

negli ultimi anni si e` registrato un notevole ritorno di attenzione per i rapporti tra il cinema e le altre arti. si tratta di relazioni che gli studi sul cinema non hanno mai, in realta`, cessato di indagare, ma e` indubbio che alcune modalita` dell`approccio contemporaneo, e il ricorso alla stessa nozione di altre arti, sembrano rimandare a una stagione che si credeva passata, quella delle estetiche del film. in quei modelli la componente estetica si intrecciava con altre: legate al posto dello spettatore, alle modalita` di fruizione o percettive, al sistema delle relazioni sociali. e la sfera del cinema come mezzo di comunicazione e del suo rapporto con altri media (oltre che con le altre arti) che viene chiamata in causa. ed e` su questa che si concentra l`attenzione delle riletture e l`investimento attualizzante di quest`opera.
e l`inizio del 1982 quando, nei sobborghi di manchester, un giovanissimo chitarrista si presenta alla porta di casa di un cantante semisconosciuto, di pochi anni piu` grande di lui, e gli propone di fondare una band insieme. sono johnny marr e steven morrissey, e da quell`incontro, inatteso eppure in qualche modo predestinato, nascera` il gruppo di rock alternativo piu` celebre di tutti i tempi: gli smiths. ma set the boy free non e` soltanto l`epopea di una delle band simbolo degli anni ottanta. e la storia di un ragazzino cresciuto in una famiglia irlandese, operaia e cattolica, che scopre prestissimo il potere della musica e quello dell`arte, il fascino della moda e la magia dei colori. e la storia di un adolescente che osserva con curiosita` ed entusiasmo i grandi cambiamenti sociali nell`inghilterra post-industriale, i movimenti della controcultura giovanile, i nuovi generi musicali - dal glam rock al punk alla new wave. ed e`, anche, la storia di un musicista ormai maturo, che dopo lo scioglimento degli smiths non ha paura di intraprendere nuove strade, entrando nei the the dell`amico matt johnson e fondando gli electronic con bernard sumner, lavorando come session man per i pet shop boys, bryan ferry, i talking heads, fino alle collaborazioni in anni piu` recenti con i modest mouse e i cribs. alternando ricordi privati, intuizioni musicali e riflessioni sulla societa` e sul costume, "set the boy free" e` il viaggio in una delle menti creative piu` fertili della musica pop contemporanea.