismo e per valutare l`impatto del progetto totalitario del regime e i suoi effetti di lungo periodo sulla societa` italiana. l`attenzione viene focalizzata sulla gioventu` intellettuale che piu` di altri settori della popolazione era stata esposta all`azione di pedagogia totalitaria del fascismo, per rilevare i condizionamenti di quella formazione originaria, le linee di continuita` e le fratture nel percorso di transizione al postfascismo. ripercorrendo il "lungo viaggio" compiuto dai giovani intellettuali per liberarsi dalle suggestioni e dai miti del fascismo, il volume contribuisce alla conoscenza della riconversione alla democrazia di una parte della classe dirigente nazionale formata per servire lo "stato nuovo" fascista.










il volume raccoglie le opere di patrick suskind. "il contrabbasso", testo teatrale che precede di alcuni anni proprio "il profumo", l`ormai celeberrima storia di grenouille, il piu` grande profumiere di tutti i tempi e del suo folle disegno di creare una fragranza per asservire il cuore di chi lo annusa. e se grenouille e` un uomo ossessionato dalla sua idea, proprio ossessioni e` il titolo della raccolta di tre brevi racconti, cupi e impietosi, e ossessione e` quella che domina il protagonista di "il piccione", che nello sguardo immobile del volatile percepisce una sfida al suo ideale di vita. ma anche il protagonista della storia del signor sommer e` dominato da una pulsione che lo spinge a camminare dall`alba al tramonto, fra il compassionevole interesse dei passanti e la fantasiosa curiosita` dei bambini. tuttavia qui il racconto assume toni piu` ironici e lievi, sottolineati alla perfezione dai disegni di sempe`. chiude il volume un saggio su un tema classico della letteratura occidentale, il rapporto fra eros e thanatos, che suskind tratta in modo diretto e senza timori reverenziali, con quello spirito beffardo e sfuggente a ogni classificazione che lo caratterizza anche come narratore.

"sono cose che ancora non si possono dire". questa affermazione di cesare luporini, una delle teste pensanti del pci nel secondo dopoguerra, risale a un`intervista radiofonica sull`"affaire gentile" rilasciata nel 1989, a quasi cinquant`anni di distanza dai fatti. bene, chi vive in italia e` abituato a delitti politici preparati, eseguiti e poi coperti in un`atmosfera acquitrinosa, dove nessuno per certo e` innocente, ma un colpevole sicuro non esiste. eppure, l`assassinio di giovanni gentile in quel freddo aprile del 1944 rimane un cold case diverso da tutti gli altri - che l`indagine di luciano mecacci, condotta anche su documenti inediti, riapre in modo clamoroso. tutto, in questa ricostruzione, e` perturbante. i moventi, molto meno limpidi - o molto piu` umani - di quanto fin qui si e` tentato di far credere. la scena del delitto, cioe` la firenze cupa e claustrofobica occupata dai tedeschi. e naturalmente gli attori. qualcuno ha discusso, deciso, agito: ma come, fino a che punto, perche`? le figure che appaiono sul palcoscenico sono numerose, e molto diverse fra loro. oscuri gappisti. feroci poliziotti. informatori. doppiogiochisti. e al centro di tutto, il meglio dell`intellighenzia italiana di allora: luporini, certo, ma anche eugenio garin, antonio banfi, mario manlio rossi, guido calogero, ranuccio bianchi bandinelli, concetto marchesi.


sono tre le donne che camminano lungo le strade di questo libro. e camminando cercano una direzione: dietro le spalle tutte le sicurezze di un`esistenza stabilita dagli altri, davanti agli occhi le infinite possibilita` di chi ancora non ha scelto. confuse nei desideri e veementi nel desiderare, incerte nel definirsi, non ci dicono di se` nemmeno il nome. la prima arriva da lione; approda a parigi senza motivo ne` scopo, quasi per caso, alla ricerca del grande amore. quel che l`aspetta e` un mistero piu` grande di lei. la seconda a parigi non ci arrivera` mai. ha sedici anni e "la bellezza del diavolo"; non desidera che partire, ma in valigia porta una pistola. la terza ha lasciato a londra tutto quel che aveva, tranne la chiave in prestito di un piccolo atelier di vaugirard, dove l`angoscia che ha dentro trovera` uno sbocco e una ragione. tre voci piane e intense a raccontare la solitudine e il silenzio, la paura, la violenza, l`abbandono. a ricordare quell`attimo preciso della giovinezza in cui la vita per la prima volta s`inceppa.















come sappiamo, cominciare bene una partita di scacchi e` un imperativo: ogni mossa deve essere utile e precisa. per sviluppare le abilita` necessarie non serve imparare a memoria "regole" e principi, quanto piuttosto fare pratica ed esperienza."la differenza la fanno i dettagli e l`attenzione per i piani dell`avversario - oltre alla capacita` di punire eventuali errori. i miei primi esercizi sulle aperture ti aiutera`"ad acquisire le competenze necessarie grazie a centinaia di esercizi scelti con grande cura."i temi sono quelli trattati in impariamo a giocare l`apertura, ma qui l`attenzione si sposta verso la pratica di gioco."molti esercizi derivano da posizioni che avrai gia` visto prima, perche` i temi piu` complessi sono di solito composti da idee piu` semplici che tutti possiamo afferrare. ogni capitolo si incentra su un tema ben preciso e presenta decine di esercizi, con soluzioni che mettono in evidenza i principali motivi strategici e tattici." il libro pullula di consigli sul gioco in apertura, quali saper individuare una debolezza o sfruttare un pezzo mal piazzato. vengono trattati anche gli aspetti chiave della strategia di apertura, come il centro, lo sviluppo e l`arrocco, prima di passare ai sette test di autovalutazione conclusivi.